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WIMBLEDON

Wimbledon strizza l'occhio ai paperoni

A differenza degli altri Slam, gli aumenti percentuali del montepremi di Wimbledon riguardano soprattutto chi arriva in fondo. Crescita inferiore per chi perde ai primi turni. Prize money raddoppiato in dieci anni, si freme per l'approvazione dei piani di ampliamento.

Riccardo Bisti
14 giugno 2024

Sebbene i tornei del Grande Slam abbiano creato un comitato più o meno collettivo, non sempre operano allo stesso modo. Lo si evince dalle scelte nella distribuzione dei montepremi, uno dei fiori all'occhiello della categoria. Per quanto l'ATP si impegni per ridurre le distanze, la differenza rimane enorme. Ma non sempre le policy sono le stesse. Se l'Australian Open è particolarmente attento ai giocatori eliminati nei primi turni, Wimbledon è orientato a garantire premi record per chi arriva in fondo alla competizione, con buona pace di uno dei mantra più ascoltati negli ultimi anni: distribuire in modo più equo l'enorme torta di denaro prodotta dal tennis. Ne è un buon esempio il prize money dell'edizione 2024, diffuso in queste ore e che permetterà – sia pure per un paio di mesi, in attesa dello Us Open – di garantire a Wimbledon 2024 la nomea di Slam più ricco di sempre. Già, perché il montepremi di 50 milioni di sterline equivale a circa 59,37 milioni di euro, cifra appena superiore (a parità di valuta, s'intende) a quella offerta dallo Us Open 2023.

Dato il tasso di cambio di allora, i 65 milioni di dollari americani equivalevano a 59,20 milioni di euro. Dettagli, che verranno archiviati quando uscirà il prize money dell'ultimo Slam stagionale (azzardiamo il raggiungimento di 70 milioni di dollari). Ad ogni modo, Wimbledon si conferma più ricco di Australian Open e Roland Garros e – soprattutto – più generoso con i vincitori. Lo scorso anno i Championships erano lo Slam a offrire più denaro a vincitori, finalisti e semifinalisti. In attesa dello Us Open, hanno esteso questo primato anche ai giocatori eliminati nei quarti e negli ottavi. Al contrario, offrono meno di tutti a chi perde al primo turno, sia delle qualificazioni che del tabellone principale. Sarebbe interessante sapere perché adottano una policy non esattamente in linea con altri tornei, i quali sbandierano la “democratizzazione” del montepremi. Gli aumenti percentuali di Wimbledon toccano il 19% per finalisti e semifinalisti (14,9% per i vincitori), mentre si attestano al 9% per gli eliminati ai primi turni. La crescita è più sostanziosa per chi perde nelle qualificazioni, anche se perdere al primo turno a Roehampton frutta soltanto 15.000 pounds, l'equivalente di 17.812 euro, meno degli altri Slam.

La distribuzione di denaro nei tornei del Grande Slam. Le cifre sono espresse in euro

  • 11,9%

    La crescita percentuale del montepremi di Wimbledon rispetto al 2023. Si passa da 44,5 a 50 milioni di sterline. Il prize money reale sarà di 48,55 milioni: il restante è destinato alle spese di soggiorno per atleti e accompagnatori.

Cifre comunque enormi per i giocatori compresi tra la centesima e la duecentesima posizione, abituali frequentatori dei tornei Challenger, laddove vincere un torneo offre meno rispetto alla sola partecipazione alle qualificazioni di uno Slam. Per questo, non sorprende che le qualificazioni di Wimbledon avranno pochissimi assenti e svuoteranno l'entry list dei Challenger in programma quella settimana. I Championships 2024 offriranno 2,7 milioni di sterline ai vincitori del singolare (oltre 3,2 milioni di euro). Cifra ancora più impressionante se paragonata agli altri Slam. Il vincitore di Wimbledon intascherà mezzo milione in più rispetto a quello dello Us Open, 800.000 euro in più rispetto a quello del Roland Garros e quasi 1,3 milioni in più di quanto incassato da Sinner all'Australian Open. Lo schema che vedete qui sopra ben descrive la tendenza: se Wimbledon è molto generoso con chi si fa strada nel torneo, risalta l'impegno dell'Australian Open per i proletari della racchetta. Nonostante sia lo Slam più povero, è quello che offre più denaro a chi perde al primo turno. Wimbledon sembra essere molto premiante con chi vince qualche partita, poiché arrivare al turno decisivo delle qualificazioni paga 47.500 euro, più di ogni altro Slam. Scelte filosofiche che faranno piacere ai big, anche se gradiremmo conoscere l'opinione della PTPA, da sempre battagliera per una maggiore equità nei guadagni.

Nel comunicato stampa a corredo, la presidentessa dell'All England Club Deborah Jevans ha sottolineato un paio di aspetti: da un lato il raddoppio del prize money complessivo in dieci anni (nel 2014 era di 25 milioni) e il notevole incremento per i tornei di wheelchair tennis, che andranno a toccare il milione di pounds. Denaro a parte, per i tennisti ci sarà una nuova sede di allenamento. Sono terminati i lavori presso il Community Tennis Center, struttura di proprietà AELTC, che si trova a circa cinque chilometri dal club. Hanno messo a disposizione sedici campi e varie strutture d'avanguardia, perfette per soddisfare esigenze e capricci dei giocatori. Per ancora qualche anno rimarrà l'anomalia di un torneo spalmato su più sedi, con le qualificazioni esiliate a Roehampton. Le possibilità di crescita sono quelle che sono, ma hanno comunque ampliato la capienza: il campo principale ospita 800 spettatori, e l'impianto arriverà ad accogliere un massimo di 3.500 persone, 500 in più rispetto all'anno scorso. Cifre minuscole, imbarazzanti se paragonate agli altri Slam, i quali hanno la possibilità di giocare le qualificazioni all'interno della struttura. Quest'anno il Roland Garros ha addirittura aperto il Suzanne Lenglen e la settimana iniziale ha accolto 75.000 persone (con punte di 10.000 per alcuni match).

Il filmato promozionale di Wimbledon 2024

Wimbledon vorrebbe fare altrettanto: vi teniamo costantemente aggiornati sull'evoluzione dei progetti che vorrebbero ampliare l'All England Club con le strutture dell'ex Wimbledon Park, acquisito qualche anno fa dall'AELTC e destinato a ospitare 38 nuovi campi e un nuovo show court. L'obiettivo è ingrandire la struttura e avere campi a sufficienza per racchiudere tutto l'ecosistema Wimbledon in un solo club, triplicando lo spazio attuale. Lo scorso autunno c'è stata un'inattesa battuta d'arresto: Wimbledon Park tocca anche il territorio dei sobborghi di Merton (soprattutto) e Wandsworth. Per procedere con i lavori è necessario l'ok dei due consigli comunali. Merton aveva dato l'approvazione, mentre Wandsworth ha detto no. Wimbledon si è dunque rivolta direttamente al sindaco di Londra, presentando domanda di pianificazione lo scorso gennaio.

“I funzionari di pianificazione del sindaco hanno effettuato una valutazione dettagliata dei nostri piani” recita il comunicato. La burocrazia procede da tre anni e Wimbledon insiste nel dire che la realizzazione dei progetti farà bene alla comunità, a partire da un parco pubblico di 27 acri e un aumento del 50% dello spazio verde liberamente accessibile. “Attendiamo con impazienza un'udienza pubblica sulla nostra richiesta e continueremo a lavorare con le parti interessate mentre cerchiamo di realizzare una delle più grandi trasformazioni sportive dalle Olimpiadi del 2012”. Ribadiamo la nostra sensazione: il progetto andrà in porto, proprio come accaduto al Roland Garros, nonostante alcune resistenze locali, la cui efficacia si ridurrà a un rinvio dell'inizio dei lavori. E chissà quanti soldi sarà in grado di generare Wimbledon quando passerà da 17 a 46 ettari. Ci vorrà tempo, ma un montepremi di 100 milioni di dollari non è certo utopia.