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IL CASO

Papocchio olimpico: regola ad personam per Nadal?

Fa discutere il regolamento che permetterà a Rafael Nadal di partecipare alle Olimpiadi. Lo spagnolo non rispetterebbe alcun requisito di eleggibilità, tuttavia... Tra assenze e norme non sempre chiare, vi regaliamo la lista completa di chi dovrebbe partecipare. Almeno a oggi.

Riccardo Bisti
13 giugno 2024

Giornali e siti di tutto il mondo hanno dato grande risalto alla notizia che Rafael Nadal e Carlos Alcaraz faranno coppia alle Olimpiadi di Parigi. La federtennis spagnola ha ufficializzato la scelta e l'ITF è stata ben lieta di strillarla sui propri canali social, creando un effetto a cascata che ha coinvolto i media. In realtà si tratta di una “non notizia”, poiché era risaputo da tempo che la suggestione si sarebbe concretizzata. i criteri di eleggibilità olimpica sono tra le questioni più complesse del nostro sport, e vien quasi da pensare che la cadenza quadriennale sia un bene. A parte le spiegazioni più o meno basiche emerse in questi mesi, esiste un regolamento ufficiale di 75 pagine che spiega – o meglio, dovrebbe spiegare – tutti i criteri. L'hanno ultimato il 31 agosto 2023 e, forse, non è azzardato pensare che ci sia una norma ad personam per permettere a Rafael Nadal di partecipare a Parigi 2024. Sgombriamo il campo da equivoci: è un bene che Rafa possa partecipare ai Giochi, ma la sua presenza è una grande, gigantesca forzatura. Attualmente è numero 264 ATP, eppure si è iscritto ai Giochi in virtù di un ranking protetto al numero 9, classifica che aveva il 6 marzo 2023, quasi un anno e mezzo prima delle Olimpiadi. Il regolamento è stato completato ad agosto (quando Rafa era già sceso al n.139), dunque non è assurdo pensare che la possibilità di iscriversi con il ranking protetto sia stata inserita pensando proprio a lui.

Risultato? Ne può beneficiare anche Pablo Carreno Busta (oggi n.876, ma che può usare la 18esima posizione). Grande delusione per Pedro Martinez Portero e Jaume Munar, che – classifiche alla mano – si sarebbero qualificati e avrebbero occupato gli ultimi posti riservati alla Spagna, salvo essere beffati dagli articoli 10.1.4 e 13.3.1.b del Regolamento Olimpico, in cui – peraltro – non viene detto a quando deve risalire la classifica utilizzata per iscriversi. Si dice soltanto che il Protected Ranking deve essere valido nel giorno dell'inizio del torneo. Una regola ingiusta, anche perché il torneo olimpico non distribuisce punti ATP. Ma è anche l'unica che ha permesso a Nadal di qualificarsi, poiché il suo passaporto gli avrebbe impedito di accedere a uno dei due ITF Place, una specie di wild card riservate a vincitori Slam o ex ori olimpici. È pacifico che avrebbe avuto tutto il diritto a ottenerne una... Ma soltanto se il suo Paese non avesse raggiunto il numero minimo di giocatori qualificati. Poiché la Spagna ha diversi giocatori tra i top-50, non avrebbe mai potuto usufruirne. E allora hanno trovato una scappatoia non troppo etica: ne parlano in pochi perché Nadal è uno degli atleti più amati e iconici, e la sua presenza a Parigi (sul campo dove ha costruito buona parte della sua leggenda) sarà uno dei temi di maggior interesse. Persino Pedro Martinez, nel lamentarsi delle regole, ha detto che anche lui vorrebbe vedere Nadal a Parigi. Ma l'ingiustizia resta.

Sospiro di sollievo Bronzetti

Pur avendo chiuso l'Olympic Race al numero 68, Lucia Bronzetti sarà regolarmente a Parigi. La presenza di tante giocatrici di livello di alcuni Paesi (Stati Uniti, Russia e Repubblica Ceca) ha abbassato il cut-off e garantito la qualificazione alla romagnola. Ci sono alcuni casi ai limiti del clamoroso: le “povere” Emma Navarro e Anna Kalinskaya non potranno essere a Parigi (salvo rinunce altrui) nonostante abbiano chiuso l'Olympic Race rispettivamente al numero 18 e 24. Tra gli uomini, il giocatore di più alta classifica a non poter giocare è Christoper Eubanks (n.45), seguito dallo sfortunatissimo Pedro Martinez (47) e da Flavio Cobolli (50).

Il 12 giugno è stato un giorno importante per individuare i giocatori che parteciperanno alle Olimpiadi: era la data limite entro cui l'ITF avrebbe dovuto comunicare alle varie federazioni i qualificati sulla base di criteri apparentemente semplici, ma in realtà piuttosto complicati. Le federazioni dovranno dare conferma entro il 19 giugno, poi l'entry list definitiva sarà pubblicata il 4 luglio. Visto che la comunicazione ITF - Federazioni non è stata resa pubblica, Tennis Magazine si è travestito da federazione internazionale e ha effettuato tutti i calcoli possibili per individuare i giocatori e le giocatrici ammessi al singolare. Siamo dunque in grado, in anteprima, di fornirvi una possibile stima dei partecipanti. In primis, i criteri. C'è un punto fermo da cui non si può transigere: ogni nazione può schierare un massimo di 4 giocatori (a cui se ne potranno aggiungere due per il doppio). Limite tassativo, scolpito su pietra. Detto questo, i 64 partecipanti si dividono così.
- 56 ammessi per diritto di classifica
- 1 posto per il Paese ospitante
- 6 ITF Places (quattro provenienti dai campionati continentali: due per i Giochi Panamericani, uno a testa per i Giochi Asiatici e i Giochi Africani, più due inviti per ex vincitori Slam e/o ori olimpici)
- 1 Universality Place, assegnato da una commissione tripartita ITF a un Paese senza grossa tradizione tennistica, e senza ammessi di diritto. Le federazioni interessate dovevano fare domanda entro il 15 gennaio, poi la federazione avrebbe scelto sulla base delle richieste pervenute.

Ma attenzione: poiché si gioca a Parigi e la Francia ha diversi qualificati in entrambi i tabelloni, il posto per il Paese ospitante non viene assegnato e dunque gli ammessi per diritto di classifica diventano de facto 57.

E allora, chi andrà a Parigi? Prima di darvi i nomi, sono necessarie altre due precisazioni. I qualificati devono (o meglio, dovrebbero) rispettare un paio di requisiti: in primis devono avere un buon rapporto con le rispettive federazioni e comitati olimpici, in secundis devono aver raccolto almeno due presenze in Coppa Davis / BJK Cup nell'ultimo quadriennio, di cui almeno una nel 2023-2024. In realtà si tratta di norme facilmente aggirabili. La prima è politica pura e quindi aggiustabile, mentre sulla seconda è la stessa ITF a fornire un po' di scappatoie: infortuni, competitività raggiunta in extremis, forza della nazione (che dunque potrebbe non aver convocato il diretto interessato a causa dell'abbondanza), storia di successo nella competizione. Quest'ultimo è il caso di Nadal, che non rispetterebbe nemmeno questo requisito, non giocando in Davis dal 2019. La questione dei Paesi particolarmente competitivi è intrigante, poiché il limite di quattro giocatori per nazione estromette dal torneo tennisti di alto livello. In questo senso, è clamoroso il caso di Stati Uniti e Russia al femminile: entrambi i Paesi hanno dovuto escludere ben 6 giocatrici che con altri passaporti si sarebbero qualificate. Ultima precisazione: a oggi c'è notizia di tre forfait, Ben Shelton e Adrian Mannarino tra gli uomini, più Elise Mertens tra le donne. Destreggiandoci tra cavilli, classifiche e incroci di situazioni, ecco i giocatori che ATTUALMENTE giocherebbero a Parigi, e che l'ITF dovrebbe aver comunicato alle varie federazioni.

Nonostante abbia chiuso l'Olympic Race in diciottesima posizione, Emma Navarro non si è qualificata. La "sfortuna" di essere americana...

SINGOLARE MASCHILE

ITALIA: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Luciano Darderi
SPAGNA: Carlos Alcaraz, Alejandro Davidovich Fokina, Rafael Nadal (PR), Pablo Carreno Busta (PR)
SERBIA: Novak Djokovic, Laslo Djere, Miomir Kecmanovic, Dusan Lajovic
GERMANIA: Alexander Zverev, Jan Lennard Struff, Dominik Koepfer
RUSSIA: Daniil Medvedev, Andrey Rublev, Karen Khachanov, Roman Safiullin
NORVEGIA: Casper Ruud
POLONIA: Hubert Hurkacz
AUSTRALIA: Alex De Minaur, Jordan Thompson, Alexei Popyrin, Christopher O'Connell
BULGARIA: Grigor Dimitrov
GRECIA: Stefanos Tsitsipas
STATI UNITI: Taylor Fritz, Tommy Paul, Sebastian Korda, Frances Tiafoe
DANIMARCA: Holger Rune
FRANCIA: Ugo Humbert, Gael Monfils, Arthur Fils, Corentin Moutet
KAZAKHSTAN: Alexander Bublik, Alexander Shevchenko
CANADA: Felix Auger-Aliassime
ARGENTINA: Sebastian Baez, Francisco Cerundolo, Mariano Navone, Tomas Etcheverry
CILE: Nicolas Jarry, Alejandro Tabilo
OLANDA: Tallon Griekspoor
REPUBBLICA CECA: Jiri Lehecka, Tomas Machac
GRAN BRETAGNA: Cameron Norrie, Jack Draper, Daniel Evans
UNGHERIA: Fabian Marozsan, Marton Fucsovics
CINA: Zhizhen Zhang
PORTOGALLO: Nuno Borges
AUSTRIA: Sebastian Ofner
BRASILE: Thiago Seyboth Wild

GIOCHI PANAMERICANI: Tomas Barrios Vera (Cile, argento), Thiago Monteiro (Brasile, bronzo)
GIOCHI ASIATICI: Yosuke Watanuki (? Giappone, argento)
GIOCHI AFRICANI: Moez Echargui (Tunisia)
ITF PLACES: Andy Murray (? Gran Bretagna), Stan Wawrinka (? Svizzera)
UNIVERSALITY PLACE: Benjamin Hassan (Libano)

In virtù delle rinunce di Shelton e Mannarino, più la “strabordanza” di alcune nazioni, il cut-off è sceso fino al numero 70 occupato da Thiago Seyboth Wild. L'ITF ha assegnato l'Universality Place al libanese Benjamin Hassan, mentre i posti per gli ex campioni Slam (anche se non ufficiali) sembrano già assegnati ad Andy Murray e Stan Wawrinka (difficile che Dominic Thiem venga preferito allo svizzero, già oro in doppio) Tra i Continental Places Echargui si è preso il posto africano, mentre quello panamericano va a Barrios Vera e Monteiro, rispettivamente argento e bronzo. L'oro andò a Facundo Diaz Acosta, che però non è tra i primi quattro argentini (e comunque è infortunato). Dall'Asia dovrebbe essere ammesso Yosuke Watanuki, argento lo scorso settembre ad Hangzhou. Usiamo il condizionale perché l'oro è andato a Zhizhen Zhang, che però è ammesso di diritto. Le norme olimpiche (ultime righe dell'articolo 13.7.1.a.i) sostengono che chi ottiene la doppia ammissione deve utilizzare quella “Continentale” e non quella di classifica. Fosse così, il povero Watanuki resterebbe fuori. Non è ben chiaro chi entrerebbe in quel caso: il primo ammesso per diritto di classifica sarebbe Emil Ruusuvuori, ma le regole dicono che il mancato utilizzo di questa Place viene coperto dal giocatore meglio piazzato del continente in questione. E allora potrebbe festeggiare in extremis Sumit Nagal. Vedremo.

SINGOLARE FEMMINILE

POLONIA: Iga Swiatek, Magda Linette, Magdalena Frech
STATI UNITI: Coco Gauff, Jessica Pegula, Danielle Collins, Madison Keys
BIELORUSSIA: Aryna Sabalenka, Victoria Azarenka
KAZAKHSTAN: Elena Rybakina, Yulia Putintseva
REPUBBLICA CECA: Marketa Vondrousova, Barbora Krejcikova, Linda Noskova, Katerina Siniakova
ITALIA: Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti
CINA: Qinwen Zheng, Yue Yuan, Xinyu Wang, Xiyu Wang
GRECIA: Maria Sakkari
TUNISIA: Ons Jabeur
LETTONIA: Jelena Ostapenko
RUSSIA: Daria Kasatkina, Liudmila Samsonova, Ekaterina Alexandrova, Mirra Andreeva
UCRAINA: Marta Kostyuk, Elina Svitolina, Dayana Yastremska, Anhelina Kalinina
BRASILE: Beatriz Haddad Maia
ROMANIA: Sorana Cirstea, Ana Bogdan, Jacqueline Cristian
GRAN BRETAGNA: Katie Boulter
CROAZIA: Donna Vekic
CANADA: Leylah Fernandez
FRANCIA: Caroline Garcia, Clara Burel, Diane Parry, Varvara Gracheva
SPAGNA: Sara Sorribes Tormo, Cristina Bucsa
GERMANIA: Tatjana Maria, Tamara Korpatsch, Laura Siegemund
OLANDA: Arantxa Rus
ARGENTINA: Nadia Podoroska
EGITTO: Mayar Sherif
DANIMARCA: Clara Tauson
BULGARIA: Viktoriya Tomova
SVIZZERA: Viktoriya Golubic
GIAPPONE: Moyuka Uchijima
ARMENIA: Elina Avanesyan

GIOCHI PANAMERICANI: Laura Pigossi (Brasile), Maria Lourdes Carlè (Argentina)
GIOCHI ASIATICI: Alexandra Eala (? Filippine, bronzo)
GIOCHI AFRICANI: Angella Okutoyi (Kenya)
ITF PLACES: Naomi Osaka (? Giappone), Angelique Kerber (? Germania)
UNIVERSALITY PLACE: Danka Kovinic (Montenegro)

Qui la faccenda è ancora più complessa. Paesi come Stati Uniti, Russia e Repubblica Ceca hanno fatto scalare moltissimo il cut-off. Osservando il ranking, tra l'altro, si trova una possibile spiegazione sul perché Elina Avanesyan stia prendendo così celermente la cittadinanza armena. Da russa non avrebbe avuto alcuna chance di qualificazione, mentre con la nuova nazione sarebbe l'ultima qualificata in virtù di ben 19 assenti. Molto interessante la vicenda delle ITF Places, poiché quattro giocatrici ne avrebbero diritto: Naomi Osaka, Angelique Kerber, Caroline Wozniacki ed Emma Raducanu. Il regolamento spiega che viene data la priorità a chi ha più titoli, dunque il posto dovrebbe andare a Osaka e Kerber, vincitrici rispettivamente di quattro e tre Slam. Sarebbe una beffa per la Wozniacki, che ha oltre cento posizioni di vantaggio sulla Kerber (117 contro 223), ma ha vinto un solo Slam. Non dovrebbero esserci chance per la Raducanu. Detto che l'Universality Place è andata alla Kovinic (premiata perché non poté andare a Tokyo per infortunio), anche tra le donne c'è il dilemma della qualificazione “asiatica”. I Giochi sono stati vinti da Qinwen Zheng, che però è anche qualificata di diritto. Tuttavia dovrebbe occupare comunque il posto che altrimenti sarebbe preso dalla filippina Alexandra Eala (semifinalista ma meglio piazzata della giapponese Haruka Kaji, mentre la cinese Lin Zhu, finalista, è esclusa perché non è tra le prime quattro cinesi). La scarsa chiarezza dei regolamenti, dunque, ci propone un altro dubbio: entrerà la prima esclusa (Petra Martic) o la prima esclusa tra le asiatiche (Nao Hibino)? Dubbi a cui l'ITF dovrà dare una risposta entro qualche settimana. Oggi le cose stanno così. E siamo molto curiosi di vedere se e quanto gli effettivi partecipanti si discosteranno dalla nostra lista. Fossimo nell'ITF, in vista di Los Angeles 2028 daremmo una rinfrescata ai regolamenti per renderli più semplici e, soprattutto, più equi. Le norme ad personam non sono mai gradevoli.