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ROLAND GARROS

E se Fognini avesse pescato il jolly?

Un magistrale Fabio Fognini batte Fucsovics in tre set (7-6 6-1 6-2): per nona volta approda al terzo turno del Roland Garros. Adesso trova Federico Delbonis: e se centrasse i quarti a dieci anni dall'unica volta?

Alessandro Mingrone
2 giugno 2021

Chi avrebbe mai pensato che l’ultima versione di Fabio Fognini avesse qualche chance di fare un buon torneo a Parigi? Giusto qualche indomito tifoso o i suoi parenti più stretti. Invece il trentaquattrenne di Arma di Taggia è ancora lí, e sembra essersi lasciato alle spalle un periodo particolarmente buio, tra sconfitte difficilmente digeribili e inopinate squalifiche. Va da sé che Fabio negli Slam si è quasi sempre comportato in maniera egregia. Limitandoci al 2021, va ricordato l’ottavo di finale raggiunto a Melbourne, in cui ha ceduto soltanto a Nadal. Sui Campi Elisi vanta anche il quarto di finale del 2011, mai giocato a causa dell'infortunio rimediato nella sfida con Montanes.

Quindi non c’è da stupirsi se trova il giusto feeling sulla terra di Bois de Boulogne. Quello che sorprende è il tennis mostrato da Fabio in questi primi due turni. Solido, concentrato, sicuro. Tante volte si è detto di lui genio e sregolatezza. Nel match contro Marton Fucsovics, la sregolatezza non si è mai palesata. Anche il genio, sia pur mostrato in un paio di occasioni, ha lasciato spazio ad una regolarità, una serenità che crediamo abbiano colpito lo stesso Fognini. Tutto questo deve aver preso alla sprovvista anche il tennista magiaro, visto che la lotta è durata soltanto un set, il primo. Un parziale che si è risolto al tiebreak e con Fognini sempre in pressing sulla fase (poco) difensiva del numero 44 ATP.

Fabio Fognini si presenterà al terzo turno senza aver ancora perso un set

ASICS ROMA

Da lí in poi non c’è stata storia. Il ventinovenne di Nyiregyhaza ha collezionato una serie infinita di errori, e niente hanno potuto nemmeno i calorosi tifosi che per tutto il primo set hanno incitato il loro beniamino, forse anche troppo. Dall’altra parte della rete invece c’era un Fognini quasi perfetto e che in poco più di due ore ha risolto una pratica che era davvero tosta sulla carta, ma che sul campo si è rivelata ben più semplice. Ora per Fabio il cammino si fa sempre più interessante, con l’argentino Delbonis che lo aspetta al terzo turno.

Il trentenne di Azul è sempre stato un avversario particolarmente ostico per l’azzurro. Ricordi agrodolci per Fabio: bellissimo quando lo sconfisse ad Amburgo aggiudicandosi il titolo nel 2013, amaro in quel di Pesaro, nella sfida di Coppa Davis (2016) l’argentino pose fine ai sogni di tutta l’Italia tennistica. I due si sono affrontati anche su questi stessi campi. Era il 2019 quando Fabio vinse in quattro set al secondo turno, torneo che poi si concluse agli ottavi di finale contro Sasha Zverev, portandosi via una marea di rimpianti. Rimpianti che dovrà evitare oggi, ma la condizione atletica e mentale lasciano ben sperare. Lasciano sognare. E chissà che dieci anni dopo non possa ritrovare la via per quei quarti di finale mancati in 49 partecipazioni Slam su 50.

Quando Fognini non si fa prendere dal nervoso, le sue partite sono uno spettacolo