Inattesa battuta d'arresto per i piani d'ampliamento di Wimbledon

ATTUALITÀ

23 novembre 2023

Riccardo Bisti
Il Consiglio del sobborgo londinese di Wandsworth respinge i progetti dell'All England Club, ritenendoli troppo impattanti sulla comunità locale. Decisione sorprendente dopo l'OK di Merton. ma l'AELTC non molla: la proposta passerà direttamente al sindaco di Londra. 

Sorprendente battuta d'arresto nel percorso che dovrebbe portare alla maxi-espansione di Wimbledon. Da tempo vi teniamo aggiornati sull'iter burocratico che dovrebbe portare alla costruzione di 38 nuovi campi da tennis, tra cui uno Show Court da 8.000 posti. In sintesi, l'All England Club ha acquisito l'adiacente Wimbledon Park con una ventina d'anni anticipo rispetto alla scadenza naturale (pagando un sostanzioso indennizzo ai soci), e punta a costruire su quei terreni, arrivando a triplicare lo spazio del più prestigioso torneo al mondo. Tuttavia, il progetto va ad abbracciare il territorio dei sobborghi londinesi di Merton e Wandsworth (quest'ultimo famoso per ospitare il carcere in cui è stato imprigionato Boris Becker). Qualche settimana fa, il consiglio di Merton aveva approvato i progetti di Wimbledon.

Si pensava che l'analogo passaggio di Wandsworth fosse una formalità, invece martedì sera il comitato di pianificazione del Consiglio ha respinto all'unanimità i piani che prevedono una crescita da 17 a 46 ettari. Secondo loro, la realizzazione del progetto “causerebbe un danno sostanziale all'apertura dei terreni metropolitani”. Quando è stato ufficializzato il risultato di 7 voti a 0 è scoppiato un applauso del pubblico, che aveva assistto a due ore e mezza di dibattito. Gli attivisti sostengono che le proposte di Wimbledon porterebbero alla realizzazione di un complesso tennistico industriale. “Non ricordo un'altra richiesta di pianificazione che abbia sconvolto così tante persone” ha detto Guy Humphries, consigliere del distretto di Southfields. A suo dire, non è vero che esistono circostanze speciali che rendererebbero legittima la costruzione di strutture varie su Wimbledon Park, terreno aperto a tutti e progettato per la prima volta nel 18esimo secolo.

Il tweet con cui il Consiglio di Wandsworth informa del respingimento dei piani di ampliamento di Wimbledon

PRIMA

Secondo gli organizzatori, Wimbledon ha un disperato bisogno di ampliare ed espandere le proprie strutture per consentirgli di restare il principale torneo al mondo. In effetti, è l'unico costretto a far giocare le qualificazioni in altra sede. L'altro consigliere Ravi Govindia dice che vede con favore un investimento di questo tipo nell'area, “ma non è questo il modo per farlo”. Come detto, l'All England Club aveva avuto soddisfazione con il Consiglio di Merton, ma un piccola parte di Wimbledon Park si trova entro i confini di Wandsworth. Per portare avanti il progetto, hanno chiesto il permesso di entrambi i Comuni, del sindaco di Londra, e della Segreteria di Stato per l'edilizia abitativa. “Ovviamente siamo delusi da questa decisione – ha detto Sally Bolton, amministratrice delegata dell'AELTC – le nostre proposte realizzeranno una delle più grandi trasformazioni sportive per Londra dalle Olimpiadi 2012, insieme a sostanziali benefici per la comunità locale”.

“Crediamo fortamente che il progetto AELTC Wimbledon Park offra significativi miglioramenti sociali, economici e ambientali, tra qui la trasformazione di 23 acri di terreno precedentemente privato in un nuovo parco pubblico, oltre a centinaia di posti di lavoro e decine di milioni di benefici economici, anche per i nostri vicini di Merton e Wandsworth”. L'opposizione di Wandsworth, tuttavia, sembra ostruzionismo fine a se stesso. La richiesta di pianificazione, infatti, rimane in piedi e sarà deferita all'ufficio del sindaco di Londra. In tutta onestà, sembra improbabile che arrivi uno stop davvero concreto a un progetto così importante e che, tra l'altro, avrà bisogno di una decina d'anni per diventare pienamente operativo. Il precedente del Roland Garros è eloquente: gli ambientalisti si sono opposti in ogni modo, ma alla fine i piani di ammodernamento si sono realizzati, sia pure con qualche anno di ritardo.