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Elezioni FITP: ecco i Mitologici Quarantadue 

Candidature ritirate, richieste preventive, parenti illustri, distribuzione di capi d'abbigliamento a seggi aperti: vi raccontiamo l'incredibile contesto in cui si sono svolte le elezioni regionali FITP per eleggere i Delegati di tecnici e atleti, improvvisamente necessari per garantire la candidabilità agli aspiranti presidenti.

Riccardo Bisti
11 giugno 2024

È difficile comprendere quale sentimento prevalga tra stupore, indignazione e incredulità. Di sicuro, quanto accaduto negli ultimi giorni ha del surreale. Sabato 8 giugno sono stati aperti ventuno seggi in giro per l'Italia per eleggere i Delegati di atleti e tecnici che tra qualche mese parteciperanno all'Assemblea Elettiva FITP. Come vi abbiamo ampiamente raccontato – unici a farlo con costanza e precisione – negli ultimi anni è stato messo in moto un meccanismo per permettere ai presidenti di lungo corso di restare in sella, tra ricorsi alla Corte Costituzionale e sbianchettamenti notturni di leggi vigenti. Ottenuto l'obiettivo della ricandidabilità perpetua, si è posto un problema assente da vent'anni: l'esistenza di un possibile candidato alternativo. Qualche mese fa, Corrado Barazzutti ha espresso il desiderio di concorrere contro Angelo Binaghi. Un desiderio che dovrebbe restare tale, perché l'Assemblea Straordinaria dello scorso 4 maggio ha approvato (a maggioranza bulgara) alcune incredibili modifiche statutarie. Qualcuno ha sostenuto che fosse stata convocata così di fretta perché c'era l'urgenza di inserire il pickleball tra le discipline sotto l'egida FITP, in realtà l'unico obiettivo era inserire alcuni cavilli che impedissero a Barazzutti (o chiunque altro) di candidarsi.

Missione perfettamente riuscita in un contesto surreale, con approvazione CONI puntualmente arrivata tredici giorni dopo. “Con la regola delle sottoscrizioni di delegati e tecnici impediremo a Barazzutti di candidarsi” avrebbe detto un funzionario di grado piuttosto elevato. Se davvero ha pronunciato questa frase, aveva perfettamente ragione. Tra le sottoscrizioni necessarie per accedere alla candidatura (239 di circoli, 68 di atleti e 34 di tecnici), un aspirante presidente deve giocoforza ottenerne due di atleti e una di tecnici che abbiano diritto di voto in Assemblea (articolo 55.3.9 dello Statuto). Queste figure sono state elette sabato scorso, con le elezioni regionali, pardon, consultazioni elettorali che hanno stabilito le 42 persone (21 atleti e altrettanti tecnici), i Mitologici Quarantadue la cui firma diventa improvvisamente preziosa, anzi, indispensabile. Avevamo già denunciato le tempistiche: le consultazioni elettorali sono state convocate il 29 maggio, con l'obbligo di presentare le candidature entro l'1 giugno alle 18. Ma se abbiamo la certezza che i candidati di parte governativa erano già stati stabiliti prima (vi avevamo anticipato i nomi dei candidati in Toscana prima che fossero ufficializzati: indiscrezione pienamente confermata), l'eventuale opposizione ha avuto appena tre giorni per provare a mettere insieme qualche candidatura.

I dati di affluenza alle urne per quanto riguarda la categoria dei tecnici. Tra gli atleti, la partecipazione è stata nettamente più bassa

(*) Regione con più candidati

(**) Somma di aventi e diritto e votanti tra Trentino e Alto Adige / Sud Tirol, comitati separati tra loro

Deserto alle urne

Un altro problema legato alle consultazioni elettorali ha riguardato l'affluenza. Salvo Campania e Abruzzo, la percentuale di votanti è stata bassissima. Tra i motivi c'è certamente la scarsa pubblicità data all'evento. La FITP è molto solerte nell'invitare i tecnici a regolarizzare la loro posizione se sono in ritardo con pagamenti e/o aggiornamenti, mentre agli stessi non è stata inviata nessuna comunicazione riguardante le elezioni. Risultato? Dei 12.412 tecnici recensiti dal sito federale, soltanto il 9% ha votato. Un passaggio così importante per il futuro della federazione è stato decretato senza che il 91% abbia potuto (o voluto) esprimersi. D'altra parte, il sistema di voto (e le sedi prescelte) sembra fatto apposta per disincentivare la partecipazione. A parte il curioso caso della Campania, in tredici regioni su venti l'affluenza è stata inferiore al 10%, con i casi clamorosi di Emilia Romagna e Puglia, laddove hanno votato appena il 3% degli aventi diritto. Questo per i tecnici. Per quanto riguarda gli atleti, le percentuali diventano ancora più estreme. Hanno votato in 968 su centinaia di migliaia di aventi diritto. 

Parliamoci chiaro: il ruolo di Delegato ha un valore modestissimo ed è più una scocciatura che altro. Ma quest'anno, con l'articolo 55.3.9 dello Statuto FITP, frutto di una disinvolta (ma formalmente corretta) interpretazione dell'articolo 7.1.8 dei Principi Fondamentali CONI, era necessario individuare con attenzione i candidati. Non a caso sono stati pescati tra fiduciari, persone che avevano già ruoli in federazione, o che fossero tesserati nei club in cui si svolgevano le elezioni, con tutti i vantaggi logistici del caso (12 dei 42 eletti rientravano in questa categoria, tra loro c'era addirittura il presidente di un club in cui si sono svolte le elezioni: Marco Sposetti, numero 1 del Tennis Tolentino). Missione perfettamente riuscita. Da Parigi, laddove era al seguito di Lorenzo Musetti, Corrado Barazzutti aveva messo insieme candidati in otto regioni. Alla fine sono state sette perché c'è stato un misterioso ritiro in extremis. Nessuno dei candidati pro-Barazzutti è andato vicino all'elezione, dunque i 42 Delegati di Atleti e Tecnici sono tutte figure filo-governative. Secondo voi, anche soltanto uno sarà disposto a sottoscrivere la candidatura di Barazza, mettendoci nome, cognome e documento d'identità? Tennis Magazine ha parlato con alcuni di loro. La questione era talmente retorica, persino imbarazzante, che abbiamo formulato la domanda la domanda con un certo pudore. Non abbiamo chiesto “Firmerebbe una sottoscrizione per Barazzutti?”, bensì “Se Barazzutti le chiedesse la sottoscrizione, perché gli direbbe di no?”. Qualcuno ha espresso dubbi sulla sua figura, menzionandone l'esperienza come uomo di campo e non di scrivania, altri – a denti stretti – hanno ammesso che un'operazione del genere potrebbe avere conseguenze (ergo, problemi) sul lavoro di tutti i giorni. Si è dunque creato un paradosso: un candidato potrebbe avere il teorico sostegno di migliaia di circoli e – dunque – in mano la vittoria elettorale. Ma senza tre sottoscrizioni dei Mitologici Quarantadue non potrebbe nemmeno accedere al voto.

Le consultazioni elettorali di sabato scorso sono state precedute da un avvicinamento molto teso, soprattutto quando si è saputo della presenza di candidati alternativi in alcune regioni. In certi casi si sono verificati fatti clamorosi. Il più rumoroso riguarda una regione in cui il candidato dell'opposizione ha ricevuto alcune telefonate da figure più o meno di spicco della zona. Nessuna minaccia o pressione, per carità, ma l'effetto è stata un'ansia tale che lo ha portato a pensare “Chi me lo fa fare?” fino a ritirare la candidatura. In un'altra regione, il candidato alternativo ha avuto un colloquio con il presidente del Comitato Regionale, il quale ha detto di “esserci rimasto male” per l'avvenuta candidatura. Ci domandiamo perché una figura istituzionale debba rimanerci male per un'espressione di pluralità... In altri casi, è capitato che i fiduciari provinciali si rivolgessero ai loro contatti, informando di dover stilare – con qualche giorno d'anticipo – la lista delle persone che si sarebbero presentate al seggio: “Se qualcuno ha intenzione di andare, lo invito a scrivermi in privato”. Altro interrogativo: a cosa serviva sapere in anticipo i nomi dei votanti? C'è poi il caso del Lazio, laddove si è votato presso il Tennis Club Orte, circolo tanto piccolo quanto difficile da raggiungere. Detto che il candidato governativo per i tecnici (Alessandro Galli) ha stravinto, per gli atleti l'unico candidato era Massimiliano Corzani. Si tratta del fratello di Roberta Corzani, storico funzionario del Comitato Regionale, a sua volta moglie di Massimo Verdina, Segretario Generale FITP, colui che sarà preposto ad accettare o meno (sulla base delle sottoscrizioni) le candidature a presidente e consigliere federale, nominato ormai diversi anni fa dall'attuale consiglio. Tutto formalmente corretto, a partire dai 21 voti raccolti da Corzani. Ma con queste premesse, vi sembra plausibile che possa anche solo pensare di sottoscrivere una candidatura diversa da quella di Angelo Binaghi?

I candidati "governativi" Giovanni Rosa e Alice Zapolla hanno stravinto le elezioni in Veneto. Entrambi sono tesserati per il Tennis Comunali Vicenza, circolo in cui si sono svolte le votazioni

La regione con l'affluenza più alta è stata la Campania, laddove circa il 40% dei tecnici aventi diritto si sono recati presso l'Accademia Tennis Napoli, riversando 232 voti su Aldo Russo, che della stessa accademia è direttore generale. Russo ha stravinto contro Gianni Cierro (7 preferenze). Ma come è possibile che ci fosse un'affluenza così alta, o comunque fuori scala rispetto alle altre regioni? Pare che la mattina dell'8 giugno ci fosse, proprio presso l'Accademia Tennis Napoli, il ritiro dei capi d'abbigliamento per i tecnici. Tale operazione è stata collocata esattamente negli orari delle elezioni (9-13), e sembra che gli stessi tecnici siano stati invitati a votare per Russo, “amico per qualsiasi richiesta riguardante l'istituto di formazione”. Gli stessi tecnici sono poi stati informati che c'era un altro candidato “che segue la linea di Barazzutti ed è contro il Sistema Italia”. Comunicazioni legittime, nel senso che nelle campagne elettorali (quelle vere) si sente e legge di molto peggio. Alle elezioni vere, tuttavia, i cittadini non ritirano capi d'abbigliamento. E adesso? Stabiliti i Mitologici Quarantadue, a partire dal 18 giugno la FITP potrà convocare l'Assemblea Elettiva. Saranno costretti a concedere almeno 60 giorni prima della scadenza per la presentazione delle candidature. Il carrozzone CONI – Ministero dello Sport, infatti, ha invitato le federazioni a concedere questo tempo minimo per mettere a disposizione i documenti per le sottoscrizioni dopo che l'articolo 55.6 dello Statuto FITP – come da noi denunciato – poteva potenzialmente concederne soltanto venti.

È stato l'unico intervento istituzionale verso una democratizzazione dell'accesso alle candidature, peraltro di poco conto e che permetterà alla stessa FITP di non modificare il proprio Statuto. Ma siamo convinti che senza la nostra denuncia dello scorso 11 aprile non ci sarebbe stato nemmeno questo intervento. Per rispettare la direttiva, ad ogni modo, basterà convocare l'assemblea con 100 giorni d'anticipo. Se decideranno di fare tutto di fretta, dunque, la prima data utile per le elezioni sarà domenica 29 settembre 2024. E adesso cosa succederà? Alcuni organi d'informazione hanno scritto che Barazzutti è ufficialmente fuori dalla competizione elettorale. Formalmente è falso: semplicemente, oggi si conoscono i nomi dei 42 delegati da cui ne andranno pescati tre per sottoscrivere le candidature. Ma nei fatti è vero: tutti saranno ben lieti di sottoscrivere la candidatura di Angelo Binaghi mentre per Barazzutti sarà impossibile convincerli, salvo improbabili atti di coraggio-incoscienza-spinta democratica. Ed è incredibile, perché sottoscrivere una candidatura non significa votare e nemmeno garantire il voto: è un semplice esercizio di democrazia che consentirebbe un più largo accesso alle candidature, come peraltro auspicato dal ministro Andrea Abodi. Non sappiamo cosa abbia intenzione di fare Barazzutti, ma se fossimo nei Mitologici Quarantadue penseremmo bene al da farsi. Possibile che esista un solo modo di vedere le cose? È davvero normale che ci sia un unico candidato da vent'anni?