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IL CASO

Vito Darderi, 14 anni, processato dal Tribunale Federale. Prosciolto.

La curiosa vicenda riguardante la giovane promessa Vito Antonio Darderi. La Procura Federale aveva chiesto un anno di squalifica e 5.000 euro di ammenda per le presunte dichiarazioni mendaci del padre (voleva il nulla osta per un trasferimento da Roma a Barletta). Vito è risultato estraneo ai fatti. Speriamo che questo episodio non lo allontani dall'Italia: non ha giocato i Mondiali Under 14...

Riccardo Bisti
21 ottobre 2022

Se non è record di gioventù, poco ci manca. Non crediamo che Vito Antonio Darderi abbia perso il sonno per il procedimento disciplinare che lo ha riguardato (solo formalmente) per tutto il 2022. La giovane promessa italo-argentina è stata prosciolta, anche se il Tribunale Federale ha rimesso gli atti alla Procura perché ha ravvisato una possibile infrazione da parte del padre Luciano Enrique, noto come “Gino”. Una storia che vale la pena raccontare perché racconta un paio di estratti meno conosciuti del nostro mondo. Da una parte, il mercato dei giocatori tra un circolo e l'altro, sempre molto vivace. Dall'altro, conferma quanto già si sapeva dell'affascinante storia della famiglia Darderi: un po' argentini, un po' italiani, con papà Gino (lo chiameremo così per comodità) pronto a tutto per garantire un futuro ai figli Luciano (classe 2002, n.168 ATP) e Vito (classe 2008). L'oggetto del procedimento, chiuso lo scorso 26 settembre, riguarda le presunte dichiarazioni mendaci del padre per ottenere il nulla osta per un trasferimento del figlio minore, 13enne all'epoca dei fatti. Tale comportamento avrebbe violato una serie di articoli del Regolamento di Giustizia e del Regolamento Organico FIT. Gli 007 federali avevano addirittura ravvisato il reato (sportivo) di frode, codificato dall'articolo 9 del Regolamento di Giustizia.

In estema sintesi, avrebbe mentito sul cambio di residenza dal Lazio alla Puglia per ottenere il passaggio dal Forum Sport Center di Roma al Circolo Tennis Barletta, da cui era pervenuta un'offerta. Ne è venuta fuori un'istruttoria piuttosto lunga, tra indagini e udienze, terminata con l'assoluzione di Vito.
Già, perché formalmente era lui l'incolpato, forse il più giovane nella storia della Giustizia Federale.
Il proscioglimento è arrivato con una sentenza di 13 pagine del Tribunale Federale, scritta in linguaggio giuridico, che sintetizziamo e rendiamo comprensibile nei suoi punti salienti.
Il 16 novembre 2021, la Procura Federale riceve un esposto dal presidente pro-tempore del Forum Sport Center: con una serie di documenti e scambio di mail, si ricostruiva il complicato passaggio di Darderi jr. da Roma a Barletta a inizio 2021. La richiesta di nulla osta era stata rifiutata (almeno per l'anno in corso), un po' per le tempistiche, un po' perché il club romano puntava forte sul ragazzo per i campionati a squadre. In assenza di accordo, la Commissione Tesseramenti FIT ha formalizzato il passaggio, adducendo come motivazione il trasferimento del padre in Puglia per motivi di lavoro. Per questo, il legame con il Forum è stato sciolto in via unilaterale. Tutto ok? No, perché i romani si sono accorti che nel 2021 il ragazzo è poi risultato tesserato per il Circolo Tennis Gaeta.
Evidentemente contrariati, si sono rivolti alla giustizia federale.

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Visto che si dice un gran bene delle qualità tennistiche di Vito Antonio Darderi, c'è da sperare che l'episodio raccontato in questo articolo non pregiudichi il rapporto tra l'Italia e la famiglia Darderi.

Vito Darderi e il padre ai tempi del successo alla Coppa Lambertenghi. In alto, un'immagine di Luciano Enrique "Gino" Darderi durante il Challenger di Milano, in cui era al seguito del figlio maggiore (foto di Francesco Peluso)

La Procura si è messa in modo e ha svolto un'intensa attività d'indagine, ascoltando i presidenti del CT Barletta (Luciano Binetti) e del CT Gaeta (Antonio Spicciariello), da cui è emerso quanto segue: le trattative con Barletta erano state condotte dalla precedente dirgenza. Binetti ha ereditato la questione e ha avuto un solo incontro con i Darderi, nel quale non sono giunti a un accordo. Barletta ha dunque lasciato il nulla osta per consentirgli il tesseramento in un altro club. A quel punto, una persona (di cui non viene fatto il nome) mette in contatto Gino Darderi e il presidente del CT Gaeta. Viene raggiunto un accordo: tesseramento in cambio di ospitalità. Tuttavia, vista l'attività internazionale del ragazzo e il tempo che trascorre in Argentina, Spiccariello sostiene di averli visti non più di 2-3 volte.
Terminate le indagini e iniziato il procedimento, la versione dei Darderi (che non sono mai stati ascoltati dalla Procura: avrebbero voluto sentire Vito nel marzo 2022, ma in quel periodo era in Argentina) è stata affidata al loro difensore, l'avvocato Raffaele Spicciariello (non sappiamo se parente del presidente del CT Gaeta).

Secondo la versione difensiva, la proposta del CT Barletta era accompagnata da un'offerta di lavoro per il padre presso l'azienda agricola Fratelli di Palma di Canosa di Puglia. Tuttavia, il mancato accordo con il club e le nuove restrizioni da Covid-19 hanno fatto cadere il tutto. Nel maggio 2021 nasce la possibilità di andare a Gaeta, il cui circolo avrebbe offerto al padre un lavoro stagionale come istruttore di padel. Tuttavia, nel giugno 2021 i Darderi sono tornati in Argentina e il rapporto di lavoro è stato rimandato al 2022.
Tali argomentazioni non hanno convinto la Procura, che chiedeva (e otteneva) l'avvio di un processo sportivo. Nella prima udienza (l'11 luglio 2022), l'avvocato chiedeva di convertire l'eventuale pena in sanzione pecuniaria, ma per questo tipo di accusa non era prevista alcuna forma di patteggiamento. Gli veniva chiesto di produrre la documentazione comprovante l'attività lavorativa di Gino Darderi, oltre allo stato di residenza e famiglia. Quest'ultima documentazione non è mai stata presentata, mentre è stata prodotta la lettera di incarico per prestazioni sportive dilettantistiche del CT Gaeta per Darderi Senior (istruttore della squadra di Serie B e istruttore di padel), oltre a una lettera di conferma di assunzione della Società Agricola Fratelli di Palma, datata 15 gennaio 2021. L'ultima udienza si svolgeva il 26 settembre, con la Procura che confermava la richiesta di un anno di squalifica e 5.000 euro di ammenda.

3 luglio 2022 - La gioia di Vito Darderi con Antonio Marigliano, Salvatore Tartaglione e il capitano Tomas Tenconi: l'Italia ha appena vinto la Summer Cup Under 14

Vito Darderi e papà Gino al lavoro in questi giorni, in Argentina

Nelle sue osservazioni, il Tribunale ha subito rilevato la giovanissima età di Vito Darderi, ribadendo come l'ordinamento giuridico italiano esclude che i ragazzi di età inferiore ai 14 anni possano rispondere di reati. Allo stesso tempo, il Presidente del Collegio Fulvio Brizio ha sottolineato come il giudizio disciplinare in ambito sportivo non ponga differenze tra maggiorenni e minorenni. Tuttavia, si legge nella sentenza, nel caso specifico la richiesta di nulla osta “È stata unicamente presentata e sottoscritta dal padre Darderi Luciano Enrique sulla base di esigenze personali del richiedente aventi carattere lavorativo e familiari. Anche lo scambio successivo di corrispondenza intercorso da Ciccariello Iacopo, tecnico dell'affiliato Forum Sport Center di Roma, vede sempre come unico protagonista ed esclusivo firmatario il padre dell'incolpato”. Inoltre, i testimoni hanno riferito di aver parlato della questione unicamente con papà Gino. Per questo, il Tribunale ha riconosciuto l'estraneità del ragazzo ai fatti e nessuna conoscenza specifica del presunto carattere mendace delle ragioni lavorative poste per ottenere il nulla osta. Pur commettendo una piccola imprecisione (all'epoca dei fatti, Vito aveva appena compiuto 13 anni e non 12 come si legge nella sentenza), il Tribunale ha ritenuto che il ragazzo fosse estraneo alla vicenda.
Per questo motivo, è stato prosciolto.
Nell'ultima udienza, la Procura aveva poi spostato il focus sul padre, accusandolo di aver violato gli articoli 3 e 8 del Regolamento di Giustizia. Il Tribunale non si è potuto pronunciare perché Luciano Enrique Darderi non era oggetto del procedimento, oltre a non risultare tesserato FIT. Per questo, hanno rimandato gli atti alla stessa Procura per verificare una possibile violazione dei regolamenti federali in relazione ai suoi incarichi con il Circolo Tennis Gaeta: non sarebbe tesserato FIT, oltre a non possedere alcun titolo abilitativo all'insegnamento di tennis e padel presso un circolo affiliato.

In estrema sintesi, se Vito è risultato del tutto estraneo alle accuse, il Tribunale non è entrato nel merito delle motivazioni che avrebbero spinto il padre a chiedere il nulla osta per il passaggio da Roma a Barletta (per le quali non avrebbe comunque potuto essere giudicato), mentre ha ravvisato possibili violazioni in merito al legame con il CT Gaeta. Vedremo se la Procura Federale presenterà ricorso presso la Corte Federale di Appello (tribunale endofederale di secondo grado, la scadenza è proprio oggi), se chiederà un procedimento a carico del padre oppure se lascerà perdere.
Se le questioni disciplinari lasciano il tempo che trovano, sarà interessante verificare il futuro agonistico dei fratelli Darderi. A parole, hanno sempre detto che la scelta di giocare per l'Italia è definitiva. Tuttavia, è certo che oggi si trovano in Sudamerica e Vito ha giocato i suoi primi tornei Under 18 il mese scorso, in Argentina. Ed è un dato di fatto che non abbia partecipato ai Mondiali Under 14 di Prostejov, in Agosto, dopo che fino al mese prima aveva giocato con la Nazionale di Categoria in Summer Cup, contribuendo al successo insieme ad Antonio Marigliano e Salvatore Tartaglione. Un mese dopo, il capitano Tomas Tenconi ha dovuto fare a meno di Darderi, ripiegando su Raffaele Ciurnelli (e l'Italia è giunta soltanto nona). Non conosciamo le ragioni dell'assenza di Vito a questa competizione: non significa necessariamente un allontanamento dall'Italia o dall'ambiente FIT, ma è un dato di fatto che i Mondiali si siano giocati a processo sportivo in corso, poche settimane dopo la prima udienza.
Visto che si dice un gran bene delle qualità tennistiche di Vito Antonio Darderi, c'è da sperare che l'episodio raccontato in questo articolo non pregiudichi il rapporto tra l'Italia e la famiglia Darderi. Anche perché l'Asociacion Argentina de Tenis segue da tempo l'evolversi tecnico dei due ragazzi partiti da Villa Gesell, non distante da Mar del Plata. La città del mitico Guillermo Vilas.