The Club: Bola Padel Roma
IL CASO

Un montepremi che torna indietro di trent'anni

Impressionante calo di montepremi per l'ATP di Kitzbuhel: 200.000 dollari in meno e riduzione del 75% per il vincitore, il cui guadagno non sarà troppo diverso da un Challenger. Il torneo austriaco offriva un prize money simile... nel 1990. L'ATP ha scelto di penalizzare chi va avanti, tutelando chi perde ai primi turni.

Riccardo Bisti
12 agosto 2020

Vincendo il torneo di Kitzbuhel nel 1988, Kent Carlsson intascò un assegno di 38.400 dollari. Chiunque vincerà nel 2020 ne guadagnerà 24.880. Il montepremi complessivo di questa edizione sarà di 325.000 euro: nel 1990 era di 337.500 dollari. In tempi di crisi, parecchie aziende hanno ridotto o cancellato gli impegni di sponsorizzazione, costringendo diversi tornei a ridurre il budget. Secondo alcuni esperti, c'è chi sparirà. I primi effetti sono già visibili. Se gli Slam tengono duro (lo Us Open potrà permettersi un prize money simile a quello dell'anno scorso, comunque superiore ai 50 milioni di dollari), i tornei più piccoli rischiano un forte ridimensionamento. Qualche giorno fa, l'ATP ha comunicato una riduzione del 30% per il Western & Southern Open di Cincinnati, che quest'anno si giocherà a New York.

Il torneo maschile metterà in palio 4,2 milioni di dollari contro i 6 dell'anno scorso: il vincitore guadagnerà circa il 75% in meno. Nel 2019, Daniil Medvedev si era aggiudicato 1.114.225 dollari, mentre quest'anno chi solleverà il trofeo si limiterà a 285.000. Il premio per il finalista sarà dimezzato, mentre è stato fatto uno sforzo per non penalizzare chi perderà ai primi turni. L'ATP è consapevole che i giocatori di seconda-terza fascia sono stati i più colpiti dalla crisi economica, dunque cercherà di non sotterrarli. Anzi, ci sarà un piccolo aumento per gli sconfitti al primo e al secondo turno. In assenza (o quasi) di contributi diretti, gli interventi a tutela dei meno forti arrivano con la distribuzione del montepremi. Ma se i Masters 1000 sono frequentati da giocatori piuttosto forti (e ricchi), il problema è ben più grande per i tornei più piccoli.

La comparazione del montepremi del torneo di Kitzbuhel tra il 2019 e il 2020
Trionfando nel 2019, Dominic Thiem prese 90.000 euro. Il vincitore di Kitzbuhel 2020 ne intascherà meno di 25.000.
Il dietro le quinte del Generali Open di Kitzbuhel

Sorprende quello che accadrà a Kitzbuhel. Lo storico evento austriaco (la prima edizione risale addirittura al 1894) ha pubblicato in queste ore la sua entry list. È straordinaria: iscritti otto top-20, compresi i top-10 Dominic Thiem, Alexander Zverev e Matteo Berrettini. Dovrebbero esserci anche Fabio Fognini, Andrey Rublev, Diego Schwartzman, Felix Auger Aliassime e Denis Shapovalov. “Si tratta di un'entry list da record – ha detto il direttore del torneo Alex Antonitsch – ovviamente qualcuno si cancellerà perché ancora impegnato allo Us Open, però per le cancellazioni ci sarà tempo fino a mezzogiorno di lunedì 7 settembre”. Quest'anno si gioca nella seconda settimana di uno Slam, con tutte le conseguenze del caso.

Ma impressiona la riduzione del prize money: calo secco del 40%, da 542.000 a 325.000€. È come tornare ai montepremi dei piccoli tornei negli anni 90, quando si chiamavano ancora World Series. Ne pagheranno le conseguenze soprattutto i più forti. Lo scorso anno, Dominic Thiem prese oltre 90.000 euro. Come detto, quest'anno saranno meno di 25.000. Sull'onda di Cincinnati, non ci saranno grosse modifiche per chi perde ai primi turni. A ben vedere, ci sarà un piccolo aumento per chi uscirà nelle qualificazioni o al primo turno. Premio quasi invariato per chi perderà negli ottavi (7.425 contro 8.815), mentre il calo diventerà drammatico a partire dai quarti. La nuova proporzione dei montepremi riguarderà anche il tabellone di doppio: la coppia vincente si dividerà 8.840 euro, mentre l'anno scorso erano 29.650.

Paolo Lorenzi ha vinto a Kitzbuhel il suo unico titolo ATP

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, è positivo che si riesca a giocare in un anno così particolare. Non era scontato che una tappa come Kitzbuhel potesse offrire il proprio torneo. C'è però un fatto negativo: il confine tra gli ATP 250 e i migliori Challenger rischia di essere sempre più sfumato. Nella stessa settimana di Kitzbuhel si giocheranno tre Challenger “125”, il massimo per un evento di categoria: Prostejov, Aix en Provence e Parma. Se la distribuzione del montepremi dovesse restare quella pre-COVID, i vincitori prenderebbero 18.290 euro, differenza quasi irrisoria rispetto a Kitzbuhel. Insomma, il costante aumento dei montepremi vissuto negli ultimi 20 anni rischia di subire un brusco stop. Per ora abbiamo i gli indizi di appena due tornei, ma sembra che l'ATP abbia scelto di distribuire il denaro alla Robin Hood, togliendo qualcosa ai più ricchi per darlo ai poveri.

Difficile immaginare cosa accadrà in futuro: secondo alcuni, i calendari ATP-WTA si snelliranno, mentre altri sostengono che gli investimenti torneranno con la normalità. “Le aziende saranno le prime a voler comunicare che tutto è tornato come prima” aveva detto Jean Francois Caujolle, direttore del torneo ATP di Marsiglia, che si sta impegnando per organizzare il torneo di Lione nella settimana lasciata libera da Madrid. La pandemia ha dato una risposta importante: molti tornei dipendono dagli incassi di biglietteria. Prendete Kitzbuhel: una nota spiega che il montepremi potrebbe subire una variazione se il torneo avrà la possibilità di ospitare spettatori paganti. In realtà, dopo il positivo esperimento del Thiem's 7 di luglio, le porte saranno aperte. A parte i posti corporate, i prezzi oscillerano tra i 10 e i 62 euro. Chissà se usciranno risorse sufficienti per alzare il montepremi.

Lo sapevi che...

Il torneo di Kitzbuhel ha adottato una policy molto elastica per i possessori dei biglietti. Il torneo avrebbe dovuto giocarsi a cavallo tra luglio e agosto, ma la cancellazione ha spinto gli organizzatori a dare una doppia opzione a chi aveva già comprato il biglietto: fino al 1 ottobre, si potrà decidere se ottenere il rimborso o tenere il posto per il 2021. Già a maggio, con la prospettiva di giocare a settembre, scrivevano: “Se sarà possibile giocare a settembre, ci sarà una biglietteria separata. I biglietti per il torneo di luglio non saranno validi per l'eventuale torneo a settembre, perché le regole di distanziamento sociale ci impediscono di annullare i singoli ordini e lasciarne validi altri”. Atteggiamento esemplare, anche perché la legge austriaca non obbligava al rimborso. Lo hanno voluto garantire ugualmente.