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L'EVENTO

Tutti uniti? Ok, ma senza russi e bielorussi

Ufficializzato il varo della United Cup, ibrido tra ATP Cup e Hopman Cup. 18 nazioni spalmate in tre città (Sydney, Perth, Brisbane), migliori quattro in semifinale. Ogni sfida avrà cinque partite: per questo, i criteri di ammissione lasciano perplessi. Ancora out Russia e Bielorussia. Gli aggiustamenti al calendario ATP. 

Riccardo Bisti
28 ottobre 2022

L'annuncio tanto atteso è arrivato. Si era già detto molto sulla United Cup, l'evento che darà il via alla stagione 2023 al posto dell'ATP Cup. Sarà un ibrido tra quest'ultima e la Hopman Cup, la cui ultima edizione risale al 2019. Dal 29 dicembre all'8 gennaio ci sarà una gara a squadre mista, con team di 6-8 componenti, equamente suddivisi tra uomini e donne. Oltre a un maxi-montepremi di 15 milioni di dollari, saranno in palio fino a 500 punti ATP-WTA per ciascun giocatore. Al di là dei dettagli regolamentari, la novità più interessante è il format della singola partita: due singolari maschili, due singolari femminili e il doppio misto. Curioso, visto che i singoli tie delle principali competizioni a squadre, almeno nelle loro fasi finali, sono stati ridotti a due singolari e un doppio. Saranno felici gli spettatori di Perth, Brisbane e Sydney (sedi della competizione, con Final Four a Sydney dal 6 all'8 gennaio), ma questo format sembra togliere importanza al doppio misto, che rischia di giocarsi spesso a risultato acquisito. Nella vecchia Hopman Cup era spesso decisivo. Sarà comunque un'occasione per rivedere una specialità ormai confinata ai soli Slam e rientrata – un po' a sorpresa – nel programma olimpico a Londra 2012. Giocoforza, la United Cup costringerà ATP e WTA ad aggiustare i loro calendari: l'ATP lo ha già fatto (e vi relazioneremo). La WTA non ha ancora pubblicato quello del 2023, ma ormai siamo abituati ai ritardi del sindacato femminile, che ha comunicato la sede delle WTA Finals soltanto a settembre. Ma ecco le caratteristiche della United Cup, il cui format è promettente ma un po' complicato. Il pubblico avrà bisogno di un po' di tempo per abituarsi.

QUALI NAZIONI? - La competizione è aperta a 18 squadre, selezionate con i seguenti criteri: le prime 6 in base al miglior giocatore nel ranking ATP, altrettante utilizzando lo stesso criterio nel femminile. Le ultime sei saranno pescate dalle escluse in base al ranking combinato del miglior uomo e della migliore donna. In qualità di Paese ospitante, l'Australia otterrà comunque una wild card se non dovesse qualificarsi. Con le classifiche attuali, a oggi, le qualificate sarebbero:
Spagna – Norvegia – Grecia – Germania – Serbia – Canada (dall'ATP)
Polonia – Tunisia – Stati Uniti – Francia – Romania – Svizzera (dalla WTA). Con il caso Halep pendente, tuttavia, la Romania dovrebbe perdere il diritto ed essere sostituita dal Brasile.
In questo momento, ecco le migliori dieci tra le inizialmente escluse (tra parentesi, la somma del ranking combinato tra il miglior uomo e la migliore donna)
Italia (38) – Australia (54) - Croazia (55) – Kazakhstan (60) – Giappone (80) – Belgio (83) - Gran Bretagna (89) – Repubblica Ceca (94) – Cina (121)
L'Italia non avrà problemi a qualificarsi, mentre si metterebbe male per la Romania: non potendo entrare dalla porta principale, non riuscirebbe a qualificarsi a causa della pessima classifica del proprio numero uno (oltre la 250esima posizione).

PLAY IT BOX
«Russi e bielorussi non avranno bandiera e dovranno giocare come atleti indipendenti. Ma saranno i benvenuti all'Australian Open» 
Craig Tiley

La prima edizione della United Cup si giocherà dal 29 dicembre all'8 gennaio

Il criterio lascia un po' perplessi: comprendiamo la necessità-desiderio di avere più top-10 possibili, ma c'è il rischio di mandare in campo squadre molto squilibrate. Tra i Paesi attualmente qualificati ce ne sono almeno due (Norvegia e Tunisia) con un solo tennista davvero competitivo, e altre con una panchina decisamente corta (Grecia e Brasile). Insomma, c'è il rischio di assistere a match squilibrati, a maggior ragione con il format che imporrà di schierare il numero 2 (magari un carneade) anche in singolare.
Sarebbe stato più corretto utilizzare il criterio della classifica combinata, ma senza limitarsi al numero 1 di ciascun Paese, ma considerando almeno i primi sei (tre uomini e tre donne). Comprendiamo, tuttavia, che troppa meritocrazia avrebbe escluso giocatori molto forti (Ruud, Jabeur, Tsitsipas, Sakkari). Merita un capitolo a parte Novak Djokovic: la sua classifica ATP garantirebbe la qualificazione alla Serbia, ma il suo ingresso in Australia è tutt'altro che garantito. Qualora non fosse autorizzato a entrare, la classifica combinata dei migliori serbi sarebbe 125. La qualificazione, dunque, sarebbe improbabile. Tra l'altro, l'assenza di Djokovic permetterebbe all'Italia di sostituire Serbia tre le top-6 nazioni dell'ATP.

LOGISTICA – Le squadre saranno divise in sei gruppi con tre squadre ciascuna, e si giocherà con la formula del Round Robin (dal 29 dicembre al 4 gennaio). Ogni città ospiterà due gruppi. La migliore squadra di ciascuna città si qualificherà per la Final Four. Alle prime tre si aggiungerà la squadra con il miglior punteggio tra le escluse. Curioso: per arrivare in finale non basterà vincere il girone, ma bisognerà fare meglio della vincente dell'altro girone della stessa città. I gruppi saranno sorteggiati il prossimo 10 novembre e comprenderanno 16 squadre, mentre le restanti due saranno definite il 21 novembre (quando sarà uscito il ranking ATP di fine anno).

NIENTE RUSSIA E BIELORUSSIA – Craig Tiley, presidente di Tennis Australia, è stato chiaro: pur avendone avuto pieno diritto di classifia, non saranno ammesse le nazionali di Russia e Bielorussia. Prosegue, dunque, l'embargo sportivo. Come nel 2022, i vari atleti potranno continuare a giocare senza bandiera, inni e simboli. Escludendo la United Cup, potranno gareggiare liberamente in Australia: “Come ogni altro giocatore, russi e bielorussi dovranno ottenere il visto d'ingresso – ha detto – l'unica differenza è che non avranno bandiera e dovranno giocare come atleti indipendenti. Ma saranno i benvenuti all'Australian Open”.

La Ken Rosewall Arena dii Sydney ospiterà le fasii finali della United Cup

Il filmato promozionale della United Cup

IL CALENDARIO ATP – Anche per dare una mano ai russi, forse, è stata effettuata una modifica al calendario ATP. Nella prima settimana dell'anno (2-8 gennaio) si giocherà l'evento di Pune (in India), a cui è stato aggiunto un ATP 250 in Australia, in sede ancora da definire. C'è da credere che ci saranno diversi russi in tabellone. Hanno acquisito la licenza del torneo di Sofia, che dal 2023 sparirà dal calendario. La notizia era emersa qualche ora prima, confermata dalla federtennis bulgara. Avevano giustificato la scelta con due motivazioni: 1) nella settimana inizialmente prevista (subito dopo l'Australian Open), la Bulgaria di Coppa Davis sarà impegnata in Nuova Zelanda e dunque sarebbe stato troppo complicato sul piano organizzativo. 2) La contemporaneità, appunto, del primo turno di Coppa Davis avrebbe impedito di avere un buon campo di partecipazione. Per questo motivo non ci saranno tornei ATP nella settimana post Australian Open.

I bulgari proveranno a portare un torneo ATP, WTA o Challenger nel Paese nella seconda parte del 2023 o nel 2024, ma i toni del comunicato sono abbastanza rassegnati. Peccato, perché il torneo aveva vissuto sette buone edizioni ed era stato tra i pochi non saltare neanche un anno, nemmeno in periodo di pandemia. Tra le novità del calendario ATP, tra l'altro, si segnala lo spostamento di Belgrado. L'evento serbo di metà aprile si sposterà a Banja-Luka, in Bosnia. Ma non è una resa, anzi: semplicemente, il Novak Tennis Center di Belgrado vuole adattare le proprie strutture per renderle adeguate a un ATP 500. Dando un'occhiata al calendario, oltre alla sparizione dei tornei con la licenza di un anno (i quali guarderanno con attenzione il destino della Kremlin Cup), è curiosa la collocazione dei tornei cinesi, condizionata dall'upgrade di Shanghai. Gli ATP 250 di Zhuhai e Chengdu si giocheranno dal mercoledì al martedì successivo (20-26 settembre), così come il torneo di Nur Sultan della settimana successiva (che torna a essere un 250). Al contrario, il China Open di Pechino si giocherà dal giovedì al mercoledì (28 settembre – 4 ottobre). In questo modo, il Rolex Shanghai Masters avrà spazio per dodici giorni di main draw.