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Arriva la United Cup e il tennis torna... misto

Sarebbe imminente l'annuncio di una nuova competizione mista, la United Cup. Si giocherà nella prima settimana dell'anno e sarà un mix tra Hopman Cup e ATP Cup, con in palio punti ATP-WTA. Quale città privilegeranno tra Perth, Brisbane e Sydney? Auckland non vorrebbe i russi, ma il title sponsor conferma il suo sostegno.

Riccardo Bisti
12 ottobre 2022

Manca solo l'annuncio ufficiale, che dovrebbe spettare a Tennis Australia. Gli indizi sono troppi, a partire dalle dichiarazioni di Andrea Gaudenzi durante il torneo di Firenze. Il presidente ATP ha ricordato che l'attuale format di Coppa Davis e ATP Cup è troppo simile, e che c'è all'orizzonte una competizione mista. Già un mese fa, un'indiscrezione del Times aveva anticipato la nascita della United Cup, una sorta di ibrido tra la vecchia Hopman Cup e l'ATP Cup. Della prima prenderebbe il format misto, con squadre composte da un uomo e una donna; della seconda, la natura itinerante. Dovrebbero essere confermate le tre città di riferimento: Perth (storica sede della Hopman Cup), Brisbane e Sydney. La notizia è talmente nell'aria che persino Wikipedia, nella sua pagina dedicata alla stagione tennistica del 2023, parla di United Cup come evento inaugurale insieme al torneo di Pune. Non è certo una fonte ufficiale, ma insomma... La città più coinvolta nell'evento è certamente Perth, vuoi perché ha perso la sua storica Hopman Cup per un ruolo di secondo piano in ATP Cup (le cui fasi finali si sono giocate a Sydney per due anni su tre), vuoi perché è lontanuccia dal cuore pulsante del tennis australiano, situato nel sud-est del Paese. E allora c'è grande attesa per un annuncio che dovrebbe arrivare a breve, e definire il ruolo della capitale dell'Australia Occidentale nella nuova geografia tennistica.

Secondo le ultime indiscrezioni, pubblicate addirittura a doppia firma in un articolo uscito sul The West, l'evento si snoderà su tre città e Perth dovrebbe ospitare la nazione testa di serie numero 1, forse la Spagna di Carlos Alcaraz (decisamente più indiziato di Nadal a partecipare al torneo). Rispetto alla Hopman Cup, il nuovo evento dovrebbe coinvolgere il doppio delle nazioni (16), e suddividendosi in quattro gironi. Le prime due di ciascun gruppo accederebbero ai quarti di finale. Essendo un torneo sotto l'egida ATP e WTA, dovrebbe assegnare punti validi per la classifica mondiale, pur mantenendo la tradizionale formula di singolare maschile, singolare femminile e doppio misto. Va da sé che i punti sarebbero assegnati soltanto nei match di singolare. Il The West ha menzionato alcune potenziali coppie: la Gran Bretagna di Andy Murray ed Emma Raducanu, e l'Australia di Nick Kyrgios e Ajla Tomljanovic, la Grecia con Stefanos Tsitsipas e Maria Sakkari, mentre viene ipotizzato anche il duo americano, con due grandi personaggi come Frances Tiafoe e Coco Gauff. Potrebbe recitare un ruolo di primo piano anche l'Italia, con uno tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner, probabilmente in coppia con Camila Giorgi. Quest'ultima non è la nostra numero 1, ma è senza dubbio – tra quelle in attività – la tennista italiana più popolare all'estero.

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La notizia è talmente nell'aria che persino Wikipedia, nella sua pagina dedicata alla stagione tennistica del 2023, parla di United Cup come evento inaugurale insieme al torneo di Pune.

La premiazione dell'ultima Hopman Cup, vinta dalla Svizzera in finale sulla Germania

Il format misto è sempre piaciuto: nei primi anni d'esistenza, la Hopman Cup (allora sotto l'egida ITF e senza punti ATP-WTA in palio) era considerata l'evento clou nella prima settimana dell'anno, un po' per la fame di tennis a inizio stagione, un po' per l'originalità della formula. Le cose sono un po' cambiate col tempo, con l'arrivo del torneo di Doha che per anni ha portato via alcuni dei migliori, poi con la concorrenza interna del torneo ATP-WTA di Brisbane, in una struttura tutta nuova (la Pat Rafter Arena). La competizione avvertiva una certa stanchezza, soltanto rallentata dal cambio di sede, dallo storico Burswood Dome (laddove si giocava indoor) alla nuovissima RAC Arena. La presenza di Roger Federer nelle ultime edizioni, con tanto di doppio-show con la presenza di Serena Wlliams, aveva un po' rilanciato il brand. Per questo aveva fatto un certo scalpore il suo annullamento a favore dell'ATP Cup. La stessa ITF aveva annusato il sentore di una competizione mista, lanciando un bando per riproporre il trofeo intitolato al mitico coach australiano.

Sembrava che si fosse giunti a un accordo con Nizza, ma le ultime indiscrezioni fanno pensare che sia cambiato qualcosa. Se davvero dovesse nascere la United Cup, avrebbe poco senso riproporre la Hopman Cup in altra sede, collocazione e superficie. La nuova iniziativa si inserisce nel contesto della collaborazione tra ATP e WTA, con Gaudenzi che ha ribadito come il settore femminile sia uno dei punti di forza del tennis rispetto alle altre discipline. In attesa di conoscere i dettagli, sarà interessante verificare la distribuzione dei gruppi e dei giocatori nelle città coinvolte. Sarà una battaglia, perchè tutte le città hanno ottime argomentazioni: Perth perché è la storica sede della Hopman Cup e possiede il miglior stadio, Sydney e Brisbane perché hanno rinnovato le strutture e hanno perso il loro torneo ATP. Rimangono in calendario nel circuito femminile, ma non è la stessa cosa. E non hanno collocazioni troppo positive: Brisbane si scontrerebbe con la United Cup, mentre Sydney è stato spostato addirittura dopo l'Australian Open. Insomma, c'è grande attesa per le comunicazioni di Tennis Australia.

La Ken Rosewall Arena di Sydney è stata recentemente dotata di tetto retrattile

Per 30 anni, la Hopman Cup ha onorato la memoria del mitico coach australiano

A proposito di inizio anno, il 2023 riproporrà lo storico torneo ATP-WTA di Auckland, principale evento neozelandese. Dopo aver rinunciato a due edizioni a causa della pandemia, vogliono tornare in grande stile e hanno accolto con un sospiro di sollievo il rinnovato sostegno del tiitle sponsor ASB. Nei giorni scorsi, infatti, si era diffusa la notizia che ASB avrebbe lasciato a piedi il torneo se avesse consentito la partecipazione di giocatrici russe e bielorusse. Lo scorso maggio, il neodirettore del torneo Nicolas Lamperin ha detto che non avrebbe provato a ingaggiare i migliori tennisti di quella zona: Medvedev e Rublev tra gli uomini, Sabalenka e Kasatkina tra le donne. Ma i circuiti ATP e WTA sono stati chiari: sia pure senza bandiera, russi e bielorussi possono competere. E nessuno può impedire loro di iscriversi a un torneo. Inoltre, i cittadini di entrambi i Paesi possono ancora ottenere un visto d'ingresso per entrare in Nuova Zelanda. In altre parole, il torneo non può evitare in nessun modo la loro partecipazione.

Per questo si era diffusa la voce che ASB avrebbe potuto rimuovere il proprio marchio, sostituendolo con simboli di sostegno all'Ucraina e di opposizione all'invasione russa. Fumata bianca: un comunicato congiunto tra ASB, torneo e federtennis neozelandese ha tranquillizzato tutti. “A seguito di alcune notizie uscite sui media, per essere chiari, il torneo del 2023 andrà avanti con il pieno supporto finanziario di ASB – si legge – i tornei devono consentire a russi e bielorussi di partecipare se la loro classifica lo consente. Comprendiamo che gli organizzatori si trovano in una posizione difficile e non c'è alcun rischio che ASB ritiri il suo importante sostegno se dovessero esserci russi e bielorussi. ASB sostiene da tempo il tennis in Nuova Zelanda: quest'anno ha celebrato il suo 25esimo anno di sponsorizzazione, firmando un prolungamento dell'accordo per altri tre anni”. Si calcola che il torneo di Auckland abbia un impatto economico di circa 27 milioni di dollari nella regione. Le iscrizioni del torneo femminile chiuderanno il 21 novembre, mentre per il maschile bisognerà attendere una settimana in più.