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CIRCUITO ATP

Roma anticipa, Masters sì, Next Gen Finals no

Uscirà in queste ore la versione definitiva del calendario ATP. Si vorrebbe chiudere con 30 eventi (di cui 13 post-lockdown). Roma viene spostato a ridosso dello Us Open, torna Amburgo, niente Asia, stagione indoor con qualche variazione. Non si giocheranno le Next Gen Finals, mentre il Masters rimane al suo posto.

Riccardo Bisti
14 agosto 2020

In queste ore, l'ATP pubblicherà l'attesa ultima parte del calendario 2020. Hanno aspettato il più possibile per cercare di capire l'evoluzione dei contagi, nonché verificare la disponibilità di diversi tornei a giocarsi nonostante le difficoltà. Le sorprese non mancano. Dopo il Roland Garros, si giocheranno appena sei eventi più le ATP Finals, ultima edizione londinese prima del passaggio a Torino. Andiamo con ordine: gli Internazionali BNL d'Italia sono stati anticipati di una settimana, in quella che era l'originaria collocazione del Mutua Madrid Open. L'uscita di scena degli spagnoli aveva aperto diversi scenari, compreso un allungamento di Roma a 9-10 giorni. Non sarà così: l'unica novità è che la finale si giocherà di lunedì, il 21 settembre. Le qualificazioni scatteranno sabato 12 settembre (stesso giorno dell'Assemblea Elettiva FIT, anch'essa programmata al Foro Italico), ma potrebbero essere anticipate all'11 se il tabellone cadetto maschile dovesse essere allargato a 64 giocatori.

Roma adotterà un sistema già utilizzato da alcuni eventi femminili back to back: i quattro semifinalisti dello Us Open avranno automaticamente un bye e potranno esordire mercoledì, o addirittura giovedì. Se per gli sconfitti in semifinale non sarà un grosso problema, ai finalisti di New York sarà chiesto un sacrificio: il torneo terminerà nella notte italiana tra domenica e lunedì, dunque arriverebbero a Roma con pochissimo tempo a disposizione. Tuttavia, date le circostanze, è un problema secondario. Sorpresa: la settimana inizialmente riservata a Roma è stata occupata dall'ATP 500 di Amburgo, che dunque ritrova un posto in calendario quando sembrava rassegnato alla cancellazione. L'imminenza del Roland Garros non aiuterà il torneo tedesco, e giocare a fine settembre nell'estremo nord tedesco non sembra una grande idea, ma tant'è.

CALENDARIO ATP 2020
22-28 agosto Masters 1000 Cincinnati (a New York)
31 agosto-13 settembre – Us Open
8-13 settembre – ATP 250 Kitzbuhel
14-21 settembre – Masters 1000 Roma
21-26 settembre – ATP 500 Amburgo
27 settembre-11 ottobre – Roland Garros
12-18 ottobre – ATP 500 San Pietroburgo
19-25 ottobre – ATP 250 Anversa, ATP 250 Mosca
26 ottobre-1 novembre – ATP 500 Vienna
2-8 novembre – Masters 1000 Parigi Bercy
9-14 novembre – ATP 250 Sofia
15-22 novembre – ATP Finals Londra
Il torneo di San Pietroburgo diventa ATP 500: saprà mantenere lo status anche in futuro?

La finale degli Internazionali BNL d'Italia si giocherà lunedì 21 settembre. Le qualificazioni scatteranno sabato 12 settembre, anche se potrebbero essere anticipate all'11 se il tabellone cadetto maschile dovesse essere allargato a 64 giocatori.

Dopo lo Slam parigino, come previsto, si giocherà soltanto in Europa. Lo swing asiatico è stato cancellato, seguendo le linee guida delle autorità cinesi. Detto che Basilea ha dato appuntamento al 2021, ne approfitta la tappa di San Pietroburgo. Upgradato ad ATP 500, sarà l'unico torneo nella settimana del 12 ottobre. Chissà se gli organizzatori saranno bravi a mantenere lo status. Dal 19 al 25 ottobre, unica settimana con due tornei in contemporanea: si gioca ad Anversa e Mosca, i quali mantengono la collocazione originale. In quei giorni ci sarebbe stato anche Stoccolma, ma gli svedesi hanno rinunciato.

Non subiscono variazioni altri due appuntamenti storici di fine stagione: l'Erste Bank Open di Vienna (dal 26 ottobre) e il Masters 1000 di Parigi Bercy (dal 2 novembre). Altra sorpresa: viene ricollocato il torneo di Sofia, spostato per la terza volta in pochi anni. Prima si giocava a febbraio, poi l'hanno messo a settembre e adesso chiuderà questa strana stagione regolare, scattando il 9 novembre. Vista la notevole importanza che riveste per la sopravvivenza del tennis maschile, il Masters di fine anno rimane nella settimana dal 15 al 22 novembre, presso la 02 Arena di Londra. Con le Davis Cup Finals cancellate da tempo, la stagione dovrebbe ufficialmente terminare con le ATP Finals.

Sofia cambia collocazione per la terza volta in pochi anni
Le prime edizioni delle Next Gen Finals hanno fatto segnare un bilancio in rosso. Inoltre, essendo il torneo organizzato dalla FIT, sarebbe faticoso – e complicato – mettere in moto due macchine organizzative a distanza di meno di due mesi.

I più attenti avranno notato l'assenza delle Next Gen Finals, originariamente previste dal 10 al 14 novembre all'Allianz Cloud Arena di Milano. La scelta ha un senso: intanto, con pochi tornei giocati, la classifica dei migliori otto Under 21 sarebbe stata ben poco indicativa. Senza contare le difficoltà di natura economica e organizzativa: le prime edizioni hanno fatto segnare un bilancio in rosso. Inoltre, essendo il torneo organizzato dalla FIT, sarebbe faticoso – e complicato – mettere in moto due macchine organizzative a distanza di meno di due mesi, tra Internazionali BNL d'Italia e Next Gen Finals. Ricordiamo che il Masters giovanile era stato assegnato all'Italia per cinque anni, fino al 2021. L'anno prossimo ci sarà il (dolce) problema di organizzare due eventi uno dopo l'altro, con le Next Gen a Milano e le ATP Finals a Torino.

Ci si domanda quanto senso abbia tenere ancora in vita, almeno in Italia, un torneo che è soprattutto un'esibizione. Mette in palio parecchi soldi, ma non offre punti ATP e si gioca con regole sperimentali che non piacciono granché, nemmeno agli stessi giocatori. Tornando al calendario 2020, se il COVID-19 dovesse dare un po' di tregua (gli ultimi dati dei contagi autorizzano un po' di preoccupazione), la stagione terminerebbe con 30 tornei giocati, compresi Slam e ATP Finals. Di questi, soltanto 13 farebbero parte dell'improvvisato stint autunnale. I Masters 1000 in programma sono tre su nove. Insomma, un 2020 decisamente zoppo. Ripensando a quello che abbiamo passato nei mesi scorsi, tuttavia, rispettare questo programma sarebbe un bel passo avanti verso la normalità. Non resta che incrociare le dita.