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IL CASO

Quei vaccini gettati nel WC

Secondo la dottoressa indagata per finti vaccini, Camila Giorgi si sarebbe recata nel suo studio chiedendo la possibilità di ottenere false attestazioni vaccinali. “Affermo con certezza che nel caso della sua famiglia i vaccini non sono stati somministrati. Non sono stata pagata”.

Riccardo Bisti
9 gennaio 2023

È opportuno iniziare dalle parole di Amadeus, conduttore e direttore artistico della prossima edizione del Festival di San Remo: “Finché uno non viene dichiarato colpevole è innocente”. Alludeva alla giovane cantante Madame, pseudonimo di Francesca Calearo, uno dei volti noti finiti nell'inchiesta su finte vaccinazioni e Green Pass ottenuti in modo fraudolento. La presunzione di innocenza va sottolineata anche nel caso di Camila Giorgi, che adesso si trova in Australia per preparare il primo Slam dell'anno. L'italoargentina ha partecipato alle qualificazioni di Adelaide, perdendo in tre set contro Sorana Cirstea. Ma l'opinione pubblica si sta interessando a lei per un'altra questione, ben più delicata: il presunto falso vaccino a cui si sarebbe sottoposta – pare – tra l'estate e l'autunno del 2021. È quanto sostiene la dottoressa Daniela Grillone nelle affermazioni rilasciate agli inquirenti, riportate nell'edizione di venerdì 6 gennaio del Corriere della Sera, con un articolo ancora più esteso e dettagliato sull'edizione del Veneto. Non si tratta di un'intervista, ma sono riportati alcuni passaggi dei verbali degli interrogatori.

Su Madame non ha ricordi precisi (in contrasto con quanto era emerso a Natale, quando si diceva che fosse il suo medico curante), mentre è precisa nel raccontare il legame con la famiglia Giorgi. “La famiglia Giorgi è in cura da da molto tempo presso di me... in particolare Camila soffriva del cosiddetto gomito del tennista (…). Poco prima dell'inizio dell'estate Camila era venuta chiedendo la possibilità di ottenere delle false attestazioni di tutti i vaccini obbligatori, nonché del vaccino Covid”. A quel punto sarebbero stati fissati degli appuntamenti per l'estate e per l'autunno. Non vengono segnalate le date ed è qualcosa che gli inquirenti dovranno chiarire dai registri: da una parte c'erano le tempistiche da rispettare (21 giorni tra la prima e la seconda dose, almeno nel caso del vaccino Pfizer, il più utilizzato), dall'altra gli impegni di Camila, che nell'estate 2021 ha viaggiato moltissimo: Wimbledon, Losanna, Olimpiadi di Tokyo e poi una lunga permanenza in America: Montreal (dove ha raccolto il più importante titolo in carriera), Cincinnati e Us Open. Un paio di finestre temporali si troverebbero a settembre, tra lo Us Open e il torneo di Chicago, e poi in ottobre dopo il rientro da Indian Wells e prima di Tenerife, ultimo impegno stagionale. “Posso affermare con assoluta certezza che nessuno dei vaccini nei confronti della famiglia Giorgi sono stati effettivamente somministrati. In quel caso non ho ricevuto alcun pagamento”.

PRIMA
«Posso affermare con assoluta certezza che nessuno dei vaccini nei confronti della famiglia Giorgi sono stati effettivamente somministrati. In quel caso non ho ricevuto alcun pagamento» 
Daniela Grillone

L'eco dell'indagine della Procura di Vicenza è arrivata anche in Australia. L'importante emittente Channel 9 (la stessa che trasmette l'Australian Open) ha mandato in onda questo servizio

Tali affermazioni, se provate, confermerebbero quanto già emerso: la Giorgi avrebbe ottenuto il Green Pass senza essersi somministrata il vaccino, traendone benefici sociali e professionali. In quest'ultimo caso, nel 2022 avrebbe giocato cinque tornei a cui non avrebbe avuto diritto a partecipare senza la certificazione: Australian Open, San José, Toronto, Cincinnati e Us Open. In questi eventi ha incassato un prize money lordo di 337.781 dollari in virtù dei ricchissimi montepremi degli Slam. La questione è particolarmente delicata sul piano legale: fonti giornalistiche ipotizzano il reato di falso ideologico, ma non essendoci molti precedenti in merito è difficile capire cosa possa rischiare sul piano della giustizia ordinaria. Ancora più sfumata la vicenda sportiva: se la Procura FITP ha chiesto gli atti a Vicenza, il margine di manovra della federazione è quasi nullo. Qualsiasi sanzione FITP (anche perpetua) non avrebbe alcuna incidenza sulla carriera agonistica della Giorgi, se non l'impossibilità a giocare in BJK Cup (non esattamente il suo evento preferito) e le competizioni nazionali a squadre, a cui non ha mai preso parte. Sul resto si possono fare solo supposizioni, a partire dalle eventuali misure dei governi di Australia e Stati Uniti.

Come è noto, l'Australia ha rimosso le restrizioni per i non vaccinati e infatti Camila, attualmente, si trova in territorio australiano. C'è poi una questione etica sul quale ognuno può farsi la propria idea. Non è tanto l'ideologia sul vaccino, quanto il fatto di non essersi sottoposti alle conseguenze delle proprie scelte, peraltro in un periodo in cui la pressione sociale era fortissima. Esattamente dodici mesi fa il dibattito pubblico era monopolizzato dal tema, con una forte spaccatura sociale e un bombardamento mediatico a 360 gradi. È opportuno ricordarlo perché chunque abbia fatto scelte illecite era perfettamente al corrente del peso morale del gesto. Tramite le dichiarazioni della Grillone, l'articolo del Corriere Veneto ricostruisce quello che sarebbe accaduto nello studio di Viale Quintino Sella 77 a Vicenza. La donna sostiene di essersi auto-somministrata le prime due dosi di vaccino Covid, a cui sarebbero seguiti alcuni effetti collaterali. Un medico chirurgo l'avrebbe convinta che fossero dovuti al vaccino, salvo poi chiederle di effettuare un falso per se stessa e per altri. La Grillone ha accettato: partendo da una trentina di pazienti, il giro si è allargato a dismisura al punto da doversi servire di vigilanza privata per regolare l'accesso di pazienti. Pare che un'imprenditrice di Trezze sul Brenta abbia portato 200-300 persone, e anche un omeopata di Padova le avrebbe garantito diversi pazienti.

Per adesso, Madame rimane nella lista dei partecipanti al prossimo Festival di San Remo

L'ultimo reel di Camila Giorgi è stato sommerso di commenti sulla questione legata al presunto finto vaccino

Il modus operandi era semplice: le persone si recavano in ambulatorio e svolgevano la procedura per ottenere il Green Pass. Con un piccolo dettaglio: il vaccino non veniva iniettato, ma finiva nel WC. Il meccanismo è andato avanti per qualche mese, fino a quando la USLL ha notato il numero eccessivo di vaccini e le ha tagliato le dosi. In quel momento, dunque, diverse persone sarebbero state dirottate presso l'altro medico indagato, Erich Goepel Volker. Nel frattempo gli investigatori raccoglievano prove, in particolare con le intercettazioni. Il linguaggio in codice riguardava l'ozonoterapia: quando un paziente chiedeva il trattamento, probabilmente chiedeva altro. In un caso (7 dicembre 2022) una persona che si qualifica come sanitario la chiede e poi si mette a ridere. In un altro, un paziente sembra desiderare davvero l'ozonoterapia e una segretaria replica: “Non mi sta per caso chiedendo un vaccino?”. Le stesse segretarie, intercettate, il 17 dicembre 2021 hanno fatto considerazioni poco lusinghiere sulla dottoressa. C'è poi la questione dei soldi: in effetti, qualora fosse stata pagata per il servizio, la questione si aggraverebbe. “Non ho mai preso soldi, ma spesso mi hanno portato dei regali” ha inizialmente detto la Grillone, salvo poi correggere il tiro. “Potevano lasciare soldi, ma spontaneamente. Io non ne ho mai chiesti”. Nel caso specifico della famiglia Giorgi, ha sottolineato di non aver ricevuto alcun pagamento. La vicenda è appena agli inizi e c'è da credere che la difesa presenterà una serie di argomentazioni.

In effetti – salvo intercettazioni – sembra impossibile stabilire oltre ogni ragionevole dubbio che i fatti siano andati così, specie se gli indagati dovessero affermare di essersi regolarmente vaccinati. Per usare un linguaggio giuridico, gli indizi sembrano essere gravi, precisi e concordanti, ma manca la pistola fumante. Per adesso lo staff della tennista ha scelto il più rigoroso riserbo. Non una parola, un post, un comunicato. Scelta saggia a giudicare da quanto accaduto a Madame: qualche giorno fa, la cantante vicentina ha pubblicato un lunghissimo post su Instagram in cui raccontava di provenire da una famiglia scettica sulla medicina tradizionale, e di non essersi sottoposta a diversi vaccini obbligatori (Covid compreso). Ha proseguito dicendo di essersi informata quando la questione si è ammorbidita, e da lì avrebbe cambiato idea. Nessuna parola sul Green Pass falso, e su quel punto sono piovute decine di commenti che l'hanno convinta a cancellare il post, specificando di non aver potuto dare dettagli legati al caso “perché sono sotto indagine ed è in quella sede che se ne dovrà discutere”. Nell'epoca dei social media è impossibile sfuggire al giudizio degli internauti, e anche sotto gli ultimi post e reels della Giorgi sono comparsi moltissimi commenti sul tema. È chiaro, dunque, che la scelta di tenere un profilo basso serva a non gettare ulteriore benzina sul fuoco. Sarà interessante vedere quale atteggiamento terrà nei confronti della stampa durante l'Australian Open, quando – con ogni probabilità – l'argomento salterà fuori. E intanto Channel 9 ha già dedicato un servizio alla vicenda.