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IL CASO

Miami 2021, peggior Masters 1000 di sempre?

Il forfait di Novak Djokovic rifila un altro colpo, forse decisivo, al Miami Open. Dopo 138 Masters 1000 consecutivi, sarà il primo senza nessuno tra Federer, Nadal e Djokovic. Il torneo ha già incassato 29 forfait: vi spieghiamo le ragioni di questa... ecatombe preventiva.

Riccardo Bisti
20 marzo 2021

L'annuncio è arrivato a ora di cena. Erano le 20.25 quando Novak Djokovic ha annunciato via Twitter il forfait dal Masters 1000 di Miami. Non è una grande sorpresa, ma la notizia fa ugualmente rumore: intanto perché non ha menzionato problemi fisici, bensì ragioni familiari. “Ho deciso di usare questo tempo prezioso per restare a casa con la mia famiglia. Con tutte le restrizioni in atto, ho bisogno di trovare il giusto equilibrio tra il tempo trascorso a casa e quello nel circuito”. Traduzione: anche lui sopporta malvolentieri le bolle messe in atto da diversi tornei. Potendoselo permettere, ha scelto di lasciar perdere un torneo già vinto sei volte. Tra l'altro, Djokovic ha vinto proprio a Miami il suo primo Masters 1000, esattamente quattordici anni fa. Il secondo motivo di riflessione riguarda lo stesso Miami Open, da cui il titolo del nostro articolo.

Il forfait di Djokovic segue quelli di Rafael Nadal, Dominic Thiem e Roger Federer. In altre parole, mancheranno quattro dei primi cinque al mondo. L'unico presente sarà Daniil Medvedev. A rendere ancora più desolante il panorama , l'enorme numero di forfait. Col tabellone a 96 giocatori, gli ammessi di diritto erano 77: bene, sono arrivate ben 19 cancellazioni, un enorme 25%. Ma c'è di più: anche diversi alternate si sono cancellati, sommando dieci ulteriori forfait. Ne consegue che addirittura il numero 114 ATP (Alexei Popyrin) entrerà in tabellone senza passare dalle qualificazioni. Nel momento in cui scriviamo, il nostro Lorenzo Musetti è diventato il primo alternate (al momento dell'iscrizione, era n.115).

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I giocatori trascorrevano quasi tutto marzo negli Stati Uniti per il Double Sunshine, composto dall'accoppiata Indian Wells-Miami. La riorganizzazione del calendario ha riempito il mese di tornei in giro per il mondo... tranne che negli Stati Uniti.

Dopo oltre trent'anni a Key Biscayne, il Miami Open si è spostato presso l'Hard Rock Stadium

Come si spiega un tale disinteresse? Per anni, quando si giocava nell'isolotto di Key Biscayne, il torneo di Miami era considerato (a ragione) una sorta di Quinto Slam. Oggi non è più così. I motivi dello scenario attuale sono principalmente due: il primo è di natura economica. A causa della pandemia, il prize money è stato notevolmente ridotto. Il torneo offrirà un montepremi complessivo di 6.687.570 dollari, uomini e donne compresi. Significa che ciascun torneo garantirà 3.343.785$, con una riduzione del 65,65% rispetto a quanto sarebbe stato offerto l'anno scorso. I tagli saranno pesantissimi per vincitore e finalista (rispettivamente -77,96% e -76,21%) ma colpiranno anche chi perderà al primo turno, vittima di un taglio di 10.000 dollari (equivalente del 44,92%). Negli ultimi anni, il Miami Open aveva fatto registrare un incremento annuo del 14% (salvo un 4,86% nel 2019, anno dello spostamento all'Hard Rock Stadium).

Quest'anno, con soli 300.000 dollari per i vincitori, si tornerà indietro di una ventina d'anni. Rimangono cifre importanti, ma a quanto pare i giocatori sono molto sensibili a questo argomento. Le recenti dichiarazioni, tra gli altri, di Elina Svitolina e Filip Krajinovic evidenziano come l'aspetto economico sia una forte spinta motivazionale. La seconda ragione di un campo di partecipazione così povero è, invece, logistica. Nel calendario ATP-WTA del 2021, Miami è tristemente isolato. In tempi normali, i giocatori trascorrevano quasi tutto marzo negli Stati Uniti per il Double Sunshine, composto dall'accoppiata Indian Wells-Miami. La riorganizzazione del calendario, con lo spostamento (non si sa a quando) di Indian Wells, ha riempito il mese di tornei in giro per il mondo... tranne che negli Stati Uniti. Gli uomini, in particolare, hanno giocato tra Europa e Medio Oriente.

James Blake, direttore del Miami Open, dovrà accontentarsi del solo Daniil Medvedev tra i top-5. Tra le donne, il campo di partecipazione dovrebbe essere migliore

Lo sapevi che...

La lunga lista di forfait al Miami Open 2021. Tra parentesi, la classifica che avevano al momento dell'iscrizione.

Novak Djokovic (1)
Rafel Nadal (2)
Dominic Thiem (4)
Roger Federer (5)
Gael Monfils (12)
Pablo Carreno Busta (16)
Stan Wawrinka (20)
Borna Coric (26)
Filip Krajinovic (31)
Guido Pella (45)
Nick Kyrgios (48)
Richard Gasquet (49)
Kyle Edmund (51)
Pablo Andujar (55)
Alejandro Davidovich Fokina (56)
Jo Wilfried Tsonga (66)
Gilles Simon (68)
Corentin Moutet (72)
Pablo Cuevas (73)

Grazie a questi forfait, avrebbero trovato posto nel tabellone i vari alternate, ma ben dieci tra loro hanno scelto di dare ugualmente forfait.

Lucas Pouille (79)
Egor Gerasimov (83)
Marco Cecchinato (87)
Juan Ignacio Londero (88)
Norbert Gombos (93)
Roberto Carballes Baena (96)
Attila Balazs (97)
Gianluca Mager (99)
Andrej Martin (101)
Dennis Novak (102)
Philipp Kohlschreiber (103)

Battendo in finale John Isner, Roger Federer si è aggiudicato l'ultima edizione del torneo di Miami. Quest'anno non difenderà il titolo

Con l'imminente inizio della stagione sulla terra battuta, diversi giocatori ritengono sconveniente recarsi negli Stati Uniti per un singolo torneo sul cemento. Gente come Nadal e Thiem lo ha detto più o meno esplicitamente, ma in tanti hanno fatto lo stesso ragionamento: basti segnalare Carreno Busta, Wawrinka, Coric, Gasquet e altri ancora. Insomma, sarà un torneo in tono minore, probabile terra di caccia per giocatori di immediato rincalzo. Alla riduzione dei soldi, infatti, non corrisponderà un calo dei punti in palio. Sarà un torneo triste anche come ambientazione: dopo infinite polemiche, nel 2019 il torneo si è trasferito presso l'Hard Rock Stadium di Miami Garden, sede delle partite interne dei Miami Dolphins (squadra di cui le sorelle Williams detengono una quota azionaria). Il campo centrale fu realizzato dentro lo stadio, mentre tutti gli altri si trovano all'esterno. Per tagliare le spese di un'edizione in tono minore, gli organizzatori hanno deciso di non allestirlo.

Per quest'anno, il campo principale sarà il Grandstand, la cui capienza è di circa 5.000 posti a sedere. Numero più che sufficiente, visto che la necessità di distanziamento sociale permetterà l'ingresso di appena 750 persone. Insomma, tutto fa pensare a un evento in tono minore, privo di quello che ha sempre contraddistinto Miami: il calore e l'atmosfera del pubblico. Data la forte influenza latina di Miami, il torneo viene solitamente invaso da appassionati dal vicino Sudamerica. Anche il principale quotidiano della zona, il Miami Herald, ha una sua versione in spagnolo (El Nuevo Herald). Difficilmente l'Hard Rock Stadium riproporrà l'atmosfera di Key Biscayne, ma lo spostamento aveva ottime ragioni commerciali. Con i numeri tagliati dal COVID, si rischia di assistere a un evento spettrale. Che già detiene un triste record: sarà il primo Masters 1000 senza nessuno tra Federer, Nadal e Djokovic dopo oltre 16 anni. L'ultimo era stato Parigi Bercy 2004, vinto da Marat Safin in finale su Radek Stepanek. Ere geologiche fa.