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CIRCUITO WTA

La piccola grande rivincita di Jasmine

Dando concretezza ai segnali mostrati a New York, Jasmine Paolini vince il suo primo titolo WTA a Portorose. Batte tre top-50 e festeggia il best ranking al n.64. Un piccolo miracolo costruito con pazienza, feroce ambizione e la fiducia in Renzo Furlan. Ma può ancora crescere.

Riccardo Bisti
20 settembre 2021

C'è un filo sottile che lega il torneo di Portorose a un dolce senso di rivincita. Sono passati 13 anni da quando Sara Errani, vincitrice del secondo torneo in due settimane (si era appena imposta a Palermo) tirò una frecciata a quelli che non avevano creduto in lei, magari tratti in inganno da un'altezza non proprio da schiacciatrice. Forse nemmeno Sara immaginava che il destino l'avrebbe portata in finale al Roland Garros e a trascorrere un centinaio di settimane tra le top-10. Se c'era un luogo che ben si prestava al primo titolo WTA di Jasmine Paolini, beh, era proprio la tappa slovena. Tornata nel tour dopo anni di undici assenza, nel mescolone dovuto alla pandemia, ha dato concretezza a quello che si era già visto – forte e chiaro – a New York. L'allieva di Renzo Furlan aveva giocato una grande partita contro Victoria Azarenka, in cui avrebbe meritato almeno di giocare il terzo set. I tempi erano maturi, anche se il suo palmares nel circuito WTA raccontava di appena tre quarti di finale (Praga 2018, Palermo e Guangzhou 2019). Che Jasmine fosse pronta al salto di qualità era chiaro, ma lei ha fatto di più.

Al termine di una finale rinviata per pioggia, ha regalato all'Italia il suo 75esimo titolo WTA. Lo ha fatto in grande stile, battendo quattro teste di serie lungo il percorso, e tre top-50 WTA. Proprio le top-50 sono l'obiettivo dichiarato della toscana, almeno da quando ha messo il naso tra le prime cento, un paio d'anni fa. Oggi si sveglierà con un sorriso, poiché la classifica mondiale la vede in 64esima posizione, non così distante dall'obiettivo. Dopo i successi contro Yastremska, Kalinskaya, Cirstea e Putintseva, ha completato l'opera battendo Alison Riske in una finale un po' surreale, giocata sotto la luce dei riflettori. Lungo il 7-6 6-2 finale si è visto l'antico spirito di coach Renzo Furlan, uno che non mollava neanche sotto tortura. Nel primo set, la Riske è stata avanti di due break. Jasmine lo ha ripreso con la pazienza di una formichina e lo ha chiuso con uno scambio di 19 colpi, sigillato da uno smash sbagliato dalla Riske. Nel secondo set ha giocato su una nuvola. “Sono orgoglia di me perché non mi sono mai arresa” ha detto con il trofeo in mano, alludendo al percorso di questa settimana. Non è stato un match straordinario sul piano della qualità, giacché si sono visti 77 errori gratuiti in due set. Ma la Riske ne ha commessi undici in più (44 a 33), lasciando spazio alla numero 2 azzurra, che ha risposto all'amica Martina Trevisan: qualche ora prima, l'altra toscana si era imposta a un torneo ITF a Valencia.

ASICS ROMA
"Jasmine possiede alcune qualità eccezionali. Pur non essendo molto alta, ha un tempo micidiale sulla palla. Poi è elastica, veloce e resistente oltre ad essere animata da una forte motivazione"
Renzo Furlan

Il match contro Victoria Azarenka a New York aveva dato chiare indicazioni sul livello raggiunto da Jasmine Paolini

Non è Grande Italia, ci mancherebbe, però sono sensazioni piacevoli, emozioni sopite da tempo. Se escludiamo l'exploit di Camila Giorgi a Montreal, erano trascorsi tre anni dall'ultimo titolo WTA vinto da un'italiana. “Forse ero più rilassata di lei – ha detto la Paolini – ho avuto una migliore comprensione del gioco, ho provato a cambiare il ritmo con palle più alte, e credo che sia stata la chiave. Negli ultimi due mesi abbiamo lavorato duramente, adesso voglio mantenere questo livello per il resto della stagione. E poi restare così forte”. Cresciuta al piccolo circolo Mirafiume di Bagni di Lucca, è stata seguita a lungo da Ivano Pieri (padre delle sorelle Jessica e Tatiana), poi a 15 anni è entrata nell'orbita federale al Centro FIT di Tirrenia, prima che venisse inaugurato quello femminile di Formia. È stato il passaggio chiave della sua carriera: fino ad allora conduceva una vita da adolescente normale, con pochi tornei, lezioni pomeridiane e quasi nessuna preparazione atletica. Gli anni al college federale l'hanno fatta crescere molto, e le hanno permesso di conoscere Renzo Furlan. In quegli anni non avevano visuto chissà quale collaborazione, ma ne aveva apprezzato serietà e professionalità.

Qualche anno dopo, a fine 2015, Jasmine ha voluto prendere in mano il destino: chiusa la parentesi federale, seppe che Furlan aveva interrotto la collaborazione con Pietro Licciardi e lo ha contattato, sapendo della vicinanza geografica (lasciata Bagni di Lucca, oggi Jasmine vive da sola a Lucca mentre Furlan risiede a Marina di Carrara). Evidentemente, anche Renzo ha visto qualcosa di speciale in lei. Una scelta coraggiosa: Furlan è troppo modesto per ricordarlo, ma ebbe un ruolo importante nello sviluppo tecnico-tattico che portò Francesca Schiavone a vincere il Roland Garros. Con un background del genere, unito ai tanti anni da direttore del Centro FIT di Tirrenia, ha scelto di allenare una ragazza che bazzicava intorno al numero 500. Ci credeva al punto da accettare nonostasse avesse un accordo con la federtennis serba. Tempo fa, abbiamo chiesto a Furlan dove potesse arrivare la Paolini. “Non ho la sfera di cristallo, però possiede alcune qualità eccezionali. Pur non essendo molto alta, ha un tempo micidiale sulla palla. Poi è elastica, veloce e resistente oltre ad essere animata da una forte motivazione”.

Secondo Renzo Furlan, la Paolini è dotata di un timing "micidiale" sulla palla. Questa foto lo conferma

Le fasi salienti della finale tra Jasmine Paolini ed Alison Riske

All'epoca, il tallone d'achille era il servizio. Difficile tirare bordate se si è alte 163 centimetri, ma Furlan ha aperto un cantiere che è ancora aperto e sta dando i primi risultati. Per esempio, oggi Jasmine si avvale della videoanalisi del guru Danilo Pizzorno. Poco più di un mese fa, al ritorno dalle Olimpiadi, in cerca di un campo in cemento per preparare la stagione americana, il duo Furlan-Paolini si è allenato presso il Circolo Tennis Spezia, lo stesso dove era cresciuto Lorenzo Musetti. Con loro c'erano anche Alessandro Giannessi e lo stesso Danilo Pizzorno, che rivelò come il servizio e l'uscita dal servizio fossero aspetti sui quali si stava lavorando. I risultati si sono visti a New York e la settimana di Portorose ha soltanto confermato la bontà del lavoro. Ed è un giusto premio anche per Furlan: dopo tanti anni come responsabile del Centro Tecnico, con una proposta di rinnovo in mano e la certezza del posto fisso, l'ex top-20 ATP scelse una via diversa, certamente più rischiosa, per crescere come tecnico. Con Maccari e Licciardi non è andata come sperava, ma adesso si sta prendendo sontuose rivincite. Lui non cerca le prime pagine, così come la sua allieva.

E qui torniamo alle prime righe di questo articolo: la Paolini avrebbe avuto qualche motivo per risentirsi, visto come non fu tenuta in considerazione per una wild card agli Internazionali d'Italia, ma probabilmente non ci pensa più. Guarda avanti e andrà a caccia dei suoi obiettivi, sostenuta da una famiglia che è un delizioso incrocio di razze: all'italianissimo papà Ugo si accompagnano mamma Jacqueline Gardiner, polacca di origine ghanese, e i nonni materni Barbara (polacca) e Salomon (danese). Jasmine ha anche un fratello minore, William, di 16 anni. Non è difficile capire perché Furlan abbia creduto in lei: oltre ad averne intuito le importanti qualità tecniche, si sarà rivisto in una ragazza forse un po' sottovalutata (da junior non è mai andata oltre la 70esima posizione) ma dalle grandi ambizioni, con quel fuoco dentro che alimenta il desiderio di abbattere scetticismi e pregiudizi. Una bella storia, una bella avventura. Ci vuole ancora qualcosa per farla diventare una favola, ma sin da piccolo Furlan ha imparato a edificare palazzi aggiungendo un mattoncino alla volta. Lo sta facendo anche stavolta.

WTA TOUR – TUTTI I SUCCESSI ITALIANI

1982 – Bakersfield – Sabina Simmonds b. Lea Antonopolis 6-2 6-1
1984 - Taranto – Sandra Cecchini b. Sabrina Goles 6-2 7-5
1984 – Rio De Janeiro – Sandra Cecchini b. Adriana Villagran 6-3 6-3
1985 – Taranto – Raffaella Reggi b. Vicki Nelson Dunbar 6-4 6-4
1985 – Barcellona – Sandra Cecchini b. Raffaella Reggi 6-3 6-4
1986 – Lugano – Raffaella Reggi b. Manuela Maleeva 5-7 6-3 7-6
1986 – San Juan – Raffaella Reggi b. Sabrina Goles 7-6 4-6 6-3
1986 – Bregenz – Sandra Cecchini b. Mariana Perez Roldan 6-4 6-0
1987 – San Diego – Raffaella Reggi b. Anne Minter 6-0 6-4
1987 – Bastad – Sandra Cecchini b. Catarina Lindqvist 6-4 6-4
1987 – Little Rock – Sandra Cecchini b. Natasha Zvereva 0-6 6-1 6-3
1988 – Strasburgo – Sandra Cecchini b. Judith Wiesner 6-0 6-3
1988 – Nizza – Sandra Cecchini b. Nathalie Tauziat 7-5 6-4
1989 – Paris Clairins – Sandra Cecchini b. Regina Rajchrtova 6-4 6-7 6-1
1990 – Taranto – Raffaella Reggi b. Alexia Dechaume 3-6 6-0 6-2
1990 – Bastad – Sandra Cecchini b. Csilla Bartos 6-1 6-2
1990 – Estoril – Francesca Bonsignori b. Laura Garrone 2-6 6-3 6-3
1991 – Bol – Sandra Cecchini b. Magdalena Maleeva 6-4 3-6 7-5
1991 – San Marino – Katia Piccolini b. Silvia Farina 6-2 6-3
1992 – Paris Clairins – Sandra Cecchini b. Emanuela Zardo 6-2 6-1
1993 – San Marino – Marzia Grossi b. Barbara Rittner 3-6 7-5 6-1
1996 – Bol – Gloria Pizzichini b. Silvija Talaja 6-0 6-2
2000 – Budapest – Tathiana Garbin b. Kristie Boogert 6-2 7-6
2001 – Hobart – Rita Grande b. Jennifer Hopkins 0-6 6-3 6-3
2001 – Bratislava – Rita Grande b. Martina Sucha 6-1 6-1
2001 – Strasburgo – Silvia Farina b. Anke Huber 7-5 0-6 6-4
2002 – Strasburgo – Silvia Farina b. Jelena Dokic 6-4 3-6 6-3
2003 – Casablanca – Rita Grande b. Antonella Serra Zanetti 6-2 4-6 6-1
2003 – Strasburgo – Silvia Farina b. Karolina Sprem 6-3 4-6 6-4
2004 – Sopot – Flavia Pennetta b. Klara Koukalova 7-5 3-6 6-3
2005 – Bogotà – Flavia Pennetta b. Lourdes Dominguez Lino 7-6 6-4
2005 – Acapulco – Flavia Pennetta b. Ludmila Cervanova 3-6 7-5 6-3
2006 – Bangalore – Mara Santangelo b. Jelena Kostanic 3-6 7-6 6-3
2007 – Bogotà – Roberta Vinci b. Tathiana Garbin 6-7 6-4 0-3 rit.
2007 – Bad Gastein – Francesca Schiavone b. Yvonne Meusburger 6-1 6-4
2007 – Bangkok – Flavia Pennetta b. Yung-Jan Chan 6-1 6-3
2008 – Vina Del Mar – Flavia Pennetta b. Klara Zakopalova 6-4 5-4 rit.
2008 – Acapulco – Flavia Pennetta b. Alize Cornet 6-0 4-6 6-1
2008 – Palermo – Sara Errani b. Mariya Koryttseva 6-2 6-3
2008 – Portorose – Sara Errani b. Anabel Medina Garrigues 6-3 6-3
2009 – Barcellona – Roberta Vinci b. Maria Kirilenko 6-0 6-4
2009 – Palermo – Flavia Pennetta b. Sara Errani 6-1 6-2
2009 – Los Angeles – Flavia Pennetta b. Samantha Stosur 6-4 6-3
2009 – Mosca – Francesca Schiavone b. Olga Govortsova 6-3 6-0
2010 – Marbella – Flavia Pennetta b. Carla Suarez Navarro 6-2 4-6 6-3
2010 – Barcellona – Francesca Schiavone b. Roberta Vinci 6-1 6-1
2010 – ROLAND GARROS – Francesca Schiavone b. Samantha Stosur 6-4 7-6
2010 – Lussemburgo – Roberta Vinci b. Julia Goerges 6-3 6-4
2011 – Fes – Alberta Brianti b. Simon Halep 6-4 6-3
2011 – Barcellona – Roberta Vinci b. Lucie Hradecka 4-6 6-2 6-2
2011 – ‘s-Hertogenbosch – Roberta Vinci b. Jelena Dokic 7-5 3-6 7-5
2011 – Budapest – Roberta Vinci b. Irina Camelia Begu 4-6 6-1 6-4
2012 – Acapulco – Sara Errani b. Flavia Pennetta 5-7 7-6 6-0
2012 – Barcellona – Sara Errani b. Dominika Cibulkova 6-1 6-2
2012 – Budapest – Sara Errani b. Elena Vesnina 7-5 6-4
2012 – Strasburgo – Francesca Schiavone b. Alize Cornet 6-4 6-4
2012 – Palermo – Sara Errani b. Barbora Zahlavova Strycova 6-1 6-3
2012 – Dallas – Roberta Vinci b. Jelena Jankovic 7-5 6-3
2013 – Acapulco – Sara Errani b. Carla Suarez Navarro 6-0 6-4
2013 – Katowice – Roberta Vinci b. Petra Kvitova 7-6 6-1
2013 - Marrakech - Francesca Schiavone b. Lourdes Dominguez Lino 6-1 6-3
2013 – Palermo – Roberta Vinci b. Sara Errani 6-3 3-6 6-3
2014 - INDIAN WELLS - Flavia Pennetta b. Agnieszka Radwanska 6-2 6-1
2014 - Tashkent - Karin Knapp b. Bojana Jovanovkski 6-2 7-6
2015 - Rio de Janeiro - Sara Errani b. Anna Schmiedlova 7-6 6-1
2015 - Norimberga - Karin Knapp b. Roberta Vinci 7-6 4-6 6-1
2015 - 's-Hertogenbosch - Camila Giorgi b. Belinda Bencic 7-5 6-3
2015 – US OPEN – Flavia Pennetta b. Roberta Vinci 7-6 6-2
2016 – San Pietroburgo – Roberta Vinci b. Belinda Bencic 6-4 6-3
2016 - Dubai - Sara Errani b. Barbora Strycova 6-0 6-2
2016 - Rio de Janeiro - Francesca Schiavone b. Shelby Rogers 2-6 6-2 6-2
2017 - Bogotà - Francesca Schiavone b. Lara Arruabarrena 6-4 7-5
2018 - Linz - Camila Giorgi b. Ekaterina Alexandrova 6-3 6-1
2021 – MONTREAL – Camila Giorgi b. Karolina Pliskova 6-3 7-5
2021 - Portorose - Jasmine Paolini b. Alison Riske 7-6 6-2