The Club: Bola Padel Roma
LA POLEMICA

La Davis, il Quirinale e quei 90 minuti di confusione

Gli azzurri di Coppa Davis non incontreranno il Presidente della Repubblica il 21 dicembre. Motivo? Impegni già presi (non certo le vacanze). Rimedieranno dopo l'Australian Open. Sullo sfondo del corto circuito comunicativo, i cattivi rapporti tra Angelo Binaghi e Giovanni Malagò.
Riccardo Bisti
29 novembre 2023

Grazie per avermelo detto, lo scopro adesso”. Con queste parole, accompagnate da un'espressione eloquente, Jannik Sinner ha risposto a Fabio Fazio durante la trasmissione “Che Tempo che Fa”, quando il noto conduttore – nel pieno dei festeggiamenti per il trionfo in Coppa Davis – gli ha detto che gli azzurri sarebbero stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il prossimo 21 dicembre. L'incontro non si farà, almeno in quella data. Come era immaginabile, il malinteso ha generato polemiche a non finire tra le parti in causa. All'origine del corto circuito ci sarebbero i rapporti non idilliaci tra il CONI e la FITP, o meglio, tra i due presidenti: Giovanni Malagò e Angelo Binaghi. Ci vorrebbe un'enciclopedia per ripercorrere la cronologia dei rapporti tra i due, storicamente tesi e conditi di frecciate, salvo un periodo di tregua nei primi anni di Malagò al vertice del CONI (a questo link si trova un valido Bignami, a cui bisogna aggiungere il mancato invito a Malagò in occasione degli Internazionali d'Italia 2021). I due non si amano: troppo diversi come carattere, nonché come approccio alla professione.

La mancata (o meglio, ritardata) presenza dell'ItalDavis al Colle è la punta di un iceberg denso di episodi. Come sempre, è opportuno far parlare i fatti: domenica sera, ad appena un'ora e mezza dal punto decisivo, l'account Twitter del Quirinale ha informato che Mattarella avrebbe accolto gli azzurri giovedì 21 dicembre. Ma nessuno li aveva avvertiti, come evidenziato dall'espressione di Sinner con Fabio Fazio. D'altra parte, la vita dei tennisti di vertice è molto particolare: sono spesso in giro per tornei e il mese di dicembre è l'unico in cui possono prendersi un po' di spazio per vacanze, esibizioni e (soprattutto) la preparazione per l'anno nuovo. Chi conosce il circuito, sa che molti trascorrono il Natale in aereo per recarsi in Australia. È dunque lecito pensare che in quella data staranno rifinendo la preparazione, magari al caldo di Alicante (come dovrebbe fare Sinner) o Monte-Carlo, laddove quattro dei cinque componenti del team (più il capitano Filippo Volandri) hanno la residenza fiscale. Arnaldi sarà già in Australia (Paese d'origine della fidanzata Mia), mentre Sonego partirà il 23 in vista della United Cup. Insomma, non s'ha da fare.

ASICS ROMA
«Qualcuno non autorizzato, evidentemente, ha dato la disponibilità dei tennisti. Ma loro hanno dei programmi da rispettare e l'unico autorizzato a parlare con Mattarella è il nostro referente, il Ministro dello Sport Andrea Abodi» 
Angelo Binaghi

A fare le veci dei giocatori è stato lo stesso Binaghi, il quale ha spiegato la complessità della logistica dei tennisti. Tra un'ospitata e l'altra (compresa quella al TG1 delle 20 di lunedì 27 novembre), ha manifestato il dispiacere per il qui pro quo, salvo poi aggiungere: “Sarà un onore andare al Quirinale e siamo felici della disponibilità del Presidente. Con il Ministro dello Sport Abodi, unico che ci rappresenta, sarà scelta una data”. La precisazione unico che ci rappresenta è un'evidente frecciata a Malagò, sospetto alimentato da un altra affermazione. “Qualcuno non autorizzato, evidentemente, ha dato la disponibilità dei tennisti. Ma loro hanno dei programmi da rispettare e l'unico autorizzato a parlare con Mattarella è il nostro referente, il Ministro dello Sport Andrea Abodi”. Il merito della questione è comprensibile: ci sta che i giocatori non siano disponibili in quella data. La faccenda interessa poco a Mattarella, il quale ha già fatto sapere che sarà lieto di accogliere Sinner e company quando vorranno.

Probabilmente l'incontro si terrà dopo l'Australian Open, e chissà che non sia l'occasione per celebrare un altro grande risultato di Sinner. Stando alle parole di Binaghi, tra l'altro, potrebbero partecipare anche le ragazze della Billie Jean King Cup, che qualche settimana fa hanno colto un'inattesa finale (a proposito, le giocatrici hanno fatto visita a Tathiana Garbin dopo il suo recente intervento: auguri!). Se per il Quirinale non esiste nessun caso, il mondo dello sport ha vissuto momenti di subbuglio, se non imbarazzo. Ma cosa può essere successo? Si sussurra di un corto circuito comunicativo, con il Quirinale che (come pare sia prassi) avrebbe preso contatto con il CONI per organizzare l'evento. Da lì, avrebbero ricevuto l'OK a tempo di record (un'ora e mezza dopo il matchpoint avevano già ufficializzato la notizia via social), ma evidentemente la comunicazione con la FITP è stata scadente o poco chiara.

Nel luglio 2021, Sergio Mattarella accolse Matteo Berrettini subito dopo la finale a Wimbledon (c'erano anche gli azzurri della nazionale di calcio Campione d'Europa)

I complimenti istituzionali di Giovanni Malagò all'ItalDavis e alla FITP, meno di mezz'ora dopo l'ultimo punto

Il caso diplomatico ha riacceso la tensione tra Binaghi e Malagò, che peraltro aveva vissuto – si narra – un altro episodio pochi giorni prima, quando il numero 1 CONI sarebbe stato tenuto fuori dalla porta quando avrebbe voluto conoscere Sinner negli spogliatoi del Pala Alpitour, dopo la semifinale vinta alle ATP Finals. Di certo c'è stato un malinteso nel periodo circoscritto tra le 20.26 di domenica (ultimo punto di Sinner-De Minaur) e le 21.58 (orario del tweet istituzionale). Novanta minuti concitati, nei quali Binaghi aveva fatto scalpore con un paio di frasi fuori dai denti. Intervistato da Sky Sport, ha ringraziato l'ex presidente CONI Gianni Petrucci, rimasto vicino all'allora FIT quando la squadra di Davis retrocesse in Serie C (ha detto nel 2005, in realtà era il 2003). Petrucci concesse al suo “gruppo dirigente” il tempo di lavorare per arrivare ai risultati che sono poi arrivati. In preda alla gioia post-successo, ha poi aggiunto: “Credo che questa Davis la si debba anche dedicare un po' all'attuale presidente del CONI, Giovanni Malagò, che in tutti questi mesi nonostante i successi sportivi e organizzativi non ha trovato la forza di fare una volta i complimenti al movimento e alla federazione. Una grande caduta di stile. Io credo che questi ragazzi gli faranno trovare il coraggio per farlo nei prossimi giorni”.

In realtà, circa 20 minuti prima era arrivato il tweet di complimenti di Malagò, peraltro esteso alla FITP e allo stesso Binaghi. Lo stesso sito di SuperTennis, principale canale comunicativo federale, ha aggiunto la postilla degli avvenuti complimenti (peraltro arrivati anche di persona, stando a quanto detto da Malagò nel suo ultimo intervento pubblico). Adesso: nel pieno dei festeggiamenti, è chiaro che Binaghi non potesse essere al corrente di quel post, così come dubitiamo che sia stato realizzato da Malagò in persona. Rimane un episodio curioso, che non definiremmo neanche brutta figura. Le brutte figure sono altre. Fa sorridere, tuttavia, che una questione del genere abbia avuto così tanta attenzione mediatica mentre una faccenda ben più importante come quella riguardante i mandati degli eterni presidenti delle federazioni sportive (e dello stesso CONI) non abbia conquistato altrettanto spazio. Ma il mondo dell'informazione, si sa, funziona in questo modo.