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LA STORIA

Il curioso caso del torneo di Lussemburgo

Storica tappa WTA, Lussemburgo si stacca dal circuito perché “non era più piacevole lavorare con loro”. Nasce il Luxembourg Ladies Tennis Masters, esibizione a 8 giocatrici con sette ex top-10 e un format innovativo. La WTA fa parziale retromarcia e ha promesso sostegno all'evento. Si giocherà dal 20 al 23 ottobre.

Riccardo Bisti
5 ottobre 2022

Al termine di questa settimana, il circuito femminile offrirà tre soli tornei prima delle WTA Finals di Fort Worth (sede ufficializzata meno di un mese fa). Dal 10 al 16 ottobre si giocherà a San Diego e Cluj-Napoca, poi gli ultimi punti validi per il Masters si assegneranno a Guadalajara. Un calendario decisamente povero, tanto da costringere a inserire nella lista una serie di WTA 125, eventi nati qualche anno fa con ben altro scopo (offrire chance di guadagno alle giocatrici intorno alle centesima posizione), mentre oggi servono per gonfiare artificialmente il calendario. Con tutto il rispetto, non è certo con i tornei di Rouen, Tampico, Midland, Colina, Buenos Aires, Montevideo e Andorra che si sistema il calendario. Mancano tradizione, qualità e montepremi. In questo senso, la WTA si sarà mangiata le mani per aver perso lo storico evento di Lussemburgo. Nato nel 1991 come torneo a inviti, nel 1996 era entrato nel circuito e aveva raccolto un albo d'oro di tutto rispetto, con tante numero 1 WTA tra le vincitrici: Clijsters (5 volte), Capriati, Ivanovic, Azarenka, Venus Williams e Wozniacki. A loro si aggiunge il successo di Roberta Vinci nel 2010. Lo scorso anno si è imposta Clara Tauson, ma pochi giorni dopo la direttrice Danielle Maas ha annunciato la chiusura della partnership con la WTA. Motivo? Regole e restrizioni che impedivano di organizzare il torneo nel migliore dei modi. Un buon esempio è la cena di gala per i 25 anni del torneo, a cui non ha preso parte nessun rappresentante WTA, ed era stata espressamente vietata la partecipazione delle giocatrici.

Adesso: il reddito pro-capite del Lussemburgo è tra i più alti del mondo, e gli stessi organizzatori (la società International Women's Tennis Promotion) non hanno certo bisogno del torneo per arrivare a fine mese. Lo facevano per passione e divertimento. Una volta perso quello, hanno scelto strade alternative. E c'è da credere che la WTA si sia un po' mangiata le mani per gli accadimenti del 2022. Rispettando i propositi dell'anno scorso, hanno messo in piedi il Luxembourg Ladies Tennis Masters, un torneo a inviti riservato a giocatrici senza più classifica WTA. Una sorta di esibizione, anche se hanno detto di tenere molto all'aspetto agonistico. Il budget complessivo non è cambiato (800-900.000 euro), ma hanno deciso di investire in altro modo: anziché 250.000 per il montepremi e altrettanti per gli ingaggi, ne offriranno 100.000 alle tenniste (più qualche garanzia) e investiranno di più sugli eventi collaterali. E che tenniste: mentre a Guadalajara si giocherà un WTA 1000 con le protagoniste attuali, quasi tutte prive di carisma, presso il Coque di Kichberg si ritroveranno Kim Clijsters, Martina Hingis, Jelena Jankovic, Agnieszka Radwanska, Kiki Bertens, Daniela Hantuchova, Julia Goerges e Mandy Minella. Tre ex numero 1 WTA, quattro ex top-10 e l'idolo di casa che pochi mesi fa ha annunciato il ritiro.

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A parte la stellina Swiatek, attrae di più un evento con Jabeur, Kontaveit e Badosa o uno con Clijsters, Hingis e Radwanska?

Il filmato di lancio del prossimo Luxembourg Ladies Tennis Masters, con una panoramica della nuova sede

Un parco giocatrici ancora migliore rispetto a quello previsto dal regolamento, che prevedeva 2 ex n.1, altrettante ex top-10 e quattro ex top-50. Si giocherà dal 20 al 23 ottobre, con una cena di gala nella sera di mercoledì 19, in cui sarà consegnato un premio intitolato a Jana Novotna. Rinnovata anche la sede: abbandonato il palestrone del CK Sportcenter, la nuova struttura ospita il Centre National Sportif et Culturel. Un impianto polifunzionale che avrebbe a disposizione un'arena da 6.000 posti, ma gli organizzatori hanno scelto di usufruire di quella secondaria, che ne può ospitare 1.600. “Meglio quattro giorni di sold out che una cattedrale nel deserto – dice Danielle Maas – avere 6.000 spettatori non sarà un problema, poi non abbiamo mai dipeso dalla biglietteria, che rappresenta il 5% del nostro budget. E non abbiamo aumentato i prezzi dei biglietti”. In effetti l'ingresso costa 30 euro per le prime due giornate, 40 per le semifinali e 50 per la finale (senza contare gli sconti per gli under 15). Il format è semplice: due quarti di finale giovedì 20, altrettanti venerdì 21, semifinali al sabato e finale alla domenica. La vincitrice intascherà 40.000 euro, la finalista 20.000, le semifinaliste 10.000. Chi perderà al match inaugurale avrà un rimborso da 5.000 euro.

Si tratta di un format inedito nel circuito femminile: se l'ATP organizza da anni il proprio Senior Tour, la WTA non ha mai fatto nulla di simile. E nei tornei del Grande Slam gli eventi delle leggende si limitano al doppio. Per questo la WTA ha tentato una sorta di riavvicinamento: nel corso dell'estate c'è stato un lungo colloquio telefonico tra la Maas e il presidente Steve Simon. “Sarebbe stato stupido se le tensioni con la WTA fossero rimaste – ha detto la Maas – si sono detti entusiasti del nuovo format e hanno promesso sostegno al torneo”. Il tutto si dovrebbe tradurre in qualche spazio promozionale e nell'inserimento nel programma WTA Charities. Forse si sono resi conto di aver tirato troppo la corda, spegnendo l'entusiasmo di un torneo che si era costruito una tradizione anche superiore al montepremi. Per carità, i punti in palio a Lussemburgo erano spesso preziosi per artigliare le WTA Finals, ma la verità è che il campo di partecipazione era spesso notevole. Motivo? La capacità di instaurare un legame diretto – e umano – con le giocatrici. A differenza degli altri tornei, che portano avanti i negoziati parlando con i vari agenti, i membri IWTP curavano in prima persona i rapporti con le giocatrici, andando direttamente a Roland Garros e Wimbledon per condurre le trattative in prima persona.

In assenza delle giocatrici attuali, la festa per i 25 anni del torneo WTA di Lussemburgo si è limitata ad alcune ex vincitrici: tra loro, Ana Ivanovic e Julia Goerges

Kim Clijsters ha sempre avuto un rapporto speciale con il torneo WTA di Lussemburgo. Sarà tra le protagoniste del nuovo format

Forti di un budget importante, hanno spesso portato nel Granducato nomi di rilievo. L'albo d'oro lo certifica. Le uniche fuori portata erano Maria Sharapova e Serena Williams. “Con quest'ultima non abbiamo più parlato dopo quello che ci ha combinato nel 1999. Aveva garantito la sua presenza, era testa di serie numero 1 e il tabellone era già stato sorteggiato – ricorda la Maas – poi il suo aereo si fermò negli Stati Uniti e decise in extremis di non venire. Più in generale, siamo tra i pochi tornei a parlare direttamente con le tenniste”. Un atteggiamento che ha permesso di creare legami d'amicizia, il che ha facilitato l'ingaggio di giocatrici importanti. Su tutte Kim Clijsters, vera e propria amica del Luxembourg Ladies Tennis Masters, al punto da citarlo spesso nei propri post sui social media. L'unica nota stonata riguarda l'assenza di un title-sponsor. La prova WTA era griffata BGL-BNP Paribas: la nota banca è rimasta tra i partner, ma facendo un piccolo passo indietro. Erano convinti di trovare un sostituto, ma si sono dovuti accontentare di un top-sponsor (Socom), tre main sponsor e una serie di partner secondari.

Tuttavia, il legame più importante è saldo: il torneo è di proprietà Octagon, che ha rinnovato l'accordo per due edizioni nonostante il radicale cambio di status. A parte i contenuti tecnici – evidentemente secondari, essendo un'esibizione – il caso lussemburghese va studiato con attenzione. Se è vero che i circuiti ATP-WTA hanno spesso il coltello dalla parte del manico, essendo gli unici preposti a dare punti validi per la classifica mondiale, il tennis si può organizzare in tanti modi. Tirare troppo la corda con regole e restrizioni ha portato la WTA a perdere una tappa storica. Se le cose dovessero andare bene, chissà che altri organizzatori non prendano esempio da Lussemburgo, spendendo meno soldi e ottenendo un prodotto migliore. Escludendo la stellina Swiatek, onestamente, attrae di più un evento con Jabeur, Kontaveit e Badosa o uno con Clijsters, Hingis e Radwanska? Già orfana della Cina e della Russia, la WTA si consola con il mantenimento della tappa di Linz. L'antico torneo austriaco cambia collocazione, riprendendo quella avuta fino al 1998, e si giocherà dal 5 al 12 febbraio 2023. È fin troppo facile pensare che prenderà il posto del torneo di San Pietroburgo, il cui futuro è legato agli equilibri socio-politici. Ma questa è un'altra storia.