Lussemburgo abbandona il circuito WTA: “Regole inaccettabili”

ATTUALITÀ

20 settembre 2021

Riccardo Bisti

Dopo 25 edizioni, Lussemburgo lascia il circuito femminile. Dal 2019, le norme WTA impedirebbero di organizzare un evento all'altezza delle aspettative. Tornerà a ospitare un'esibizione, come era stato nei primi anni 90. Un divorzio che dovrebbe far riflettere la WTA e il suo legame con i tornei...

Quello di Clara Tauson rimarrà l'ultimo nome nell'albo d'oro del torneo WTA di Lussemburgo. Dopo l'edizione 2021, svoltasi con un mese d'anticipo rispetto alla tradizionale collocazione di ottobre, gli organizzatori hanno comunicato la chiusura del torneo, almeno nel format attuale. Il tennis femminile continuerà a transitare nel Granducato, ma soltanto con un torneo a inviti. Una sorta di esibizione, come è stato nei suoi primi anni di vita. A spiegare le ragioni della scelta è stata la direttrice Danielle Maas in un'intervista concessa al giornale locale Tageblatt. “Non organizzeremo più un torneo WTA – ha detto – sarà un grande cambio, ma non ci sentiamo più a nostro agio nel lavorare con loro.

Non ci garantiscono la possibilità di avere un torneo di qualità come auspichiamo, per questo abbiamo deciso di chiudere dopo 25 anni. E siamo contenti di aver chiuso una storia che non ci aveva dato nessuna allegria”. Parole forti, che sembrano non lasciare spazio a ripensamenti dell'ultim'ora. Lussemburgo non è certo una tappa cruciale del circuito, anche se è capitato che offrisse punti importanti per le WTA Finals, data la sua collocazione nelle ultime settimane dell'anno. E le giocatrici lo frequentano volentieri. Quest'anno, per esempio, c'erano le due finaliste olimpiche: Belinda Bencic e Marketa Vondrousova. Tuttavia, a partire dal 2019 la WTA avrebbe inserito delle regole che rengono complicato coinvolgere nel modo giusto le giocatrici.

Danielle Maas, direttrice del torneo WTA di Lussemburgo

Quest'anno è stato organizzato un party per festeggiare il 25esimo anniversario del torneo, ma nessun rappresentante WTA ha partecipato all'evento. Inoltre, hanno espressamente vietato la presenza di qualsiasi giocatrice. “Questo episodio ci ha mostrato come non ci sia alcun tipo di interesse o entusiasmo da parte della WTA. Quest'anno è stato difficile organizzare il torneo nel modo in cui ci è stato chiesto. Lavorare insieme è complicato, soprattutto da quando sono cambiate le regole nel 2019. Si chiude un capitolo, adesso se ne aprirà un altro”. Termina così una storia lunga e gloriosa, ma non è detto che per il torneo sia un male. Nato nel 1991, nelle prime cinque edizioni era una semplice esibizione e ha avuto i successi di Jana Novotna e Martina Navratilova.

Nel 1996 è entrato nel circuito e può vantare un albo d'oro di tutto rispetto: la plurivincitrice è Kim Clijsters, capace di aggiudicarsi cinque edizioni. Gli anni più importanti furono tra il 2005 e il 2007, quando fu promosso a Tier II (grossomodo l'equivalente degli attuali WTA 500), ma ha sempre avuto nomi importanti nell'albo d'oro. Tra le vincitrici si ricordano ben cinque numero 1 del mondo: Jennifer Capriati, la stessa Clijsters, Ana Ivanovic, Victoria Azarenka, Venus Williams e Caroline Wozniacki. Anche l'Italia ha scritto il suo nome nell'albo d'oro grazie a Roberta Vinci, trionfatrice nel 2010. Abbiamo poi collezionato le finali di Silvia Farina (1998) e Francesca Schiavone (2006). Adesso sarà interessante vedere quale data sceglieranno e quali giocatrici riusciranno a coinvolgere. Di certo, non è un bel segnale per la WTA.

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