The Club: Bola Padel Roma
WIMBLEDON

Il Grande Incubo

Un'eventuale finale tra Elina Svitolina e Aryna Sabalenka sarebbe fonte di profondo imbarazzo. Le due si ignorerebbero mettendo in difficoltà Kate Middleton, già timorosa che un suo saluto a russi e bielorussi possa essere utilizzato come propaganda pro-Putin.

Riccardo Bisti
13 luglio 2023


Quando hanno chiesto ad Aryna Sabalenka cosa trovi di speciale nel torneo di Wimbledon, non ha avuto esitazione. “La storia” ha detto.
“La zona riservata ai giocatori è molto diversa rispetto agli altri Slam. Per esempio, i top-players hanno uno spogliatoio separato. È speciale. Se vinci il torneo ottieni l'iscrizione al club. Penso che ci sia una storia diversa, speciale”. Sabato 15 luglio potrebbe essere un giorno storico, ma per ragioni diverse da quelle segnalate dalla bielorussa: se Elina Svitolina e la stessa Sabalenka dovessero vincere oggi, ci sarebbe una clamorosa finale tra un'ucraina e una bielorussa, sublimazione dell'intreccio tra sport e politica che il tennis sta vivendo da quasi un anno e mezzo, da quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Dovesse andare così, la premiazione sarebbe uno dei momenti più imbarazzanti nella storia di Wimbledon: come è noto, non ci sarebbe alcuna stretta di mano tra le due, peraltro con una viva tensione personale. Le mancate strette di mano partono dalle giocatrici ucraine, ma ci sono dei distinguo.

Elina Svitolina ha buoni rapporti con Daria Kasatkina e con Victoria Azarenka, con le quali c'è stato un cenno a distanza dopo i recenti scontri diretti a Parigi e Londra (anche se il pubblico ha faticato a capire, fischiando l'intera situazione), mentre non nutre chissà quale simpatia per la Sabalenka, a maggior ragione dopo il loro incontro al Roland Garros. Dopo il successo per 6-4 6-4, la bielorussa si è appoggiata alla rete come ad attendere una stretta di mano che non sarebbe mai arrivata. “Non so cosa si aspettasse con quel gesto d'attesa, perché le mie dichiarazioni erano state chiare” disse la Svitolinam lasciando intendere che fosse una provocazione. “È stato un gesto istintivo” replicò la Sabalenka, pur cercando di abbassare la temperatura, sottolineando il suo rispetto per quello che sta facendo l'ucraina dopo il parto. Una finale tra le due, con questo pregresso mischiato ai rituali della premiazione dei Championships, sarebbe una gigantesca fonte di imbarazzi, in particolare per Kate Middleton. Grande appassionata di tennis, la Duchessa di Cambridge è ufficialmente diventata la madrina delle premiazioni, prendendo il posto del Principe Edoardo, Duca di Kent, che fino alle dimissioni da presidente dell'All England Club era rimasto l'unico cerimoniere dopo l'uscita di scena (volontaria) della Duchessa.

Quello tra Svitolina e Azarenka è stato l'ultimo episodio di un lunga lista di mancate strette di mano

«Ogni volta che gioco contro di loro (russe o bielorusse, ndr) è una grande motivazione e una grande responsabilità. Ho motivazioni diverse, anche per il mio Paese» 
Elina Svitolina
PLAY IT BOX

Qualcuno sussurra che sia stata proprio Kate, lo scorso anno, a spingere affinché Wimbledon escludesse gli atleti russi e bielorussi. Data la loro competitività, ci sarebbe stato il serio rischio di premiarli in mondovisione con il rischio che certe immagini fossero utilizzate per la propaganda russa, tema molto sentito dalla stampa britannica (e allo stesso tempo sminuito – se non smentito – da quella russa). Il destino l'avrebbe beffata, costringendola a premiare la moscovita Elena Rybakina, che ebbe la possibilità di partecipare grazie alla scelta del 2018 – avvenuta per ragioni economiche – di rappresentare il Kazakhstan. Fu preservata l'apparenza, mentre un eventuale incrocio tra Svitolina e Sabalenka metterebbe a nudo l'imbarazzo. Cosa potrebbe succedere? Il rischio è che si ripeta quanto accaduto al torneo WTA di Austin, con protagoniste Marta Kostyuk e Varvara Gracheva (che all'epoca era ancora russa: da qualche settimana ha preso la cittadinanza francese). Oltre alla scontata assenza della stretta di mano, le due si ignorarono durante la premiazione e la Kostyuk fece un discorso vagamente politico: dopo averlo iniziato con lo slogan Slava Ukraini, ha dedicato il successo all'Ucraina, ai suoi combattenti e alle persone che stavano morendo.

Un forte dispendio di energie mentali che non le ha fatto bene sul campo, visto che da allora ha raccolto soprattutto sconfitte (si è parzialmente ripresa proprio a Wimbledon, raggiungendo il terzo turno). Ha ben altra personalità la Svitolina, la cui avventura londinese ha lentamente preso le sembianze di una favola sportiva. Lo scorso ottobre diventava madre della piccola Skai Monfils, e dopo appena sette mesi era di nuovo in campo. Pochi pensavano che sarebbe stata così competitiva, almeno in così breve tempo. Invece si è aggiudicata un torneo WTA a Strasburgo, è giunta nei quarti a Parigi e adesso è in semifinale a Wimbledon, proprio come quattro anni fa. Lo ha fatto vincendo un match epico contro la Azarenka (al netto delle faccende extra-tennistiche) e mettendo KO la numero 1 Iga Swiatek, peraltro mettendone a rischio la leadership mondiale... proprio a favore della Sabalenka. Qualora dovesse battere Ons Jabeur, la bielorussa si garantirebbe il sorpasso. Pur avendo goffamente detto di non sostenere Lukashenko (con il quale si era trovata in alcune apparizioni pubbliche in tempi di pace), la Sabalenka non brilla per personalità. Durante il Roland Garros ha saltato alcune conferenze stampa perché l'avevano bombardata di domande sull'argomento, mentre prima di Wimbledon ha detto che non avrebbe accettato domande di natura politica.

Pare che Kate Middleton tema la possibilità di dover premiare tennisti russi o bielorussi

Su invito delle giocatrici, la WTA ha pubblicato un tweet in cui spiega che non bisogna attenders nessuna stretta di mano tra ucraine e russe (o bielorusse)

Come se quello che sta accadendo in Ucraina sia un dibattito sulle aliquote fiscali o sulle statistiche sulla disoccupazione piuttosto che il tentativo di assorbire o sterminare una nazione autonoma e la sua genteha scritto un severo Peter Bodo su Tennis Magazine USA, che però – qualche riga prima, nello stesso articolo – ha spiegato perché i tennisti russi e bielorussi non hanno preso una posizione forte. “Hanno pronunciato cliché sull'essere contro la guerra, senza menzionare questa guerra specifica. È al limite del disprezzabile, ma sembra chiaro che questi eroi nazionali di Russia e Bielorussia abbiano paura di Vladimir Putin e dei suoi scagnozzi. Invece di suonare la tromba del patriottismo, si nascondono sotto i lettini da massaggio”. Avesse potuto, Wimbledon avrebbe continuato a escluderli. Tuttavia, le pressioni ATP-WTA (mancanza di punti per la classifica mondiale, minacce di multe e revoca delle licenze) ha costretto a una goffa retromarcia, che ha previsto tre misure per ammortizzare la botta morale:
1) Russi e bielorussi hanno dovuto firmare un documento in cui dichiarano la propria neutralità e l'assenza di sovvenzioni statali.
2) Hanno provveduto all'ospitalità e alle spese per tutti gli atleti ucraini, anche per i tornei di avvicinamento.
3) Per ogni biglietto venduto, una sterlina sarà devoluta al popolo ucraino.

Elina Svitolina ha apprezzato: “È un grosso aiuto, perché molti atleti hanno dovuto trasferirsi. Stanno pagando per la loro famiglia, per i loro amici e per trovare una nuova casa in Europa. Ogni aiuto è molto gradito, perché oggi le spese sono molto più elevate rispetto agli anni scorsi”. In virtù di questo, Elina ha la sensazione di scendere in campo accompagnata da migliaia di ucraini: il suo percorso sta avendo grande risonanza a Kiev. “Sono felice di aver portato un po' di felicità nelle loro vite. C'erano dei video su internet in cui si mostrano i bambini che seguivano le mie partite sul telefono. Mi ha davvero fatto sciogliere il cuore”. Dopo che i francesi l'avevano adottata durante il Roland Garros in qualità di signora Monfils, i britannici sono tutti per lei perché hanno annusato la narrativa di un incrocio tra sport e politica. Per questo, l'impressione è che oggi sarano tutti per lei contro Marketa Vondrousova (che pure è data leggermente favorita dai bookmakers), e lo saranno ancora di più in un'eventuale finale. Al contrario, crediamo che Kate Middleton farà un gran tifo per Ons Jabeur nella seconda semifinale: un successo della tunisina eviterebbe il materializzarsi del suo grande incubo: Ucraina contro Bielorussia in mondovisione.