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COPPA DAVIS

Anche Fognini salta la Davis: è allarme Italia?

Uno stiramento al polpaccio (che però non gli ha impedito di giocare 6 partite dopo l'infortunio) costringerà Fabio Fognini a saltare Slovacchia-Italia. Il giorno dopo, viene annunciato Stefano Travaglia come sostituto. I nostri avversari si stanno già allenando a Bratislava: “Possiamo sorprendere”

Riccardo Bisti
25 febbraio 2022

UPDATE - Al posto di Fabio Fognini, come quinto uomo per la trasferta in Slovacchia è stato convocato Stefano Travaglia


Siamo ancora favoriti, ma la sfida di Coppa Davis contro la Slovacchia si è improvvisamente complicata. Già priva di Matteo Berrettini, l'Italia dovrà fare a meno di Fabio Fognini. Si tratta del canonico fulmine a ciel sereno, poiché Fabio è reduce dal miglior torneo del suo 2022. A Rio de Janeiro ha colto la semifinale in singolare e ha vinto il doppio con Simone Bolelli. Visto lo stato di forma non straordinario di Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, avrebbe potuto essere una buona opzione anche per il singolare. Invece ha comunicato la sua indisponibilità con un messaggio via Twitter: “Durante il match di ottavi di finale del torneo di Rio ho subìto uno stiramento del polpaccio e una volta rientrato in Italia ho fatto tutti i controlli possibili per capire l'entità dell'infortunio e intervenire con le terapie del caso. Su consiglio dei medici devo fermarmi e osservare un periodo di riposo per evitare che lo stiramento peggiori. Per questo motivo, non potrò difendere i colori azzurri durante il prossimo incontro di Coppa Davis in Slovacchia”. Seguono le frasi di rito legate all'amarezza per non esserci, oltre agli auguri per i suoi compagni. Niente Bratislava per infortunio, dunque. Ma ci sono un paio di indizi che giustificano qualche perplessità. Non certo l'esistenza dell'infortunio, anche perché a Rio de Janeiro ha giocato le partite successive prima con una vistosa fasciatura al polpaccio sinistro e poi con calzettoni da calciatore, come a voler contenere il fastidio.

Va però detto che Fognini ha giocato diversi match a stiramento già avvenuto. Si è fatto male mercoledì 16 durante il match contro Carreno Busta (il migliore del 2022), poi è regolarmente sceso in campo contro Federico Coria e Carlos Alcaraz, senza considerare gli impegni in doppio, tutti dopo l'infortunio. Lo stiramento al polpaccio può essere di varie entità, e in certi casi non impedisce di continuare a giocare, anche se viene generalmente consigliato di farlo. È comunque un dato di fatto che il suggerimento di fermarsi sia arrivato dopo che Fognini ha giocato sei partite (due singolari e quattro doppi) con il fastidio. L'altro elemento meritevole di riflessione è la reazione degli organi di comunicazione federali. Il sito FIT si è limitato a dare la notizia, senza comunicare l'eventuale sostituto di Fognini. Quando una situazione del genere è concordata, solitamente il forfait viene annunciato unitamente al nome del sostituto. Non bisogna andare troppo lontani: lo scorso novembre, il forfait di Berrettini fu comunicato unitamente alla convocazione di Simone Bolelli. Il fatto che non si conosca ancora il nome del quinto uomo (che presumibilmente sarà comunicato oggi) fa pensare che la rinuncia di Fognini abbia colto di sorpresa anche lo staff federale.

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Vavassori ha dalla sua l'età, visto che ha dieci anni in meno dell'altro specialista Bolelli. In questo momento è numero 71 ATP in doppio e potrebbe rappresentare la scelta più sensata in chiave futura.

L'annuncio con cui Fabio Fognini informa che non andrà a Bratislava

Non si tratta di un forfait banale: come detto, Fognini rappresentava una buona alternativa sia in singolare che in doppio. E la panchina azzurra non è più così lunga come qualche tempo fa. Dopo aver toccato il record di dieci top-100, adesso ne restano sei: Berrettini, Sinner, Sonego, Fognini, Musetti e Cecchinato. Poco fuori troviamo Mager (102), Travaglia (112) e Seppi (124). Con le assenze di Berrettini e Fognini, e il momento difficile di Marco Cecchinato (che non sembra convocabile per questa partita), ci si domanda quale possa essere la scelta di Filippo Volandri. Le opzioni sembrano essere quattro. Partiamo dalla meno probabile: nonostante sia il meglio classificato, Gianluca Mager è stato giustamente distratto dalla paternità e la prossima settimana risulta iscritto al Challenger di Gran Canaria, sulla terra battuta. Difficile che Volandri punti su di lui. Mettiamo sullo stesso piano Stefano Travaglia e Thomas Fabbiano: la classifica dice Travaglia (che ha giocato il suo ultimo torneo a Marsiglia), ma l'attuale stato di forma farebbe preferire il pugliese. A oggi, il bilancio stagionale di Travaglia racconta di 5 vittorie e 6 sconfitte, mentre Fabbiano vanta un lusinghiero 10-5. L'ascolano sarebbe libero nella settimana della Davis, mentre Fabbiano è iscritto al Challenger di Torino (che però non sarebbe un ostacolo).

L'ultima opzione è la più affascinante e potrebbe rappresentare un'idea per il futuro: Andrea Vavassori. Il piemontese è un ottimo doppista e vanta una buona intesa con Lorenzo Sonego. I due hanno giocato l'intera trasferta sudamericana, cogliendo i quarti a Cordoba, Buenos Aires e Rio de Janeiro (con tanto di vittoria contro Cabal-Farah). Vavassori ha dalla sua l'età, visto che ha dieci anni in meno dell'altro specialista Bolelli. In questo momento è numero 71 ATP in doppio e potrebbe rappresentare la scelta più sensata in chiave futura. A Torino è parso evidente che all'Italia manchi un doppio di sicura affidabilità, per quanto Bolelli-Fognini in forma rappresentino ancora una garanzia. E lo hanno dimostrato in Brasile. Visto il format attuale della Davis (dalla fase a gironi in poi conferisce al doppio un'importanza ancora maggiore), è fondamentale costruire una buona coppia. Per farlo, tuttavia, è necessario sperimentare. E poche partite si prestano come Slovacchia-Italia, visto che partiremo favoriti in tutti i quattro singolari e – scaramanzia a parte – grazie a Sinner dovremmo partire dal 2-0.

Andrea Vavassori e Lorenzo Sonego sono grandi amici e hanno una buona intesa anche sul campo

Al recente Australian Open, Norbert Gombos ha giocato una buona partita contro Marin Cilic

Sarà interessante conoscere i ragionamenti e le valutazioni di Filippo Volandri, che certo sperava in un avvicinamento meno tribolato. Nel frattempo, il team slovacco ha già iniziato la preparazione della partita. Agli ordini del capitano Tibor Toth, sono già alla NTC Arena Norbert Gombos e Igor Zelenay. In attesa che arrivino gli altri (Polasek è ancora in gara a Dubai, Horansky a Forlì), stanno facendo da sparring il giovane Lukas Klein e l'esperto Lukas Lacko. Particolarmente ottimista Gombos, che viene da un buon inizio di stagione: “In Australia ho raggiunto il secondo turno partendo dalle qualificazioni, poi ho giocato alla pari contro Marin Cilic. Ho perso in quattro set, ma ho espresso un ottimo tennis. Peccato non aver dato continuità: dopo il torneo mi sono sottoposto alla terza dose di vaccino, poi mi sono ammalato. Tuttavia ho giocato un buon match contro Ivashka a Marsiglia e ho perso 7-6 al terzo contro Pouille nel torneo successivo. Mi sento molto bene, anche se gli italiani sono avversari duri. Ho giocato con Sinner a Marsiglia prima della pandemia, mentre sono 1-1 negli scontri diretti con Sonego”.

Da parte sua, il vecchietto Igor Zelenay (n.143 in doppio) ha giocato un paio di Challenger a Forlì, cogliendo una semifinale e una finale. “Con Polasek possiamo sempre giocare alla grande in Davis, insieme ci divertiamo. Dovremo aggiustare alcuni dettagli, ma credo che possiamo vincere”. Alla NTC Arena, per adesso, è consentita una capienza del 50%. “Però le cose potrebbero cambiare all'ultimo momento – ha detto il segretario generale della federtennis Igor Moska – ripensando alla nostra prestazione contro il Cile, oserei dire che per l'Italia non sarà facile. Tibor è riuscito a mettere insieme la migliore squadra possibile. Possiamo sorprenderli”. Frasi di circostanza, e non c'è dubbio che l'Italia resti ampiamente favorita. Tuttavia, quello di Bratislava non sarà un weekend di routine come poteva sembrare ai tempi del sorteggio. L'hanno svilita, umiliata, calpestata nell'anima, ma è pur sempre la cara vecchia coppona d'argento. In cui può succedere di tutto. E non è una frase fatta.