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ROMA

22 vittorie e 40 sconfitte

È il bilancio dell'Italia al torneo di Roma: i numeri sono severi, soprattutto per l'assenza di azzurri nei quarti, ma l'analisi dei singoli match evidenzia come il torneo – eliminazione di Sinner a parte – sia stato in linea con le aspettative. Non ci sono stati veri e propri exploit, ma neanche gravi capitomboli. Nè promossa, né bocciata: l'Italia è rimandata al 2024.

Riccardo Bisti
17 maggio 2023

Gente imbacuccata, temperatura intorno ai 15 gradi e umidità che si infilava fin sotto i vestiti: in questo clima, all'1.45 della notte tra martedì e mercoledì, è terminato il torneo degli italiani a Roma. Un generoso Lorenzo Musetti si è arreso con un doppio 7-5 a Stefanos Tsitsipas. Sconfitta che ci sta, ma il carrarino era l'ultima speranza di un'Italia che aveva approcciato il torneo con grandi ambizioni e un pizzico di spavalderia, ma era finita tramortita dalla sconfitta di Jannik Sinner. Gli organizzatori si erano aggrappati all'altoatesino, favorito per un posto in semifinale, invece un mix tra la grande partita di Francisco Cerundolo e un non precisato malessere che avrebbe colpito Sinner, hanno prodotto un 6-7 6-2 6-2 che ha gelato le schiene degli spettatori, ancor più del freddo della notte musettiana. Coach Simone Vagnozzi non c'era perché aveva problemi di stomaco, Jannik – a domanda specifica – non ha voluto dire cosa avesse, anche se dal vivo l'impressione era di una semplice cattiva giornata, shakerata con le condizioni molto lente e l'ottima partita di Cerundolo. Ha commesso un mucchio di errori, poi durante la partita ha smarrito prima il servizio e poi il rovescio lungolinea. “Ci sono delle giornate in cui non ci si sente benissimo e oggi era una di queste, peccato che sia successo a Roma” ha sibilato Sinner, che teneva da matti a questo torneo, al punto da aver rinunciato al Masters 1000 di Madrid per presentarsi al top della condizione.

Non lo si può nemmeno definire incidente di percorso, perché Cerundolo è giocatore col quale si può perdere, eccome. Il vero incidente di percorso è stato quello di Alcaraz. Resta il fatto che i tennisti italiani (tutti eliminati anche nei tabelloni di doppio) lasciano Roma con le ossa un po' ammaccate e numeri tendenti al negativo. Il dato che più di tutti balza all'occhio è l'assenza di azzurri nei quarti di finale, obiettivo che sembrava il minimo sindacale. Non è così. Anzi, c'è una verità spesso taciuta ma che Roma ha evidenziato in modo piuttosto chiaro: salvo la delusione Sinner e l'assenza di Berrettini (pesantissime, perché sono giocatori in grado di rivoluzionare un bilancio intero), il torneo degli italiani è stato in linea con le aspettative più ragionevoli, che non sono quelle delle chiacchiere, bensì dei numeri. Eccoli: abbiamo raccolto un bilancio di 22 vittorie e 40 sconfitte. 35,48% di vittorie. Numeri che però vanno interpretati, anche perché si va dallo zero delle qualificazioni femminili a un dignitoso 50% (11 vittorie e altrettante sconfitte) nel tabellone principale maschile. Detto che i numeri certificano quanto è sotto gli occhi di tutti (il settore maschile va decisamente meglio del femminile), ecco il borsino del tennis italiano agli Internazionali d'Italia, edizione 2023.

Il torneo degli italiani è stato in linea con le aspettative più ragionevoli, che non sono quelle delle chiacchiere, bensì quelle dei numeri

QUALIFICAZIONI DONNE
Eliminate Primo Turno: 6 (Bertoldo, Moratelli, Colmegna, Turati, Chiesa, Urgesi)
BILANCIO: 0 VITTORIE, 6 SCONFITTE (0%)

MAIN DRAW DONNE
Eliminate Primo Turno: 8 (Errani, Rosatello, Bronzetti, Brancaccio, Cherubini, Spiteri, Stefanini, Paoletti)
Eliminate Secondo Turno: 4 (Cocciaretto, Paolini, Pigato, Trevisan)
Eliminate Terzo Turno: 1 (Giorgi)
BILANCIO: 5 VITTORIE, 13 SCONFITTE (27,77%)

BILANCIO TOTALE DONNE: 5 VITTORIE, 19 SCONFITTE (20,83%)

QUALIFICAZIONI UOMINI
Eliminati Primo turno: 8 (Bonadio, Brancaccio, Ferrari, Agamenone, Vavassori, Bellucci, Ocleppo, Gigante)
Eliminati Secondo Turno: 2 (Maestrelli, Pellegrino)
Qualificati: 2 (Cobolli, Napolitano)
BILANCIO: 6 VITTORIE, 10 SCONFITTE (37,5%)

MAIN DRAW UOMINI
Eliminati Primi Turno: 5 (Cobolli, Napolitano, Nardi, Zeppieri, Passaro)
Eliminati Secondo Turno: 1 (Arnaldi)
Eliminati Terzo Turno: 3 (Sonego, Cecchinato, Fognini)
Eliminati negli Ottavi: 2 (Sinner, Musetti)
BILANCIO: 11 VITTORIE, 11 SCONFITTE (50%)

BILANCO TOTALE UOMINI: 17 VITTORE, 21 SCONFITTE (44,73%)

BILANCIO COMPLESSIVO: 22 VITTORIE, 38 SCONFITTE (35,48%)

Poco da dire sulle donne: l'unica vera delusione riguarda Martina Trevisan, che si presentava da aspirante big invece ha perso un match rocambolesco contro Karolina Muchova, che ci ha privato di un derby contro Camila Giorgi e – già che c'era – ha eliminato anche l'italoargentina. Il livello complessivo del nostro movimento rosa, anche in profondità, non sembra spettacolare. Hanno dato qualche segnale Federica Urgesi (classe 2005) e Matilde Paoletti (2003), che hanno fatto tribolare l'onesta Magdalena Frech, mentre le altre hanno fatto quel che potevano. La WTA concede un po' troppe wild card per questo tipo di tornei, così la pattuglia azzurra si è riempita di nomi che non hanno alcuna esperienza a questi livelli. I risultati sono l'ovvia conseguenza, e non è certo il caso di sottolineare le sconfitte di giocatrici fuori dalle top 200 / 300 WTA.

Più complesso il discorso in campo maschile, laddove abbiamo un buonissimo mix di qualità e quantità. Nelle qualificazioni erano in dodici: chi vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto sottolinea le otto eliminazioni al primo turno, chi lo vede mezzo pieno enfatizza i due qualificati, Stefano Napolitano e Flavio Cobolli. Bravi entrambi, anche se in tabellone hanno perso con più di un rimpianto. Rimangono comunque tra i promossi azzurri. La verità è che il bicchiere ha un po' d'acqua al suo interno, ma per assaporarla bisogna rovesciarlo, soprattutto perché i giovani hanno reso meno di quello che ci si aspettava. Soltanto Cobolli ha fatto qualcosa in più del previsto, mentre Matteo Arnaldi – così estendiamo il discorso al main draw – è stato in linea con le aspettative. Le delusioni principali riguardano Nardi, Zeppieri e Passaro, sconfitti in partite difficili, ma non impossibili. Il dato meno incoraggiante? Delle undici vittorie nel tabellone maschile, sei sono arrivate da giocatori che hanno già compiuto 28 anni: Sonego, Fognini e Cecchinato.

Un generoso Fabio Fognini ha vinto due partite contro avversari classificati meglio di lui

Al di là dell'exploit, quello che esalta i giornali e fa strillare i titolisti, l'obiettivo del 2024 è chiaro: migliorare la percentuale di vittorie dei ragazzi nati dal 2000 in poi. Non è stato un torneo esaltante, ma nemmeno un fallimento. Lo definiremmo un torneo... neutro. Ancora una volta ci vengono in soccorso i numeri: delle 60 partite giocate dagli italiani, ben 38 hanno avuto l'esito previsto dalla classifica ATP-WTA, cioè sono state vinte dal/dalla tennista meglio piazzato/a. Delle restanti 22, il bilancio sorride all'Italia: in sedici occasioni, un italiano ha battuto un avversario meglio piazzato nel ranking, mentre le sconfitte contro chi si trova indietro sono soltanto sei. Andiamo a vederle.

VITTORIE CON AVVERSARI MEGLIO PIAZZATI
Andrea Pellegrino (161) b. Raul Brancaccio (140)
Stefano Napolitano (555) b. Aleksandar Kovacevic (113)
Stefano Napolitano (555) b. Maximilian Marterer (148)
Francesco Maestrelli (182) b. Zhizhen Zhang (69)
Flavio Cobolli (183) b. Nikoloz Basilashvili (173)
Flavio Cobolli (173) b. Emilio Nava (171)
Lorenzo Sonego (48) b. Yoshihito Nishioka (32)
Matteo Arnaldi (99) b. Diego Schwartzman (91)
Marco Cecchinato (83) b. Mackenzie McDonald (55)
Marco Cecchinato (83) b. Roberto Bautista Agut (25)
Fabio Fognini (130) b. Andy Murray (42)
Fabio Fognini (130) b. Miomir Kecmanovic (37)
Lorenzo Musetti (19) b. Frances Tiafoe (12)
Jasmine Paolini (65) b. Xinyu Wang (60)
Lisa Pigato (483) b. Diletta Cherubini (421)
Camila Giorgi (37) b. Ekaterina Alexandrova (22)

SCONFITTE CON AVVERSARI PEGGIO PIAZZATI
Andrea Pellegrino (161) b. Raul Brancaccio (140)
Yannick Hanfmann (101) b. Marco Cecchinato (83)
Francisco Cerundolo (31) b. Jannik Sinner (8)
Anastasia Pavlyuchenkova (506) b. Sara Errani (78)
Karolina Muchova (52) b. Martina Trevisan (18)
Karolina Muchova (52) b. Camila Giorgi (37)

Non c'è un risultato davvero clamoroso. Sul piano numerico, le vittorie più eclatanti sono quelle di Stefano Napolitano, ma sul piano tecnico le più valide sono quelle del vecchio leone Fognini (Murray e Kecmanovic), l'ottimo match di Cecchinato contro Bautista Agut, l'inatteso exploit di Francesco Maestrelli contro Zhizhen Zhang (ridimensionato dalla netta sconfitta del giorno dopo) e il successo di Musetti contro Tiafoe. Buone vittorie, ma niente di indimenticabile.

Stesso discorso per le sconfitte: Sinner a parte, tutte le altre ci potevano stare. Pur essendo top 20 WTA, Martina Trevisan non si porterà mai da casa un successo contro la Muchova, così come Camila Giorgi. Insomma, si poteva fare meglio ma poteva andare anche peggio. Non è democristianesimo applicato al tennis, ma la verità. Semmai c'è l'amaro in bocca perché quel “meglio” non è arrivato a Roma, laddove l'attenzione dei media e il tifo del pubblico amplificano ogni risultato. Roma non perdona: puoi essere eroe o zimbello. Il torneo del 2023 non ci ha consegnato né gli uni, né gli altri. L'udienza è tolta, appuntamento al prossimo torneo.