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AUSTRALIAN OPEN

Melbourne, Italia, tra vittorie e farfalle

Per la quinta volta nella storia (seconda nell'Era Open), ci sono due tennisti italiani nei quarti di uno Slam. Se Matteo Berrettini e Jannik Sinner dovessero fare un passo in più, l'Italia vivrebbe emozioni mai vissute in oltre un secolo di storia. E potrebbe essere solo l'inizio.

Riccardo Bisti
24 gennaio 2022

Il 25 e il 26 gennaio 2022 potrebbero essere giorni storici per il tennis italiano. Non vale nemmeno la pena raccontare i dettagli tecnici dei successi di Matteo Berrettini e Jannik Sinner nei loro ultimi match all'Australian Open: contro ottimi giocatori come Pablo Carreno Busta e Alex De Minaur, nel catino della Rod Laver Arena, hanno mostrato una superiorità tale da far strabuzzare gli occhi. Tecnica, certo, ma soprattutto di padronanza dello scenario. Se Berrettini vanta già una discreta esperienza, il modo in cui Sinner sta vivendo il suo torneo è davvero impressionante. Ancora imbattuto in singolare nel 2022, sfiderà Stefanos Tsitsipas per un posto nei quarti di finale.

Nonostante sia in svantaggio negli scontri diretti (1-2) parte leggermente favorito, così come Berrettini contro Gael Monfils. E allora potrebbe verificarsi uno scenario inedito da quando il maggiore Walter Clopton Wingfield ha brevettato il Lawn Tennis, antenato del nostro sport, ormai 150 anni fa: due tennisti italiani in semifinale in un torneo del Grande Slam. Ed è ancora più significativo che possa accadere in Australia, fino a oggi lo Slam più avaro di risultati per i giocatori italiani. Prima di quest'anno, avevamo raccolto la miseria di tre piazzamenti nei quarti di finale: Giorgio De Stefani nel 1935, Nicola Pietrangeli nel 1957 e Cristiano Caratti nel 1991.

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In sole quattro occasioni due tennisti italiani avevano raggiunto i quarti di uno Slam: era accaduto sempre sulla terra del Roland Garros, l'ultima volta nel 1973.

La splendida performance di Jannik Sinner contro Alex De Minaur

All'improvviso ne infiliamo due in una volta, con legittime speranze di andare avanti e con la gioiosa prospettiva che non sia un caso isolato, ma l'inizio di un'età dell'oro del tennis italiano al maschile. L'età di Berrettini (26 anni ad aprile) e quella di Sinner (21 ad agosto) fanno pensare che i nostri due gioielli possano andare avanti ancora a lungo, peraltro con buone chance su tutte le superfici. Nel giorno in cui Alize Cornet centra i quarti al 63esimo tentativo, che Maxime Cressy rispolvera la bellezza del serve and volley (ma cede a Medvedev), in cui Aryna Sabalenka perde un match folle, per noi è esistito solo il match di Jannik Sinner.

7-6 6-3 6-4 ad Alex De Minaur, sostenuto dal pubblico australiano e da un paio di leggende di nome Tony Roche e Lleyton Hewitt nel suo angolo. Sinner ha gestito il match come se nulla fosse, contenendo le sfuriate iniziali del suo avversario e tenendolo a basa nel secondo e nel terzo. A benedire la sua performance, un farfalla che si è appoggiata sul suo cappellino durante l'intervista sul campo con Jim Courier. Il tutto con una naturalezza e una consapevolezza sorprendenti. “È stato un test duro per me, perché lui è un giocatore incredibile, oltre a essere uno dei ragazzi più simpatici del tour” ha detto Sinner, che aveva già superato De Minaur alle Next Gen Finals 2019.

Come allo Us Open 2019, Matteo Berrettini sfiderà Gael Monfils per un posto in semifinale

Durante l'intervista sul campo, una farfalla si è appoggiata sul cappellino di Jannik Sinner

“Ho provato a restare tranquillo e devo dire che nel secondo e nel terzo set ho alzato il mio livello. All'inizio c'era un po' di tensione da entrambe le parti, mi aspettavo un match lungo”. Parole semplici, di chi sa che questa è solo una tappa di passaggio verso una grandezza sempre più vicina. Sinner ha anche tirato il colpo più bello del giorno, un passante di rovescio al termine di uno scambio straordinario. Gli hanno chiesto se il suo background nello sci lo abbia aiutato.

In un certo senso mi piace scivolare, ma nell'altro direi che lo sci è ben diverso dal tennis!” ha detto con un sorriso. Un sorriso che è lo stesso di tutti gli appassionati: adesso l'Italia sogna: Martedì 25 gennaio (intorno alle 11, diretta Eurosport / Discovery +), Matteo Berrettini proverà a diventare il primo italiano di sempre in semifinale a Melbourne. Mercoledì 26 gennaio, Jannik Sinner affronterà Stefanos Tsitsipas e potrebbe regalare all'Italia brividi inattesi. Perché la prima volta, si sa, non si scorda mai.

DUE ITALIANI NEI QUARTI DI FINALE IN UNO SLAM

Roland Garros 1948 – Rolando Del Bello, Gianni Cucelli
Roland Garros 1956 – Beppe Merlo, Nicola Pietrangeli
Roland Garros 1960 – Nicola Pietrangeli, Orlando Sirola
Roland Garros 1973 – Adriano Panatta, Paolo Bertolucci