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IL RETROSCENA

Volandri, Fognini e la genesi di Bolelli-Vavassori

La risposta di Filippo Volandri all'atto d'accusa di Fabio Fognini sembra segnare una spaccatura insanabile: salvo miracoli, l'esperienza in Davis del ligure è terminata. Vi raccontiamo come è nata la collaborazione tra Bolelli e Vavassori: non ci sarebbe stato alcun ruolo del capitano.

Riccardo Bisti
9 settembre 2023

La replica di Filippo Volandri al post di Fabio Fognini ha infiammato l'ambiente del tennis italiano. Il livornese ha giustificato l'esclusione del ligure dal team di Coppa Davis con parole ferme, sostenendo che non fosse idoneo alla convocazione, sia sotto il profilo fisico che della forma generale. Rispetto a quanto scritto da Fognini, l'unica informazione in più riguarda l'invito della federtennis di accoglierlo in anticipo a Bologna per “tentare di recuperarlo”, mettendogli a disposizione uno staff di “tecnici, preparatori atletici e medici”. Al contrario, Fognini avrebbe preferito giocare il Challenger di Genova per le ragioni spiegate nel suo posto e che – evidentemente – non hanno convinto Volandri. Più in generale, la replica del capitano azzurro (il quale ha aggiunto che non parlerà più pubblicamente della storia) fornisce alcuni spunti di riflessione.

1) Lascia intendere che il predecessore Corrado Barazzutti abbia concesso un trattamento di favore a Fognini lungo la sua militanza in Coppa Davis.
2) In soldoni, ha detto di aver ricevuto una sorta di “soffiata” da un membro dello staff di Fognini (di cui non ha fatto il nome) il quale gli avrebbe detto che il giocatore era in pessime condizioni. Se fosse vero, non un gesto di grande trasparenza da parte della presunta “gola profonda”, che così avrebbe facilitato la scelta dell'esclusione. Discutibile la scelta di Volandri di rendere noto il dettaglio, perché potrebbe creare un clima di sfiducia tra gli altri componenti della rosa e i loro staff. Lo riteniamo comunque comprensibile: è chiaro che “Filo” non si aspettasse un attacco del genere e ha replicato con quello che aveva a disposizione.
3) Forse Volandri poteva evitare l'allusione alla recente programmazione di Fognini. In astratto è condivisibile auspicare che gli atleti organizzino le settimane precedenti in funzione alla Davis, ma c'è un dettaglio: il giocatore chiamato al suo posto (Andrea Vavassori) ha svolto una programmazione analoga a quella di Fognini. Ha giocato sulla terra fino a inizio agosto, si è preso qualche giorno di vacanza, poi è andato negli Stati Uniti per lo Us Open ed è tornato in Europa. Anche lui è a Genova, dove curiosamente è in semifinale in singolare e ha perso in doppio.

Nel 2015, Fabio Fognini e Simone Bolelli hanno vinto l'Australian Open

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Più in generale, è opportuno ribadire cheVolandri è pienamente legittimato a fare ogni scelta. Nello specifico, optare per Andrea Vavassori non è clamoroso. Le sue parole, tuttavia, confermano quanto abbiamo ipotizzato ieri: c'è certamente stato qualche problema in termini di comunicazione, aggravato dalla presunta telefonata del “membro dello staff medico di Fognini”. Supponiamo che Fabio non fosse al corrente di questa conversazione, come peraltro si evince dal tono del suo post Instagram-X di giovedì sera. Detto che il doppio perso contro il Canada lo scorso 26 novembre resterà (con ogni probabilità) l'ultima partita di Fognini in Coppa Davis, è opportuno parlare di tennis giocato e chiarire una faccenda che si interseca con quella appena raccontata: la genesi del doppio Simone Bolelli-Andrea Vavassori. I più attenti hanno notato che Bolelli-Fognini hanno giocato l'ultimo torneo insieme al Roland Garros, dopodiché il bolognese ha iniziato a fare coppia (peraltro con profitto) con Vavassori.

Dopo i fatti di ieri, era lecito pensare che ci fosse la mano, o comunque la benedizione di Volandri. Ebbene, non è così. Con un buon grado di precisione, possiamo ricostruire quanto accaduto tra maggio e giugno. Come è noto, Fognini-Bolelli hanno fatto coppia fissa per tutta la prima parte dell'anno. Le prospettive, tuttavia, sono cambiate durante gli Internazionali BNL d'Italia. La classifica ATP di singolare di Fognini stava peggiorando: da lì a breve sarebbe uscito dai top-100 ATP. Durante il torneo del Foro Italico si è materializzata la possibilità che Fognini saltasse la stagione sull'erba. Senza l'ammissione diretta a Wimbledon (per cui aveva anche provato a chiedere una wild card), non si sarebbe recato sui prati soltanto per giocare il doppio. A quel punto, il “Bole” è stato assalito dai dubbi. Che fare per Wimbledon e i tornei di avvicinamento? Ne ha parlato con alcune persone a lui vicine, da cui è emersa la possibilità di contattare Vavassori. In quel momento il piemontese faceva coppia con il brasiliano Marcelo Demoliner, ma non era esattamente un patto di sangue.

L'avvicinamento alla fase a gironi di Bologna non è certo quello che si augurava Filippo Volandri

Al primo torneo giocato insieme, ad Halle, Bolelli-Vavassori sono subito giunti in finale

Convinto Bolelli della compatibilità tecnica e caratteriale con Vavassori, qualcuno ha “sondato il terreno” con Vavassori per capire se gli avrebbe fatto piacere giocare con lui. “Come potrei dire di no a Simone?” ha risposto il simpatico pinerolese. Con queste premesse si è arrivati al Roland Garros, quando Fognini si è infortunato al pettorale durante il match contro Granollers-Zeballos (problema che peraltro lo ha penalizzato anche in singolare: era chiaramente debilitato durante il match contro Sebastian Ofner). A quel punto, i pezzi del puzzle per il possibile incastro si sono allineati. E così Bolelli-Vavassori hanno iniziato a giocare insieme, cogliendo subito la finale ad Halle (risultato poi ripetuto a Umago). Fognini è rimasto fermo per un mese e mezzo, virando sul circuito Challenger e perdendo un po' di vista Bolelli. Tuttavia, sembra da escludere che sia stato Filippo Volandri a spingere per l'unione Bolelli-Vavassori. Anzi, persone vicine al bolognese ritengono che la coppia dei Chicchis possa riformarsi in futuro, a patto che si verifichino le giuste condizioni.

Detto che abbiamo ottime ragioni per ritenere questa ricostruzione molto verosimile, è un elemento in più per sostenere che Volandri avesse intenzione di schierare davvero Fognini quando ha diramato le prime convocazioni, lo scorso 14 agosto. Poi le cose sono rapidamente cambiate, fino a degenerare e creare il cortocircuito di cui siamo tutti a conoscenza. In virtù di questo, la prossima settimana – paradossalmente – l'attenzione per le scelte di “Filo” sarà quasi più per il doppio che per il singolare, laddove dovrà scegliere due tra Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi. Il doppio potrebbe diventare ancora più importante se dovesse concretizzarsi una voce clamorosa – ma non confermata – proveniente dal Canada. Sembrerebbe, infatti, che non sia impossibile un inserimento in extremis di Milos Raonic. Il bombardiere dell'Ontario, ex n.3 ATP e finalista di Wimbledon, ha ripreso a giocare da qualche mese e non ha fissato chissà quali obiettivi per il resto della sua carriera. Ma pare che qualcosa si sia mosso per una sua presenza in chiave Davis. A breve scopriremo se si tratta di pettegolezzi. Non fosse così, gli scenari bolognesi potrebbero anche cambiare.