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ROLAND GARROS

Rafa ritrova la sua Parigi e fa 106

Rafael Nadal comincia il Roland Garros più difficile tra preoccupazioni e incertezze. La risposta del campo sembra positiva, senza particolari limitazioni negli spostamenti. Accede al secondo turno senza concedere nulla all’australiano Jordan Thompson, sconfitto con un triplice 6-2.

Stefano Maffei
23 maggio 2022

Leggenda: racconto di argomento per lo più religioso o eroico, in cui fatti e personaggi, quando non siano immaginari, risultano amplificati e alterati dalla fantasia e dalla tradizione, in una duplice esigenza di esaltazione e di esemplarità.

Con le sue imprese parigine Nadal ha dato adito a penne più o meno illustri di rimarcarne le gesta, di dedicargli trattati simili a canti omerici. A Parigi gli hanno pure dedicato una statua di terra rossa nel 2014 in seguito al suo 9° successo. Nel suo caso la parola leggenda ben si sposa ai traguardi raggiunti in terra di Francia, con l’unica peculiarità che quanto scritto e detto in suo favore non risulta amplificato o alterato. A prescindere da come finirà il suo 19° Gran Premio parigino, Nadal ha affrontato e sconfitto quattro generazioni di tennisti mostrando una superiorità (a tratti imbarazzante) che è e probabilmente rimarrà un unicum nella storia dello sport. Il Nadal che si presenta al Roland Garros quest’anno non è certamente il mattatore delle scorse stagioni: a causa degli infortuni, si è presentato con appena 3 vittorie e 2 sconfitte sulla terra battuta. Mai bottino è stato tanto magro per lo spagnolo alla vigilia del suo Slam.

Inoltre in quest’edizione non dovrà guardarsi le spalle dal solito Djokovic, ma è tallonato anche dalla sua reincarnazione tennistica (al secolo Carlos Alcaraz) che in una serie di corsi e ricorsi continua a percorrere il percorso tratteggiato dal suo idolo (ieri ha regolato il generoso argentino Juan Ignacio Londero in 1h e 51m, esattamente la stessa durata impiegata da Rafa al 1° turno del suo Roland Garros d’esordio per battere Xavier Malisse!). Entrambi i giocatori sono nella sua stessa parte di tabellone, ma la vera incognita è legata soprattutto alla condizione atletica. Accolto alle 14:55 da un boato assordante su uno Chatrier appesantito dalla pioggia, Nadal ha chiarito le sue intenzioni nei primi due game: solido e ben centrato ha provato sin da subito ad evitare il più possibile i back cercando di trovare immediatamente feeling e profondità coi due fondamentali. Il match ovviamente glielo consentiva, dunque non si è lasciato scappare l’opportunità di un bel rodaggio.

Con la vittoria di oggi lo spagnolo sale a quota 106 vittorie al Roland Garros (record all-time in un singolo torneo, non solo all'Open di Francia)
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Gli highlights di Nadal-Thompson, vittoria numero 106 a Parigi

Partita che ha vissuto praticamente tre copioni identici (che il Toro di Manacor da buon ragioniere qual è ha suddiviso equamente in 40 minuti l’uno), con Nadal che si è preso il break nelle battute iniziali di ogni set e poi ha allungato ulteriormente deliziando il pubblico con qualche scambio da Rafa retrò fatto di recuperi impossibili e passanti strettissimi, infilati in cunicoli inaccessibili anche a una formica. Dopo 1h e 20m la partita aveva già il suo padrone con un 6-2 6-2 francamente incommentabile. Un unico sussulto nel sesto game del secondo set, in cui lo spagnolo ha concentrato 4 errori consecutivi (praticamente gli unici della sua partita) e concesso il contro-break (quando già era in vantaggio 4-1) che Thompson ha vanificato nel gioco successivo cedendo nuovamente la battuta. Un po' più combattuto il terzo set che, al di la del punteggio, ha regalato qualche buono scambio da ambo le parti e un bellissimo terzo game infarcito di vincenti e portato a casa dall’australiano. Nadal chiude la pratica col punteggio di 6-2 6-2 6-2 in 122 minuti, in un match che sarà ricordato soprattutto per i simpatici siparietti dell’australiano, davvero un campionario di facce buffe ad ogni punto impossibile di Rafa.

Anche ai microfoni di Alex Corretja a bordo campo a fine partita Nadal è sembrato non saper cosa dire, se non le ovvie banalità di rito: “Sono contento di esser qui, in uno dei posti più importanti della mia vita. Oggi ho colpito bene e sono contento di aver chiuso in tre set”. Da buon compagno d’armi e di bandiera, l’ex n.2 del mondo ha soprasseduto sulla questione del piede infortunato, anche perché quello di oggi non poteva essere un test probante a livello fisico per il 21 volte record-man Slam. Prima di questo incontro, Thompson aveva vinto appena 11 match sulla terra battuta contro i 467 (oggi 468) di Nada: con la vittoria di oggi lo spagnolo sale a quota 106 vittorie al Roland Garros (record all-time in un singolo torneo, non solo al Open di Francia) e va a caccia dello Slam n.22 (già suo il record di 21). Qualunque sorte gli riservi il torneo, di certo Nadal non deve più dimostrare niente su questo campo. Qualche volta i numeri dicono già tutto.

Le curiose espressioni di Jordan Thompson

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