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WIMBLEDON

PTPA – ATP: ormai è scontro totale

L'associazione fondata da Djokovic e Pospisil ha mosso i primi passi formali, nominando un Direttore Esecutivo e creando una struttura. Primo obiettivo: ritardare il voto sul piano trentennale presentato dall'ATP. Che non ci sta e replica: “Un'associazione esterna rappresenta una minaccia allo sviluppo dello sport”.

Riccardo Bisti
28 giugno 2021

Wimbledon torna dopo due anni, ma l'avvicinamento è stato reso tumultuoso dalla prima vera formalizzazione del progetto PTPA, il noto movimento fondato da Novak Djokovic e Vasek Pospisil, il cui obiettivo è dare ai giocatori un ruolo più centrale nel processo decisionale. L'associazione si è ufficialmente costituita, ha fissato la sua sede in Canada (Paese natale di Pospisil) e ha reso noto il suo amministratore delegato, Adam Larry, che in passato aveva già lavorato per la NHLPA (National Hockey League Players Association). Il primo obiettivo è molto chiaro, simboleggiato anche da un hashtag: #DelayTheVote. La PTPA vorrebbe che il Consiglio d'Amministrazione ATP rinviasse il voto su un piano trentennale che dovrebbe rilanciare l'economia del tennis. Tra gli aspetti più importanti del piano ci sarebbe un prolungamento, appunto, trentennale, delle licenze dei tornei Masters 1000. Il mondo PTPA osserva con sospetto la questione dei diritti digitali, compresi quelli dei dati dei giocatori. C'è il timore che gli stessi potrebbero avere qualche problema nel creare un proprio brand, lasciando all'ATP ogni sorta di diritto d'immagine.

Per questo, hanno creato una serie di domande all'ATP e chiedono che il voto venga rinviato fino a quando i dubbi saranno pienamente risolti. “Non stiamo dicendo che il piano sia sbagliato, ma vogliamo soltanto conoscerlo nel dettaglio” è il concetto espresso dalla nuova associazione. “Molti affari vengono realizzati a porte chiuse – ha detto Djokovic durante una conferenza stampa virtuale – i giocatori non hanno alcun potere e non possono apportare modifiche o partecipare in modo significativo al processo decisionale”. L'ATP guarda con sospetto al nuovo arrivato, che in più occasioni è stato definito una minaccia per la salute del gioco. Tuttavia, Adam Larry ha provato a smorzare i toni, sostenendo che PTPA desidera collaborare con ATP, WTA e tornei del Grande Slam. Per il momento, il desiderio sembra univoco. Larry ha sottolineato che l'adesione è forte, con centinaia di tennisti/e in rappresentanza di ogni circuito, con prevalenza del mondo ATP. “Abbiamo il 70% dei giocatori dalla nostra parte”. Quando hanno chiesto a Djokovic se ci sono altri giocatori di vertice al suo fianco, ha detto di aver parlato con Serena Williams durante il Roland Garros e che punta a proseguire la conversazione a Wimbledon. Inoltre, sostiene che il marito di Serena (Alexis Ohanian) avrebbe alcune idee “che desidera condividere con noi”.

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“Pensiamo che molte cose siano corrette, ma ce ne sono molte altre che non conosciamo. Lo abbiamo detto molte volte, e per noi è chiaro: in assenza di risposte, come si può votare un piano del genere?”
Adam Larry

La PTPA ha preparato una lista di 30 domande per l'ATP

Oltre ad Adam Larry, è stato reso noto il team. C'è una responsabile per i rapporti con i media, nonché un gruppo di consiglieri. La stampa britannica ha subito sottolineato la presenza di Katarina Pijetlovic, che si occupa di diritto sportivo presso la Manchester Law School e sarebbe una fanatica di Djokovic, come testimoniato da alcuni suoi tweet. Per questa ragione – ipotizzano – avrebbe reso privato il suo account Twitter pochi giorni dopo la nomina. A parte l'ipotetico conflitto di interesse, la questione di maggior rilievo è il 30-Year Plan progettato dall'ATP: secondo il presidente Andrea Gaudenzi, porterà a un aumento del prize-money e a una suddivisione dei profitti al 50% tra tornei e giocatori. Sembra che il voto sarà comunque rinviato, almeno fino allo Us Open. Secondo Larry, l'ATP non ha spiegato in modo adeguato di cosa si tratta. “Pensiamo che molte cose siano corrette, ma ce ne sono molte altre che non conosciamo. Lo abbiamo detto molte volte, e per noi è chiaro: in assenza di risposte, come si può votare un piano del genere?”. Gli argomenti di riflessione sono molti: uno dei più accesi riguarda una policy riguardante le accuse di violenza domestica nei confronti dei giocatori in attività.

Si è parlato molto del caso Zverev, ma anche Nikoloz Basilashvili ha avuto problemi di questo tipo. Il georgiano è stato sorteggiato al primo turno contro Andy Murray, sempre attento a questioni di natura sociale. Il caso di Basilashvili è ancora in corso: secondo gli avvocati, la causa potrebbe durare un paio d'anni. Il georgiano ha sempre negato con forza qualsiasi tipo di accusa. Nella conferenza stampa pre-torneo, hanno chiesto a Murray se il tennis dovrebbe imitare il football americano, la cui policy prevede l'immediata sospensione dei giocatori il cui comportamento può screditare lo sport. “Per me dovrebbero esserci protocolli e un processo in atto quando accadono cose di questo tipo – ha detto Murray – non so esattamente cosa si faccia in questi casi, credo che gli organi di governo dovrebbero implementare qualcosa del genere”. Nel frattempo, Murray si è allenato con Federer in vista dei Championships. Era da moltissimo che i due non si allenavamo insieme. Hanno giocato un set di allenamento molto combattuto, chiuso sul punteggio di 6-5 per Murray quando hanno dovuto abbandonare il campo. “È stato un privilegio poter giocare contro il tennista più titolato a Wimbledon – ha detto Murray – quanto al mio livello, nessuno mi batterà facilmente. Sto gareggiando bene con tutti i giocatori con cui mi sono allenato. Se il corpo regge, posso fare bene”.

La PTPA si domanda se un piano trentennale sia corretto per i giocatori

Il filmato ufficiale che simboleggia la mission PTPA

Tornando al tema PTPA, diversi giocatori hanno detto di non conoscere i progetti del movimento: Ashleigh Barty e Iga Swiatek, per esempio, hanno detto di non essere state contattate. In realtà, Djokovic aveva detto che molti firmatari preferivano restare nell'ombra. “Abbiamo ricevuto ottimi feedback da giocatori che temono una sanzione, dunque è qualcosa da prendere decisamente sul serio”. In effetti, il rischio di un corpo a corpo è reale: a seguito dei primi passi formali dell'associazione, è arrivato un duro comunicato di replica. “La protezione e la promozione degli interessi dei giocatori è stato un principio fondamentale dell'ATP sin dalla sua fondazione nel 1972. Dal 1990, questo concetto è stato promosso con la formazione dell'ATP Tour, partnership alla pari tra tornei e giocatori. In questo modo, i giocatori hanno ottenuto qualcosa di unico nello sport: una voce paritaria su ogni decisione. Oggi la direzione dell'ATP e il Consiglio d'Amministrazione lavorano settimanalmente per promuovere gli interessi dei giocatori. Questo progetto comprende il recente sviluppo di un ambizioso piano strategico che offre vantaggi rivoluzionari ai giocatori attraverso il rafforzamento di eventi di alto livello, condivisione alla pari dei profitti, aumenti dei montepremi, piena trasparenza dei dati finanziari dei tornei, standard più elevati e stabilità a lungo termine.

Questa costruttiva collaborazione, che ha visto l'ATP diventare una delle associazioni leader nel campo dell'intrattenimento sportivo, sottolinea la nostra convinzione che gli interessi dei giocatori e del tour nel suo insieme debbano continuare ad essere guidati dall'ATP. Al contrario, la creazione di un'entità separata di soli giocatori crea una chiara sovrapposizione, divide i giocatori e frammenta ulteriormente lo sport. La frammentazione è la più grande minaccia al potenziale di crescita dello sport, che l'ATP sta cercando di condurre tramite il piano strategico, oltre che con il nuovo gruppo di lavoro T-7, di cui fanno parte anche WTA, ITF e tornei del Grande Slam. Ne approfittiamo per evidenziare i numerosi vantaggi per gli associati ATP, compresi i contributi pensionistici, borse di viaggio, copertura assicurativa, pagamenti di bonus pool, servizi medici e altro ancora. L'ATP continuerà a fare tutto ciò che in suo potere per proteggere gli interessi dei suoi membri, sia giocatori che tornei, e tutti gli elementi che vengono sostenuti dal circuito”. Un comunicato molto duro, che sembra bloccare sul nascere qualsiasi idea di collaborazione o anche soltanto di dialogo. La battaglia sembra appena cominciata.