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US OPEN

Niente più futuro: Thiem e Zverev sono il presente

Lo Us Open 2020 regalerà un nuovo vincitore Slam dopo sei anni. In assenza dei soliti noti, l'austriaco e il tedesco hanno confermato di essere le alternative più credibili. Thiem è favorito e sta giocando meglio, anche se non è un gran personaggio. Zverev offre di più, ma le sue chance di vittoria sembrano passare dal rendimento al servizio.

Riccardo Bisti
13 settembre 2020

Era da Wimbledon 2016 (Murray-Raonic) che non si giocava una finale Slam senza nessun rappresentante dei Big Three. Solo per questo, l'atto finale dello Us Open 2020 potrebbe segnare un passaggio storico. L'eredità dei migliori potrebbe essere raccolta da Dominic Thiem, numero 3 del mondo, testa di serie numero 2 e il più continuo negli ultimi anni. Non a caso, quella contro Alexander Zverev sarà la sua quarta finale Slam dopo quelle perdute a Parigi contro Nadal (2 volte) e a Melbourne contro Djokovic. Nella notte italiana tra venerdì e sabato, ha giocato un match fantastico, battendo un Daniil Medvedev tutt'altro che arrendevole. “Credo che sia stata la vittoria in tre set più difficile della mia carriera” ha detto dopo il 6-2 7-6 7-6 finale, ancora stremato dopo aver recuperato un break di svantaggio nel secondo e nel terzo set. Nonostante un paio di cadute che lo hanno costretto a cambiare le scarpe (sembra che il Laykold sia una superficie particolarmente abrasiva), e un dolore al tendice d'achille, ha portato a casa il successo e i bookmakers lo danno (nettamente) favorito contro Alexander Zverev. Chiunque vincerà, sarà il primo nuovo vincitore Slam dopo sei anni.

Dovessi vincere, sarebbe il mio primo titolo. In caso contrario, dovrò chiamare Andy Murray per chiedergli come ci si sente con un bilancio di 0-4 nelle finali”. L'allusione è alle difficoltà dello scozzese nel raccogliere il suo primo Slam. Sembrava un tabù, poi risolto proprio allo Us Open 2012. Nel corso della sua carriera, Thiem ha battuto in più occasioni i vari Federer, Nadal e Djokovic. Tuttavia, negli Slam gli hanno sempre sbarrato la strada. “In effetti, sono stati una delle spinte a diventare il giocatore che sono adesso”. Tuttavia, a New York non ha dovuto affrontare nessuno dei tre. L'unico potenziale avversario, Novak Djokovic, si è autoeliminato negli ottavi. L'ultimo ostacolo è rappresentato dal suo amico Zverev, battuto sette volte su nove, che peraltro diventa 3-0 nei match al meglio dei cinque set. “L'ultima nostra sfida è stata fantastica. Io ho vinto due tie-break, ma eravamo davvero vicini. Credo che la cosa più importante sarà rispondere bene, perchè la sua prima di servizio è fuori dal mondo: potente e precisa. Dovrò cercare di tenere più palle in campo. Con lui sento amicizia e rivalità: non vedo l'ora di affrontarlo”.

"Con Zverev sento amicizia e rivalità: non vedo l'ora di affrontarlo" Dominic Thiem
Con una prestazione fantastica, Dominic Thiem ha superato Daniil Medvedev

Il tedesco ha rischiato di non esserci, giocando due set da fantasma prima di rimontare Pablo Carreno Busta, aiutato da un problema alla schiena dello spagnola nel finale. Non gli era mai capitato di rimonate due set di svantaggio. Ha scelto il momento giusto per farlo (è stata soltanto l'undicesima volta in una semifinale nell'Era Open: in quattro occasioni, chi ce l'ha fatta ha poi vinto il titolo). “Credo che in molti si sarebbero arresi – ha detto Zverev – a volte, però, devi scavare in profondità. E io ho scavato molto in profondità”. Questo torneo è stato il primo Slam senza Federer e Nadal dopo 21 anni, e ha dato risposte importanti. Se escludiamo il suicidio di Tsitsipas contro Coric, sono arrivati in fondo tutti i potenziali eredi. I migliori giocatori nati negli anni 90. In questo momento, Thiem sembra il più forte. È la versione evoluta di Thomas Muster, suo ovvio idolo d'infanzia, anche se i ricordi non sono troppo diretti: quando il connazionale ha vinto il Roland Garros, Dominic aveva meno di due anni.

Di certo è uno dei pochi a utilizzare ancora il rovescio a una mano, espressione barocca in un tennis ultramoderno, con i muscoli forgiati dal guru Alex Stober: “Che farà un gran lavoro anche prima della finale. Per fortuna, il tendine non mi fa troppo male”. È rimasto tranquillo quando Medvedev ha fatto un'inspiegabile scenata con gli ufficiali di gara (il giudice di sedia Damien Dumusois e il supervisor Wayne McKewen) perchè non gli era stato consentito di chiamare occhio di falco su un suo servizio che lui aveva valutato fuori. In effetti era davvero così, ma il russo ha commesso una grave violazione andando nel campo dell'austriaco per mostrare il segno. Fosse successo in un'edizione normale, sarebbe stato interessante valutare la reazione del pubblico. L'anno scorso, il russo si era fatto odiare e poi amare per i suoi atteggiamenti un po' fuori dalle righe.

L'austriaco genera grande potenza con il dritto, ma è diventato molto competitivo anche con il rovescio
La rimonta di Sascha Zverev ai danni di Pablo Carreno Busta

“Credo che sia triste giocare senza pubblico – ha detto Medvedev – lo scorso anno abbiamo visto quanto sia possibile interagire con la gente, al di là del fatto che tifino a favore o contro”. Thiem ha ammesso di essere stato un po' fortunato nel primo set, fedele a uno stile mai sopra le righe. È uno di quelli che fa parlare il campo, lasciando poco spazio al gossip o a frasi strappa-titolo. Per scoprire qualcosa di pepato su di lui, bisogna scavare nei meandri della stampa austriaca. Per esempio, qualcuno aveva enfatizzato le sue parole dopo la sconfitta contro Krajinovic al Western & Southern Open, quando disse di averla accolta giocando alla Playstation fino alle 4 del mattino, mangiando schifezze. Oppure alla love story che gli hanno attribuito con la bionda Chiara Pisati, attrice in diversi spot pubblicitari. La diretta interessata ha detto che non c'è nulla da smentire e nemmeno confermare, alimentando il gossip. Per ora, sembra comunque che il tennis sia la priorità assoluta per Thiem. Lo è stato nel secondo e nel terzo set, in cui è stato fantastico nel recuperare lo svantaggio e risolvere gli enigmi tattici proposti dal russo.

Dominic ha giocato davvero bene – ha riconosciuto il moscovita – il tennis si decide su pochi punti. A volte li vinci, a volte li perdi. Oggi li ho persi”. Da parte sua, Zverev ha trovato la scossa quando ha visto il tabellone segnapunti a fine secondo set. “Non ci potevo credere, stavo giocando malissimo ma allo stesso tempo sapevo di dover trovare un tennis migliore”. Senza fare cose davvero straordinarie, a parte alcune seconde di servizio a velocità folli, ha vinto la 14esima partita su 20 concluse al quinto set. Ha tirato 24 ace e raccolto il 78% dei punti con la prima palla. Sarà il servizio l'arma a cui dovrà affidarsi per fare match pari. L'ultimo tedesco a vincere lo Us Open è stato Boris Becker nel 1989, poco prima che cadesse il Muro di Berlino. Zverev non ha vissuto quei momenti, essendo nato ad Amburgo quando la sua famiglia si era da tempo trasferita in Germania (nel 1991, quando il fratello Mischa aveva 4 anni). L'unica certezza è che dovrà giocare molto meglio di quando non abbia fatto fino a oggi. Altrimenti qualcuno potrebbe pensare che questo torneo abbia lanciato l'Era Thiem.