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CIRCUITO ATP

Dieci cartoline dal torneo di Monte-Carlo

Il torneo di Monte-Carlo rimane uno dei più iconici del circuito, dotato di enorme fascino. Ecco la top-10 di un'edizione piena di emozioni, sorprese, protagonisti inaspettati e partite avvincenti.

Antonio Sepe (la foto in home page è di Felice Calabrò)
20 aprile 2023

Nel torneo che quattro anni fa ha consacrato Fabio Fognini, l’Italia è tornata a far bene. Stavolta ci si è dovuti accontentare di una semifinale e di una vittoria ai danni del numero uno al mondo, targate rispettivamente Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, ma il bilancio è comunque più che positivo. A sollevare il trofeo, invece, è stato proprio il tennista che nel 2019 rischiò di eliminare Fognini al primo turno ma sprecò set e break di vantaggio (6-4 4-1). Si tratta ovviamente di Andrey Rublev, che ha battuto in finale il giovane Rune per conquistare il primo 1000 della sua carriera. Il Rolex Masters Monte-Carlo 2023 è stato però tanto altro, tra liti, critiche, scorci mozzafiato e scambi incredibili.

  • 1

    L’indimenticabile vittoria di Musetti
    Battere il numero uno al mondo non capita tutti i giorni, perciò è comprensibile che ci voglia più di un giorno per metabolizzare la vittoria. Giustificato dunque per il ko contro Sinner, la settimana di Lorenzo è stata caratterizzata proprio dall’insperato successo contro il serbo (non imbattibile a Monte-Carlo, dove fatica da tempo, ma comunque da mandare al tappeto definitivamente). Eloquente il decimo e ultimo game, in cui Musetti non si è disunito e ha avuto la meglio al quarto match point.


  • 2

    Berrettini e il problema del fisico
    Reduce da due brucianti sconfitte a Indian Wells e Miami, con la parentesi altrettanto negativa del Challenger di Phoenix, Matteo ha ritrovato il successo vincendo due bei match contro Cressy e Cerundolo. Purtroppo, però, il sorriso del romano si è spento subito dato che si è dovuto ritirare per uno strappo agli addominali che lo terrà fermo almeno un mese. A questo punto viene da chiedersi se rivedremo mai il Berrettini della finale di Wimbledon e quanto i continui acciacchi fisici lo condizioneranno. Purtroppo la speranza rischia di non coincidere con la realtà, ma non per questo bisogna rinunciare all'ottimismo.

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  • 3

    Delusione Sinner?
    A caldo è comprensibile l’amarezza per la sconfitta contro Rune, specialmente perché con l’uscita di scena dei big (Djokovic e Tsitsipas su tutti) era considerato il favorito per la vittoria del torneo e finalmente sembrava destinato a conquistare quel titolo Masters 1000 che ancora gli manca. Analizzando però la sua settimana, e inserendola in un contesto più ampio come il 2023, non si può non applaudire ciò che sta facendo Sinner, il quale continua a spingersi avanti nei tornei e a sfoggiare una costanza significativa. E non era affatto scontato dato che aveva avuto appena una settimana per passare dal cemento alla terra rossa. Le vittorie, quelle, arriveranno senz’altro.


  • 4

    Il punto più bello del torneo
    Tra i cinque punti più belli selezionati da Tennis Tv, tre sono opera di tennisti italiani (due di Sinner e uno di Sonego). Eppure, senza nulla togliere agli azzurri, in termini di scambio complessivo probabilmente il migliore è quello a cui hanno dato vita in semifinale Taylor Fritz e Andrey Rublev. 40 colpi di grande intensità, con il russo sempre in spinta e l’americano chiamato ad una strenua difesa ma capace alla fine di avere la meglio grazie a un super dritto. Se invece parliamo di singolo colpo, allora quello di Sonego per salvare uno dei match point contro Humbert è di un altro livello.


  • 5

    Volevamo il trash talking? Medvedev e Zverev ci hanno accontentato
    “E’ il giocatore più antisportivo del mondo” dice uno. “Guardati allo specchio” risponde l’altro. Uno dei temi più attuali nel mondo del tennis, sollevato perlopiù dagli americani (Tiafoe e Pegula su tutti) è quello del trash talking, che ha diviso appassionati e addetti ai lavori. Un primo assaggio lo si è avuto a Monte-Carlo, dove Daniil Medvedev e Sascha Zverev non se le sono mandate a dire. Dopo una battaglia di tre ore vinta da Medvedev, il tedesco ha attaccato l’avversario per un presunto toilet break poco sportivo. In risposta, Daniil ha spiegato che Zverev non può permettersi di dirlo poiché quando perde è il primo a rendersi protagonista di comportamenti del genere. Proseguirà la faida? Cosa succederà la prossima volta che s’incontreranno? 


Lo sapevi che...

Lorenzo Musetti è il nono tennista italiano di sempre a sconfiggere il numero uno al mondo. Il primo fu Corrado Barazzutti nel 1974, mentre l’ultimo era stato poche settimane fa Jannik Sinner a Miami. Adriano Panatta è l’unico a esserci riuscito due volte, mentre nessuno è mai stato capace di farlo a livello slam. Qui sotto, l’elenco completo delle vittorie.

Barazzutti b. Nastase 36 76 61 (Monaco di Baviera, 1974 – quarti)

Panatta b. Connors 46 63 75 (Stoccolma, 1975 – finale)

Panatta b. Connors 61 75 (Houston, 1977 – 1° turno)

Pozzi b. Agassi 46 32 ritiro (Queen’s, 2000 – ottavi)

Volandri b. Federer 62 64 (Roma, 2007 – ottavi)

Fognini b. Murray 62 64 (Roma, 2017 – 2° turno)

Sonego b. Djokovic 62 61 (Vienna, 2020 – quarti)

Sinner b. Alcaraz 67 64 62 (Miami, 2023 – semifinale)

Musetti b. Djokovic 46 75 64 (Monte-Carlo, 2023 – ottavi)


  • 6

    La favola di Gakhov (che nasconde una cruda verità)
    Non c’è nulla di più bello nel tennis di una storia a lieto fine come quella di Ivan Gakhov, che dalle difficoltà economiche e i completini prestati dall’amico Rublev si è ritrovato a giocare su un campo prestigioso come quello di Monte-Carlo contro Novak Djokovic. Sicuramente si tratta di una splendida favola, che a questo link potete approfondire, ma allo stesso tempo mette in evidenza una cruda verità. Quanti Gakhov ci sono nel mondo del tennis che non ce l’hanno fatta o non ce la faranno?


  • 7

    La consacrazione di Rublev
    Prima che iniziasse il torneo di Monte-Carlo, nel Principato si è svolto il battesimo di Alise, figlia di Daniil Medvedev. Presenti alla cerimonia anche Karen Khachanov e Andrey Rublev, quest’ultimo scelto come padrino. “Il prete ha fatto un lungo discorso sui miei doveri, al che gli ho detto: 'Cosa dovrebbe fare Daniil, visto che io devo fare tutto questo?' Lui ha risposto che deve sostenere finanziariamente la sua famiglia. Così gli ho chiesto se fosse possibile invertire i ruoli visto che ho l’impressione di avere molte più responsabilità di lui” ha detto Rublev. Una settimana dunque intensa per Andrey, che nel frattempo ha anche vinto un torneo, il primo Masters 1000 della carriera.


  • 8

    Le polemiche su Hawk-Eye
    In un torneo nel complesso piuttosto tranquillo, non potevano comunque mancare le polemiche. Queste hanno riguardato soprattutto l’occhio di falco su terra battuta con il match Djokovic-Musetti che ha fatto storcere il naso ai più. Il serbo è stato infatti penalizzato da alcune decisioni del giudice di sedia, smentito prontamente dalle immagini trasmesse in diretta tv. Ivan Ljubicic ha detto che al momento sono in corso dei test su ‘Hawk-Eye’ e che presto o tardi arriverà anche su questa superficie. L’impressione, però, è che non risolverà definitivamente i problemi dato che in fin dei conti ha pur sempre un margine d’errore e sulla terra il segno resta.


  • 9

    Peperino...une
    Palline scagliate lontanissimo, pubblico zittito portando il dito alla bocca e provocazioni continue. Giusto o sbagliato che sia l’atteggiamento di Rune, non ci sono dubbi che ci vogliano gli attributi per comportarsi in un certo modo in campo. Rune ha dimostrato di averli, ma allo stesso tempo ha dimostrato di essere vulnerabile e di avere ancora dei limiti (e ci mancherebbe, vista l’età). Se contro Sinner questa strategia ha funzionato, non si può dire lo stesso contro Rublev, in cui nel finale ha sprecato un vantaggio significativo e si è innervosito un po’ troppo.


  • 10

    Una location di cui non ci si stancherà mai
    Il circuito Atp fa tappa ogni settimana in più posti diversi, perciò i luoghi suggestivi non mancano. Il Monte-Carlo Country Club resterà però unico al mondo e la vista di cui si gode sul campo principale non sarà mai data per scontato. “O’ sol, o’ mar, o’ tennis” semicit.