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La serata dell'addio

Una sconfitta al super tie-break, accanto all'amico Rafael Nadal, ha chiuso la carriera di Roger Federer. Ma il risultato non conta: è stata una notte emozionante, in cui tutte le persone più importanti della sua vita si sono unite all'abbraccio di 17.000 persone.

Riccardo Bisti
24 settembre 2022

“È stato un viaggio perfetto, lo rifarei”. 8844 giorni dopo l'esordio nel circuito ATP (ancora di più considerando i primi match nei circuiti inferiori), Roger Federer ha detto addio al tennis giocato alla Laver Cup, facendo coppia con il suo ex rivale principale, diventato uno dei suoi migliori amici. Le lacrime copiose di Rafael Nadal a fine serata, mentre 17.000 anime abbracciavano virtualmente lo svizzero, rimarranno una delle immagini più iconiche nella storia dello sport. Forse non è stato l'addio perfetto, ma d'altra parte la vita non è un film e i tennisti non sono sceneggiatori. L'addio ideale sarebbe stato a Wimbledon, o magari nella sua Basilea.

Ma vederlo così in difficoltà, incapace di muoversi per più di due metri per andare sulla palla, fa capire perché ha rinunciato al torneo di casa. Il ginocchio malandato non ne poteva più, giocare in singolare sarebbe stato un supplizio. Meglio un doppio nel torneo da lui ideato e organizzato. Il destino è stato un po' beffardo: nella sua carriera, Federer ha perso diversi match importanti dopo aver avuto matchpoint a favore. È andata così anche nell'ultima notte: Frances Tiafoe e Jack Sock si sono imposti col punteggio di 4-6 7-6 11-9, con Sock mattatore e Tiafoe (non ce ne vorrà) quasi complice del duo europeo, falloso e poco incisivo. Però ha infilato una risposta fantastica nel super tie-break, un po' casuale come il gran punto giocato da Sock sul 3-3.

«È stato tutto perfetto, ma a un certo punto il ritiro arriva per chiunque. È stata un'avventura formidabile e ne sono grato»
Roger Federer
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L'ultima partita di Roger Federer

Ha vinto il Team World, ma il risultato è puramente accessorio. Federer è stato portato in trionfo da compagni e avversari, ammirato dagli occhi commossi dei genitori Robert e Lynette, della moglie Mirka, dei quattro figli e di tutte le persone del suo team: c'erano Ivan Ljubicic (suo ultimo allenatore) e Severin Luthi, colui che lo segue da una vita. Senza dimenticare Stefan Edberg, che per un paio d'anni ha lavorato con lui e ha effettuato il sorteggio dell'incontro. Senza dimenticare Rod Laver, Stan Smith e l'amica di famiglia Anna Wintour.

“Ho giocato migliaia di partite, ma oggi è diverso. Grazie a tutti quelli che sono venuti” aveva scritto sui social media prima di scendere in campo. La commozione era pronta a deflagrare, dunque nessuno si è sorpreso quando è scoppiato in lacrime quando tutto era finito. “Avrei voluto giocare per sempre – ha poi aggiunto in conferenza stampa – adoro stare in campo, affrontare questi campioni, viaggiare... è stato tutto perfetto, ma a un certo punto arriva il ritiro per chiunque. È stata un'avventura formidabile e ne sono grato”. In precedenza, aveva abbracciato i suoi figli a favore di telecamere. “Guardate che non sono mica triste. Sono felice” ha sussurrato ai suoi quattro eredi.

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Uno splendido collage-omaggio a Roger Federer

Roger Federer saluta tutti, travolto dalla commozione