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IL CASO

Una vittoria per la pace: “No War, Please”

Nella settimana in cui la Russia invade l'Ucraina, Andrey Rublev si schiera contro la guerra e vince un gran torneo a Dubai: dopo tante battaglie, supera Jiri Vesely in finale. “Adesso dormirò due giorni, poi riparto”. A Marsiglia aveva vinto il doppio insieme all'ucraino Molchanov.

Riccardo Bisti
26 febbraio 2022

C'è una forte simbologia nel titolo di Andrey Rublev a Dubai. Il russo si è aggiudicato il secondo titolo di fila dopo il successo a Marsiglia, ma ci si ricorderà soprattutto della scritta sulla telecamera dopo il successo in semifinale contro Hurkacz. “No War, Please”, aveva scritto il moscovita, classe 1997. Rublev non ha conosciuto l'Unione Sovietica, non ha vissuto gli anni della Guerra Fredda e non si capacita di quello che sta accadendo. Anzi, la scorsa settimana aveva vinto anche il doppio a Marsiglia, in coppia con l'ucraino Denys Molchanov. Dopo una serie di partite lottate, la finale del Dubai Duty Free Tennis Championships è stata la più semplice del torneo: un 6-3 6-4 a Jiri Vesely, stanco e scarico dopo l'impresa contro Djokovic e la maratona contro Shapovalov.

Avesse vinto, il ceco sarebbe stato il primo qualificato a imporsi negli Emirati, laddove fu proprio un suo connazionale (Karel Novacek) a vincere la prima edizione. Nel primo set è bastato un break al quarto game, con Rublev implacabile nei suoi turni di servizio, al punto da non concedere neanche un punto quando ha messo in campo la prima palla nel set d'apertura. Come se stimolato dagli accadimenti di Kiev, ha continuato a giocare bene nel secondo set. Break immediato, ma Vesely ha giocato un gran game sul 3-2, riportando in parità il set e provando a caricare il pubblico. Niente da fare: Rublev ha ripreso il comando nel game successivo e stavolta non si è più voltato, intascando il decimo titolo in carriera con numeri da brividi: 28 colpi vincenti a fronte di appena 8 errori.

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«Adesso però dormirò per due giorni, poi riprenderò in mano la racchetta e ripartirò non appena sarò di nuovo in forma»
Andrey Rublev

Le fasi salienti della finale del torneo di Dubai

Dopo la mezza delusione in Australia, il russo ha vissuto un febbraio da favola: prima di Marsiglia e Dubai era giunto in semifinale a Rotterdam, perdendo in tre set contro il futuro vincitore Felix Auger-Aliassime. Il suo bilancio stagionale racconta di 15 vittorie e 2 sconfitte, rilanciando una stella che si era un po' offuscata in un finale di stagione così così, anche se era arrivato il successo in Coppa Davis. E pensare che non era nemmeno certo di giocare a Dubai dopo le fatiche della scorsa settimana, al punto da aver considerato un regalo la vittoria al primo turno contro Daniel Evans. In quel match, parole sue, faticava persino ad alzare la racchetta. Negli incontri successivi ha sempre perso il primo set contro Kwon, McDonald e Hurkacz, poi in finale è stato perfetto.

“Adesso però dormirò per due giorni – ha detto ai 5.000 spettatori di Dubai – poi riprenderò in mano la racchetta e ripartirò non appena sarò di nuovo in forma”. Avrà giusto un paio di settimane, poi farà il suo esordio a Indian Wels, laddove sarà certamente tra i favoriti. Dopo il successo, il moscovita ha fatto i complimenti al suo avversario: “Penso che anche lui fosse stanco, ha battuto grandi giocatori sin dal primo turno. Cilic, Bautista, Djokovic, Shapovalov... fidatevi, quando batti giocatori di questo tipo è quasi impossibile alzarsi dal letto e camminare, quindi ha fatto un gran lavoro”. Rimane la suggestione per l'incrocio tra i fatti di cronaca e quelli sportivi, soprattutto tennistici. Nel momento in cui la comunità internazionale condanna le scelte della Russia di Vladimir Putin, due tennisti russi stanno facendo grandi cose: Daniil Medvedev diventerà numero 1 ATP tra poche ore, mentre Rublev è certamente il giocatore del mese.

La scorsa settimana, Rublev ha vinto il doppio a Marsiglia insieme all'ucraino Denys Molchanov

Andrey Rublev scrive "No War, Please" sulla telecamera

Purtroppo, febbraio 2022 sarà ricordato per l'invasione russa in Ucraina, che sta mettendo in apprensione anche il mondo del tennis. In queste ore, si sono susseguiti vari messaggi da parte dei tennisti ucraini. Prima Lesia Tsurenko ha detto di essere preoccupata per le sorti della sua famiglia, poi Dayana Yastremska ha raccontato di aver trascorso due notti in un parcheggio sotterraneo a Odessa, prima che i suoi genitori consentissero a lei e a sua sorella di abbandonare il Paese e trovare rifugio in Francia.

La testimonianza più clamorosa, tuttavia, è quella di Sergiy Stakhovsky. A circa un mese dal ritiro, ha annunciato – tra le lacrime – di aver fatto richiesta di arruolarsi nell'esercito per combattere e difiendere il suo Paese. Situazioni che vanno ben oltre le vicende che siamo soliti raccontare, ma che si incrociano drammaticamente con il tennis. Non resta che augurarsi che che i successi dei giocatori russi, entrambi apertamente pacifisti, siano di buon auspicio per una rapida risoluzione della crisi tra Russia e Ucraina.

ATP 500 DUBAI - Finale

Andrey Rublev (RUS) b. Jiri Vesely (CZE) 6-3 6-4