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AUSTRALIAN OPEN

Fognini vs. Nadal: mission impossible? Non proprio...

Fognini è uno dei tredici giocatori ad aver battuto Nadal almeno quattro volte in carriera e il suo tennis risulta particolarmente scomodo allo spagnolo. L’analisi tecnica

Carlo Piaggio, maestro nazionale TC Parioli
14 febbraio 2021

Un singolo episodio può essere considerato un indizio, due una coincidenza, ma quando lo stesso si ripete tre volte deve essere considerato una prova. Fabio Fognini è tra i tredici giocatori del circuito che vanta ben quattro vittorie su Rafael Nadal (vedi l’elenco in fondo all’articolo). Va ricordato che i successi di Fognini sono ampiamente compensati da dodici sconfitte, ma è significativo che Fognini sia riuscito a batterlo su superfici diverse. Dunque, proviamo a fare un’analisi delle motivazioni tecniche per cui il ligure è uno dei giocatori che il campione spagnolo soffre maggiormente perché se come tipologia di giocatori possiamo definirli entrambi degli attaccanti da fondo, presentano caratteristiche ben differenti.

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Rispetto alla versione odierna, il primo Nadal era più attendista e sviluppava gioco colpendo da più lontano grazie a delle doti atletiche straordinarie che gli permettevano di impattare con efficacia il suo dritto uncinato anche da posizioni di campo esasperate. Era però molto acerbo sia con le variazioni (in particolare col back di rovescio) sia nel gioco di volo, e il servizio era poco più di una rimessa in gioco. Con l’obiettivo di allungare la carriera e di non logorare eccessivamente il proprio fisico, si è reso conto che dei cambiamenti per abbreviare gli scambi sarebbero stati necessari. La sua evoluzione negli anni è stata perfino sorprendente e oggi riesce a giocare con i piedi molto più vicini la riga di fondo, è più aggressivo e non appena si presenta l’opportunità viene a prendersi il punto a rete. Le grandi sventagliate di dritto sono sempre il suo marchio di fabbrica, ma da posizioni non più così estreme, grazie soprattutto a un rovescio bimane decisamente migliorato negli anni e che adesso non ha paura di colpire con grande anticipo, quando la palla è ancora in fase ascendente. Il back si è trasformato da arma difensiva in una variazione intelligente, usata per spezzare il ritmo agli avversari, soprattutto in direzione lungolinea. Anche l’incidenza del servizio è aumentata: le percentuali sono sempre ottime, ma grazie ai consigli del suo allenatore Carlos Moya, ha cambiato il tempo in fase di preparazione per aumentare la velocità della prima palla. Per questo motivo, ma soprattutto grazie a una mentalità più aggressiva, con il servizio Nadal ottiene più punti diretti. Tra i Big Three è quello che è progredito di più negli aspetti in cui era carente, un grande merito.

Tra i Big Three, Nadal è quello che è progredito di più negli aspetti in cui era carente

Per alcuni aspetti, Fognini non è poi così diverso: è un attaccante da fondo, ha doti atletiche straordinarie e anche lui non ha nel servizio la sua arma principale, pur migliorato nel corso della carriera. Quello in cui differiscono maggiormente sono le tipologie di colpi: rispetto ai fondamentali dello spagnolo (caratterizzati da ampi gesti di preparazione, arrotati, pesanti, e che generano per lo più traiettorie curvilinee), l’azzurro ha preparazioni più brevi, lineari con traiettorie più tese e dirette. La sua peculiarità è una notevole velocità di braccio che, abbinata ad aperture non eccessivamente ampie, gli permette di trovare delle accelerazioni poco prevedibili.

Tra i Big Three, Nadal è quello che è progredito di più negli aspetti in cui era carente

E questo è uno degli aspetti che potrebbero rivelarsi determinanti e indirizzare il match a favore di Fabio perché proprio la capacità dell’azzurro di cambiare ritmo improvvisamente è la caratteristica che ha creato molti fastidi a Nadal nei precedenti scontri diretti: un Fognini in giornata è in grado di tenere i ritmi dello spagnolo e addirittura di andargli sopra grazie a queste accelerazioni che è in grado di giocare sia in cross sia in lungolinea, e che riuscirebbe a giocare anche su eventuali back volti a rallentare il ritmo. In particolare saranno decisive quelle con il rovescio lungolinea sul rovescio di Nadal, che sono quelle che Fognini riesce a nascondere meglio.

Invece i problemi per l’azzurro arriveranno se Nadal riuscirà a prendere il sopravvento negli scambi con il dritto incrociato, colpo che usa per aprirsi il campo e poi entrare in lungolinea. Anche il rendimento del servizio potrebbe essere un elemento determinante, anche per Fabio che dovrà giocare un match sostanzialmente perfetto per avere chance di vittoria (già, perché Nadal non giocherà una partita mediocre come a Monte Carlo 2019). Dovrà quindi evitare black out prolungati con la prima di servizio come talvolta gli succede.

Il match migliore giocato da Fognini contro Nadal resta quello di terzo turno allo US Open 2015 nel quale Fognini, sotto due set a zero, giocò il miglior tennis della sua carriera (fino a imporre l’unica sconfitta in carriera per Nadal avanti due set negli Slam). In quell’occasione riuscì a tenere un ritmo così alto da far giocare Nadal perennemente in difesa, surclassato di colpi vincenti.

Altro aspetto da non sottovalutare: un Fognini particolarmente ispirato può sfruttare un colpo che sa giocare bene come pochi altri, la smorzata. Fognini riesce spesso a nasconderla piuttosto bene e a giocarla anche su palle particolarmente veloci, e che sa abbinare a passanti e lob notevoli, sull’eventuale recupero dell’avversario.

Per avere maggiori chance (e nonostante il precedente di NYC), Fognini dovrà fare partita di testa, vincere il primo set ed esaltarsi come successo contro De Minaur (e far crescere i dubbi nella testa di Nadal, già consapevole di affrontare un avversario tecnicamente fastidioso, molto più di quello che dicono numeri e classifiche).

Altro aspetto da non sottovalutare: un Fognini particolarmente ispirato può sfruttare un colpo che sa giocare bene come pochi altri, la smorzata

Un altro elemento che potrebbe favorire Fognini è il prolungarsi del match: degli ultimi undici incontri finiti al quinto set, Fognini ne ha vinti dieci, e pare che la sua condizione atletica sia in netto miglioramento, dopo le operazioni alle caviglie dello scorso anno. Al contrario, Nadal soffre di un problema alla schiena che l’ha obbligato a un’infiltrazione prima del match di terzo turno contro Cameron Norrie.

È chiaro che il miglior Nadal vincerebbe sempre anche contro il miglior Fognini e se la prestazione dello spagnolo sarà all’altezza, le possibilità per Fabio si ridurranno drasticamente. Però giocare su una superficie decisamente veloce (soprattutto per via delle palle molto rapide), a inizio stagione, in un torneo che il campione spagnolo non ama particolarmente e con il conforto delle quattro precedenti vittorie di Fabio, rende il pronostico abbastanza aperto.

vs. Nadal

Tredici giocatori vantano almeno quattro successi in carriera contro Rafael Nadal, di cui solo due con un record positivo: Novak Djokovic e Nikolay Davydenko. Ecco l'elenco completo (la prima cifra sono le vittorie di Nadal, la seconda quelle del suo avversario).

Novak Djokovic 27-29
Roger Federer 24-16
Andy Murray 17-7
Nikolay Davydenko 5-6
Dominic Thiem 9-6
Juan Martin Del Potro 11-6
David Ferrer 26-6
Lleyton Hewitt 7-4
Jo-Wilried Tsonga 10-4
Feliciano Lopez 10-4
Fabio Fognini 12-4
Mikhail Youzhny 13-4
Tomas Berdych 20-4
 
Vi sono poi latri sette giocatori che hanno un record positivo contro Nadal in carriera, spesso per averlo affrontato una sola volta quando era ancora molto giovane.

Dominik Hrbaty 1-3
Dustin Brown 0-2
Alex Corretja 0-2
Chris Guccione 0-1
Olivier Mutis 0-1
Joachim Johansson 0-1
Paradorn Srichphan 0-1

Paradossalmente, il giocatore col peggior record contro Nadal è colui che, da ragazzini, era il suo maggior rivale, al punto da essere considerato (dal alcuni) un miglior prospetto: si tratta di Richard Gasquet che da professionista ha perso tutti i sedici confronti diretti con Nadal. Mentre a 13 anni, al torneo Les Petits As di Tarbes...