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AUSTRALIAN OPEN

Day 7 - Cinque match da non perdere

Inizia una seconda settimana di passione: Muguruza-Osaka sfida da brividi, Serena-Sabalenka da urlo, Halep-Swiatek per la bella. Tra gli uomini, Dimitrov alla prova Thiem. Nole rischia tutto contro Raonic.

Alessandro Mingrone
13 febbraio 2021

GARBINE MUGURUZA VS NAOMI OSAKA
Il tennis femminile da anni è alla ricerca di una figura che possa ricalcare le orme delle più grandi. Quando nel 2016 Garbine Muguruza trionfò sui campi del Roland Garros sembrava avviata verso questo traguardo, simbolico. La vetta della classifica raggiunta sul finire di quella stagione (mantenuta per 4 settimane) e la vittoria a Wimbledon nel 2017 confermarono le aspettative riposte sulla giocatrice di origini venezuelane. Nei due anni successivi, tuttavia, la carriera tennistica di Garbine ha subito un inaspettato rallentamento. Tra le poche gioie (due soli tornei vinti nel biennio 2018-19 e 19-20 e la semifinale al Roland Garros nel 2018) e le tante delusioni, la 27enne spagnola crollò fino alla 36esima posizione del ranking, la più bassa dal 2014. In concomitanza del periodo più buio della Muguruza iniziava la scalata al vertice di Naomi Osaka, probabilmente la più accreditata a diventare la “dominatrice” del circuito WTA e “icona” del tennis femminile che verrà. Metaforicamente parlando, le due non solo si contenderanno l’accesso ai quarti di finale, ma anche quel ruolo di prima attrice che il tennis femminile aspetta da tempo. E sul campo, chi avrà la meglio sulla diagonale del dritto probabilmente farà suo il match che poi, nell’immediato, è il dato più rilevante.

SERENA WILLIAMS VS ARYNA SABALENKA
Subito dopo Muguruza-Osaka, e sempre sulla Rod Laver Arena, scenderanno in campo la vincitrice di 23 Slam contro colei che non ha mai raggiunto un quarto di finale nei Major. Ed è difficile pensare come una giocatrice con un tennis così simile a quello di Serena sia arrivata soltanto una volta vicina a questo obiettivo (ottavi allo US Open nel 2018). L’aspetto mentale è sempre stato il suo punto debole, anche nel corso di una stessa partita, impedendole di fare il definitivo salto di qualità. Tutto il contrario della Williams che, grazie alla sua solidità, ha spadroneggiato per vent’anni e surclassato tutte le sue avversarie. Ma oggi Serena è sulla soglia dei quaranta, mentre la ventiduenne di Minsk pare aver raggiunto quella maturità e quella sicurezza nei suoi mezzi che le consentirebbero di salire ancora più in alto e ambire a tornei prestigiosissimi, come l’Australian Open. “La potenza è nulla senza il controllo” recitava un vecchio slogan di un famoso brand. Vedremo sul campo se la Sabalenka ha raggiunto quel sospirato equilibrio tra il suo tennis potente e gli scatti d’ira che, fino a oggi, ne hanno rallentato la scalata al vertice. E capiremo se la ribellione di Serena all’avanzare dell’età proseguirà senza intoppi. Una battaglia da urlo, tra le due che, in quanto a urli non sono seconde a nessuna.

ASICS ROMA

SIMONA HALEP VS IGA SWIATEK
La sessione serale sulla Rod Laver Arena vedrà opporsi l’ex vincitrice del Roland Garros contro l’attuale detentrice del trofeo. Una delle vittime della cavalcata trionfale della 19enne polacca fu proprio la tennista rumena. E chissà se nella mente di Simona torneranno a manifestarsi gli incubi derivanti da quella pesantissima sconfitta. La 28enne di Costanza arrivava dalla vittoria agli Internazionali di Roma, con tutti i favori del pronostico, quando venne spazzata via dalla Swiatek. C’è da dire che, nel 2019 e sempre sui campi Elisi, la ex numero uno del mondo impartì la stessa lezione ad un’avversaria, ai tempi, molto acerba. Circostanze molto diverse rispetto a quelle di oggi. Si giocherà di sera (Rod Laver Arena), su un campo che sarà ancora più veloce, una condizione ben diversa rispetto a quella del Philippe Chatrier. Il gioco offensivo della Swiatek, capace di accelerazioni importanti ma anche di variazioni al momento opportuno, sembra leggermente favorito sulla fase difensiva e rapidità negli spostamenti della Halep. La chiave dell’incontro sarà proprio nella capacità di Simona di reggere alla pressione che eserciterà la nativa di Varsavia. Ma non bisogna dimenticare che la rumena ha già centrato una finale a Melbourne Park (nel 2018 quando venne sconfitta dalla Wozniacki), e la semifinale lo scorso anno, battuta dalla Muguruza, il che dimostra quanto può essere produttiva la sua tattica. Attacco contro difesa, chi la spunterà?

GRIGOR DIMITROV VS DOMINIC THIEM
Abbiamo ancora negli occhi la magia con la quale Thiem ha chiuso l’incontro con Kyrgios: rovescio lungo linea da posizione decentrata negli ultimi centimetri di campo. Un colpo giocato con una scioltezza e una naturalezza, sul match point, fuori dal comune, che solo i più grandi riescono a regalarci. E Dominic fa ormai parte della categoria. Vincendo allo US Open si è liberato di quelle pressioni che lo vedevano un bravissimo interprete ma non un protagonista di primissimo livello. Quelle stesse pressioni che invece hanno sempre rappresentato per Dimitrov un limite invalicabile, almeno fino a questo punto. Ha una grandissima occasione il 29enne bulgaro, non ha praticamente giocato contro Carreno ed è sembrato piuttosto in forma nei turni precedenti. Dal canto suo, l’austriaco arriva a questa sfida dopo una battaglia fisica e di nervi tanto gloriosa quanto massacrante contro l’idolo di casa, Nick Kyrgios. La partita tra due dei più bei rovesci a una mano del circuito potrebbe risentire della stanchezza accumulata dal 27enne di Wiener Neustadt. Sarebbe un peccato perché ci negherebbe di uno spettacolo d’altri tempi, di eleganza, tecnica, compostezza dei movimenti tipici di un tennis d’annata. E anche i precedenti tra loro testimoniano un sostanziale equilibrio, con l’ex vincitore delle ATP Finals in leggero vantaggio per 3-2. Ci aspettiamo che Dominic recuperi e, visto il suo grande atletismo, non abbiamo particolari timori che ciò non accada.

Grigor Dimitrov proverà a fare lo sgambetto a Dominic Thiem

NOVAK DJOKOVIC VS MILOS RAONIC
La condizione fisica è la grande incognita che da ieri occupa i pensieri del numero 1 del mondo. Dall’altra parte, il gigante canadese culla il sogno di poter finalmente battere il numero uno del mondo. Negli undici precedenti ha raccolto appena tre set. Nole non aveva particolarmente entusiasmato ancor prima che scivolasse sulla scritta Melbourne nel match contro Fritz. E solo il suo grande orgoglio l’ha spinto oltre la soglia del dolore per evitare una sconfitta che sarebbe stata, in ogni caso, clamorosa. A fine partita ha detto di aver sentito come uno strappo sulla parte addominale: fosse davvero così, sarebbe difficile immaginare la sua presenza sulla Rod Laver Arena domani sera. Ma il 34enne di Belgrado rimane sempre l’uomo dai recuperi impossibili, indistruttibile, di gomma e pertanto non ci stupiremmo di vederlo sul campo a dare battaglia come sempre. Non si stupirebbe lo stesso Raonic, ma sarebbe consapevole della grande occasione da non perdere. Un Djokovic menomato nei movimenti sarebbe manna dal cielo per il suo servizio che, contro il campione serbo, si è sempre inceppato. La notte porta consiglio, in questo caso speriamo la notte porti buone notizie, se non per Raonic, per noi che, dello spettacolo sul campo, non ne abbiamo mai abbastanza.