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LA STORIA

Daria Kasatkina è omosessuale. Ed è una leggenda

Dichiararsi omosessuali in Russia è un grande rischio. Lo insegnano storia, leggi e fatti di cronaca. Per questo, il coming out di Daria Kasatkina è un gesto di enorme coraggio. In un video-verità girato a Barcellona, la n.12 WTA informa di avere la fidanzata e poi pubblica le foto insieme a lei. Potrà tornare nel suo Paese natale?

Riccardo Bisti
19 luglio 2022

Daria Kasatkina non dimenticherà mai il 18 luglio 2022. Il filmato realizzato dall'ex calciatore e attuale Youtuber Vitya Kravchenko è stato realizzato qualche settimana fa, quindi si trattava di una bomba a orologeria. Ma la sua vita è cambiata in un banale lunedì d'estate. La notizia, per la verità, dovrebbe essere una non notizia. Daria Kasatkina è omosessuale. C'erano state importanti avvisaglie lo scorso anno in una lunga intervista con Sonya Tartakova, ma stavolta non ci sono stati sottintesi e allusioni. E pochi minuti dopo la diffusione del filmato, come a certificare il coming out, ha pubblicato due immagini (una su Instagram, l'altra su Twitter) con la fidanzata Natalia Zabiiako, pattinatrice di alto livello. Dovrebbe essere una non notizia per diverse ragioni: un po' perché nel tennis femminile ci sono diverse giocatrici dichiaratamente omosessuali, ma soprattutto perché l'orientamento sessuale di ognuno deve essere sempre rispettato e mai giudicato o, peggio, discriminato. Purtroppo è una notizia perché la Kasatkina proviene da un Paese, la Russia, in cui l'intolleranza verso i gay viene accettata e persino incoraggiata. Ai tempi dell'Unione Sovietica c'erano pesanti leggi contro gli omosessuali. Soltanto durante la presidenza di Boris Eltsin i rapporti gay furono in qualche modo legalizzati. Ma l'aria per le minoranze ha continuato a essere molto pesante. Un buon esempio risale a un paio di mesi fa, quando è stato lanciato un reality show intitolato I'm not gay, in cui otto uomini si sottopongono a test di forza e virilità per dimostrare di non essere omosessuali.

A condurlo c'è Vitaly Milonov, membro della Duma di Stato (il Parlamento russo), il quale si era detto favorevole a confinare i gay e sterilizzarli, “come si fa con i gatti”. Se i rapporti omosessuali non sono esplicitamente fuorilegge, vengono considerati riprovevoli, e non godono di alcuna formalizzazione (matrimoni o unioni civili). Risale al 2013 una legge contro la propaganda LGBT, il cui scopo sarebbe proteggere i più giovani da un flusso informativo che potrebbe mettere in pericolo la famiglia tradizionale. Ma c'è di più: lo scorso luglio, la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo aveva chiesto alla Russia di riconoscere le coppie omosessuali, anche in forme diverse dal matrimonio. Da Mosca è arrivato un secco “no”, in cui si ribadisce che la Costituzione russa prevede il solo matrimonio tra uomo e donna, peraltro dopo che gli ultimi emendamenti hanno ottenuto l'approvazione del 78% degli elettori. In altre parole, la Russia si fa forte del volere (o almeno dell'approvazione) della maggioranza dei cittadini. La nuova Costituzione risale al 2021: qualche anno prima, una coppia che si era sposata in Danimarca era riuscita a far riconoscere il proprio legame in Russia grazie a una scappatoia legale che obbliga a riconoscere i matrimoni registrati all'estero, a prescindere dal sesso. Quando la faccenda divenne pubblica, i due subirono minacce e persecuzioni. Per questo, furono costretti a emigrare in Olanda.

«L'eterosessualità è la cosa più facile del mondo. Ci fosse la possibilità di scelta, nessuno sceglierebbe di essere gay. Perche complicarti la vita, soprattutto in Russia?»
Daria Kasatkina
ASICS ROMA

Il filmato in cui Andrey Rublev e Daria Kasatkina si confessano con Vitya Kravchenko

Il breve excursus storico e sociale serve per rendere l'idea della portata del coming out della numero 12 WTA e recente semifinalista al Roland Garros. Nata a Togliatti, la Kasatkina risiede da qualche anno in Spagna ma ha sempre rappresentato la Russia, contribuendo al successo nell'ultima edizione della Billie Jean King Cup. I successi contro Carole Zhao e Jil Teichmann dovrebbero restare gli ultimi con la divisa di una nazionale che è stata bandita a tempo indeterminato  per la guerra in Ucraina. Non solo per questo, ma anche perché il coming out potrebbe sancire una spaccatura perpetua con il Paese d'origine. Nella stessa intervista (un'ora di filmato, in cui la Kasatkina divide la scena con Andrey Rublev) ha informato di aver già ricevuto proposte da altri Paesi. In virtù dei regolamenti ITF non potrebbe più giocare in BJK Cup, ma almeno potrebbe svolgere una programmazione normale, senza che si ripeta quanto accaduto a Wimbledon (che ha bandito russi e bielorussi). “So che vuoi chiedermi certe cose, e sono pronta a parlarne” ha detto la Kasatkina quando Kravchenko ha inaugurato l'argomento.

Prima ha ringraziato la calciatrice Nadezhda Karpova per il suo recente coming out (“Non è servito solo a lei stessa, per togliersi un peso dallo stomaco, ma ha aiutato tutti gli altri”), poi ha ammesso di essere un po' a disagio per la presenza di una telecamera. “In Russia, il tema dell'omosessualità è considerato argomento tabù. Ma sono tabù tanti altri argomenti, ancora più importanti, quindi non c'è nulla di sorprendente”. Quando le è stato chiesto se ha una fidanzata, ha risposto senza remore: “Da”. E non c'è bisogno di traduzione. “In Russia non sarà mai possibile camminare mano nella mano per una coppia omosessuale. E giudicare da come vanno le cose, credo che non ci saranno cambiamenti. Soltanto ai tempi del Mondiale di Calcio ci eravamo un po' avvicinati all'occidente. Per quanto mi riguarda, vivere nascosti è difficile e non ha senso. Finché non ne parli, la questione ti ronza nella testa. Ognuno sceglie come e quando aprirsi, l'importante è sentirsi a proprio agio”. Il filmato ha fatto il giro del mondo in poche ore e sono arrivate le prime reazioni. L'allenatrice Anna Dmitrieva non si è detta sorpresa, poiché la cosa era nota da tempo nello spogliatoio WTA, mentre Yevgeny Kafelnikov ha aggiunto che il suo giudizio sulla Kasatkina non cambierà nemmeno se dovessere passare a un'altra nazione.

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Vincitrice di 4 titoli WTA, Daria Kasatkina è stata n.10 nell'ottobre 2018

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La foto pubblicata pochi istanti dopo la pubblicazione dell'intervista con Kravchenko

Nell'intervista di un anno fa, aveva detto di essere aperta a tutto dal punto di vista delle relazioni. “Le ragazze conoscono meglio la propria psicologia, sanno di cosa hanno bisogno – diceva – con una donna c'è maggiore comprensione, mentre con gli uomini possono esserci molti malintesi. Vorrei capire esattamente cosa voglio, forse non lo saprò mai al 100%. Non sarebbe male trovare ogni giorno una parte di me. Magari ti darò una risposta tra due anni”. È stata ancora più rapida, visto che il coming out è arrivato dopo circa 15 mesi. Come detto, poco dopo l'intervista, ha pubblicato un paio di foto con la fidanzata. Sono arrivati centinaia di riscontri positivi: tra i commenti si segnalano quelli di Rennae Stubbs (anche lei omosessuale), nonché di Daria Saville e Amanda Anisimova. Senza dimenticare l'approvazione della WTA e quella di Sergiy Stakhovsky, attualmente al fronte in Ucraina.

Si tratta di una vicinanza molto significativa, perché anni fa lo stesso Stakhovsky fu accusato di omofobia dopo aver dichiarato che il 50% delle tenniste è omosessuale ("Per questo non farei mai giocare mia figlia a tennis"), con tanto di litigio via Twitter con la Navratilova. Il gesto della Kasatkina merita grande rispetto perché è stato fatto nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze. Con un altro passaporto sarebbe stato tutto diverso. E non è lecito pensare che per lei sia stato facile, in virtù della residenza in Spagna e di una certa agiatezza economica. Con le sue parole, Dasha rischia di veder cancellata la sua identità dal Paese d'origine. E un certo punto del video, quando Kravchenko le chiede se ha paura di non poter tornare in Russia... lei risponde piangendo. Oggi più che mai, la comunità internazionale – non solo quella tennistica – deve stringersi attorno a Daria Kasatkina. Gesti come i suoi, intrisi di coraggio, sono passaggi cruciali per arrivare a un mondo più tollerante. E quindi più giusto.

Daria Kasatkina ha ufficializzato la sua relazione anche su Twitter