The Club: Bola Padel Roma
CIRCUITO ATP

Cincinnati potrebbe cambiare sede dal 2026!

La nuova proprietà del Western & Southern Open avrebbe individuato un'area a ovest di Charlotte per ospitare il torneo dal 2026. L'impianto ospiterebbe 40 campi, tra cui quattro stadi e strutture varie. Costerebbe 400 milioni: se le istituzioni locali contribuiranno, il progetto dovrebbe andare in porto. 

Riccardo Bisti
11 maggio 2023

Il più contento sarebbe Corrado Barazzutti, che peraltro è tornato in grande stile all'angolo di Fabio Fognini, vincitore contro Andy Murray agli Internazionali BNL d'Italia. Una sera era a cena con un gruppetto di appassionati e qualche giornalista: tra una portata e l'altra, qualcuno gli chiese se fosse stato più forte lui o Adriano Panatta. Chiacchiere da allegra tavolata, nulla di più. Lui si fece serio e disse: “Guarda un po' come è finita a Charlotte...”. Detto, fatto: 1977, semifinale del torneo WCT di Charlotte, 6-3 6-0 Barazzutti. Il friulano avrebbe poi vinto il torneo (oltre a giocare la finale di doppio, in coppia con lo stesso Panatta, con il quale è 5-5 negli scontri diretti). Fu l'ultima edizione del Carolinas International Tennis prima che il capoluogo del North Carolina uscisse dal calendario internazionale. Quasi 50 anni dopo, a partire dal 2026, potrebbe tornare in grande stile nei circuiti ATP-WTA: il merito sarebbe del miliardario-filantropo Ben Navarro, uno che non è abituato a perdere. Probabilmente non gli è andata giù la mancata acquisizione (sfiorata nel 2018) dei Carolina Panthers, team di football americano, così si è messo in testa di fare qualcosa di grande proprio a Charlotte, 800.000 abitanti a un migliaio di chilometri da New York. Non gli è bastato acquistare il WTA 500 di Charleston (del quale ha completamente rinnovato l'impianto, investendo 50 milioni per il nuovo Credit One Stadium, gioiellino polifunzionale da 10.200 posti).

Lo scorso anno, tramite il suo gruppo Beemok Capital ha acquistato il Western & Southern Open, meglio noto come Masters 1000 di Cincinnati. L'evento era stato acquistato dalla USTA nel 2009 per poco più di 12 milioni, poi la federtennis americana lo ha rivenduto a Navarro per una cifra stimata intorno ai 300 milioni. “Siamo già impegnati nella crescita del torneo” fecero sapere. Sembra proprio che la crescita passerà da un cambio di sede che avrebbe del clamoroso, perché il torneo risale al 1899 ed è il più antico del circuito a essersi svolto sempre nella stessa città. Ma Navarro vuole fare qualcosa di spettacolare, e forse non è un caso che la notizia trapeli proprio quando la figlia Emma, classe 2001, sta festeggiando l'ingresso tra le top-100 WTA grazie a tre titoli ITF nel solo 2023. Gli ultimi due (Charleston e Charlottesville) le hanno garantito una wild card per il Roland Garros. E forse non è un caso che trapeli a pochi giorni dal compleanno di Emma, che giovedì prossimo compirà 22 anni. Magari è un regalo per lei. I fatti: il Gruppo Beemok ha avviato discussioni con varie città (compresa Mason, attuale sede del torneo) per garantirgli adeguata crescita. Tra le varie opzioni la preferita sarebbe proprio Charlotte, giusto 350 km a nord da Charleston, sede operativa del gruppo.

  • 350.000

    Gli spettatori che potrebbe accogliere un Masters 1000 a Charlotte, con un impatto sul territorio di circa 275 milioni di dollari

L'idea è sfruttare la zona definita River District, situata nella parte ovest della città. Un'area di 1.400 acri pronta a rimodellare l'intera zona con oltre 5.000 tra residenze, uffici, negozi e un migliaio di stanze d'albergo. L'ideale per costruire un maxi-impianto tennistico, anche perché si trova ad appena 10 minuti dall'aeroporto internazionale di Charlotte. È una delle ragioni per cui avrebbero scelto questa zona rispetto alla parte est della città, i cui rappresentanti ci sono rimasti malissimo. Il progetto è stato ribattezzato Project Break Point e prevede la costruzione di un complesso dal costo di 400 milioni di dollari, che comprenderebbe una quarantina di campi da tennis, tra cui quattro stadi (di capienza compresa tra i 14.000 del centrale e i 2.000 del più piccolo). Ma non finirebbe qui: ci sarebbe spazio per cinque campi aggiuntivi, alcuni in terra battuta, una struttura indoor e diversi campi da pickleball, disciplina che sta spopolando negli States (e a breve potrebbe farlo anche qui). Sono già iniziate le trattative tra Beemok e le istituzioni locali, in particolare la Città di Charlotte e la Contea di Mecklenburg: la richiesta è un contributo di circa 130 milioni, un terzo del costo complessivo. In cambio, Beemok promette investimenti per centinaia di milioni che non si limiterebbero al Masters 1000, anzi, l'idea è ospitare circa 200 eventi all'anno: tennis con eventi college e giovanili, pickleball, ma anche festival e concerti.

Inoltre ci sarebbe un trattamento di favore per i residenti, sul modello di quanto accade a Charleston, laddove si può giocare con 10 dollari all'ora. Ma a Charlotte andrebbero oltre, garantendo ore gratuite per gli studenti. I tempi sono stretti, perché Beemok ha fatto sapere di voler ufficializzare una sede entro la fine dell'estate. La sensazione è che sia tutto nelle mani del Consiglio Comunale e dei Commissari di Contea: se stanzieranno la cifra richiesta, il gruppo di Ben Navarro è pronto a partire. “Charlotte è sempre stata in cima alla nostra lista tra le opportunità di questo torneo” ha detto Ford Perry di Beemok, che ha partecipato a una riunione istituzionale. Sono già spuntati i primi rendering del progetto e, in effetti, sono molto suggestivi. Sarebbe un netto miglioramento rispetto alla sede attuale, che pure è di altissimo livello ed è stata oggetto di migliorie negli ultimi anni. Il problema del Lindner Family Tennis Center è che si trova in una zona decisamente periferica, a una quarantina di chilometri a nord-ovest da Cincinnati, un po' isolata. Non c'è nulla nei paraggi, al punto che qualche anno fa il New York Times realizzò un servizio sull'Applebee's, unico ristorante di livello nei pressi dell'impianto, con la cucina aperta fino all'1 di notte, laddove si radunavano quasi tutti i protagonisti.

La notizia di un possibile Masters 1000 a Charlotte ha avuto grande risonanza nei notiziari americani

La piantina del Lindner Family Tennis Center di Mason: bellissimo, ma improvvisamente inadeguato

“Stiamo valutando una serie di opzioni per il futuro del torneo – fanno sapere da Beemok – abbiamo parlato anche con Cincinnati e stiamo valutando i vantaggi e i vincoli che può avere ciascuna soluzione. Abbiamo grande rispetto per loro e siamo entusiasti di ospitare il torneo a Mason nei prossimi anni”. Parole che sembrano un gentile commiato, anche se – ovviamente – le istituzioni dell'Ohio non sono per nulla rassegnate. “Il Western & Southern Open è una priorità assoluta per noi e per la regione – hanno detto – è in corso un processo competitivo con più sedi, ne facciamo parte e abbiamo una storia consolidata nell'ottenere progetti di altissimo profilo. Ammiriamo la visione di Beemok e siamo sicuri di essere la scelta giusta”. In effetti è stato stanziato un finanziamento di 84 milioni per la crescita dell'impianto, con il coinvolgimento del pickleball e l'idea di tenerlo vivo per tutto l'anno. Legittimo, ma la sensazione è che il manico del coltello sia nelle mani di Charlotte, anche perchè l'evento avrà a breve un upgrade come già accaduto a Madrid e Roma: dal 2025, anche il Canadian Open e Cincinnati estenderanno i tabelloni a 96 giocatori, anche se saranno compressi in tre settimane.

Significa che le fasi finali di Montreal-Toronto si intersecheranno con l'inizio del torneo americano. E significa, soprattutto, che saranno necessari spazi sempre più ampi. Il Lindner Family Tennis Center è stato inaugurato nel 1979 e ha avuto la sua ultima grossa ristrutturazione nel 2010, che aumentò le dimensioni dell'area del 40% e le rese molto simile all'aspetto attuale, con 17 campi e una palazzina di 4.800 metri quadri. L'impianto è moderno e funzionale, è l'unico al mondo (Slam a parte) ad avere quattro stadi permanenti, e in un altro momento storico non sarebbe mai stato considerato a rischio. Ma oggi il tennis ha una visione diversa, con i grandi tornei sottoposti a continui stress di crescita. E Mason – sia pure con le migliorie previste – non può competere con il maxi-progetto di Charlotte, le sui dimensioni non sarebbero così distanti da quelle di uno Slam. Dovesse arrivare la fumata bianca, prepariamoci a una costruzione a tempo di record. D'altra parte, negli Stati Uniti hanno messo in piedi Flushing Meadows in nove mesi. E nel 2026, chissà, un 73enne Corrado Barazzutti potrà tornare nella città che gli ha dato una delle più grandi soddisfazioni nella sua carriera da giocatore.