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AUSTRALIAN OPEN

Berrettini vince ma preoccupa

Un infortunio agli addominali preoccupa Matteo Berrettini in vista degli ottavi contro Tsitsipas. Una prestazione ordinata gli permette di tenere a bada Khachanov, poi arriva l'infortunio. Riesce a chiudere, ma il prossimo match è un'incognita.

Riccardo Bisti
13 febbraio 2021

Matteo Berrettini deve ringraziare il cuore di panna di Karen Khachanov. Un match che sembrava di routine è diventato un piccolo giallo nel finale, quando l'azzurro ha avvertito un problema ai muscoli addominali. Aveva vinto i primi due set ed era in svantaggio 5-4 nel terzo. Prima di andare a servire, ha chiamato il fisioterapista. Un trattamento di tre minuti non ha sortito chissà quali effetti. La velocità della prima di servizio è crollata, ma il russo non ne ha approfittato. Colpevolmente. La narrativa di questo triplo 7-6 è tutta qui: e chissà se 48 ore basteranno a Matteo per ritrovare la piena forma in vista del match contro Stefanos Tsitsipas (facile vincitore contro Mikael Ymer). Peccato, perché il Berrettini visto in ATP Cup faceva ben sperare.

Per due set e mezzo, abbiamo visto quello che ci si aspettava: grandi botte da parte di entrambi, ognuno con le proprie caratteristiche. Berrettini con servizio e dritto, Khachanov con uno scambio solido. Fino a quando si è giocato ad armi pari, l'azzurro ha dimostrato di essere più campione del russo. Nel primo set, per esempio, Matteo ha perso il servizio per due volte di fila. Sotto 3-1, ha subito rimontato e poi ha vinto il tie-break giocando in modo impeccabile (7-1). Il secondo set è stato ancora più banale: nessuna palla break e secondo tie-break di giornata. Stavolta Khachanov ha tenuto duro fino al 4-4, poi ha giocato maluccio il nono punto e malissimo il decimo. Berrettini ha ringraziato e si è preso il parziale. La qualità del tennis del russo si è alzata nel terzo set. Dopo aver annullato due palle break in avvio, ha anche migliorato il linguaggio del corpo.

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All'improvviso, Berrettini ha chiesto l'intervento del fisioterapista. Al rientro, il servizio non viaggiava più. Khachanov non ne ha approfittato, confermando uno scarso killer istinct.

Sul 5-4, all'improvviso, Berrettini ha chiesto l'intervento del fisioterapista. Al rientro, il servizio non viaggiava più. Khachanov non ne ha approfittato, confermando uno scarso killer istinct. Anzi, è stato lui a dover annullare una palla break sul 5-5. Nel tie-break il russo è comunque salito 5-3, ma ancora una volta ha giocato alcuni punti incommentabili, permettendo a Berrettini di artigliare gli ottavi. Per lui è la prima volta a Melbourne, ma il problema sembra abbastanza serio. “Senza poter spingere troppo al servizio, ho cercato di essere preciso e di entrare nello scambio – ha detto Berrettini – nel tirare dritto e rovescio sentivo il dolore, ma non come tirando il servizio”. Ha avuto fortuna: se Khachanov fosse stato più deciso, e avesse portato il match al quarto, l'esito sarebbe stato decisamente incerto. Il russo aveva mostrato importanti limiti caratteriali già allo Us Open, quando aveva rischiato di perdere contro un Sinner menomato per quasi tutta la partita. Coach Frederik Rosengren avrà parecchio lavoro da fare. Non sorprende che Medvedev e Rublev gli siano passati davanti, anche piuttosto nettamente.

E pensare che era stato proprio lui il primo russo della nuova generazione a entrare tra i top-10. La Russia fallisce l'occasione di portare quattro giocatori agli ottavi di uno Slam, come non era mai accaduto nella storia. Prima dell'infortunio, Berrettini aveva mostrato una discreta versione di sé. Non la migliore, ma funzionale contro un giocatore come Khachanov. Il rovescio in slice è migliorato moltissimo e gli ha fornito un buon numero di punti, anche in situazioni delicate. Il romano sapeva che l'impugnatura estrema di Khachanov, soprattutto col dritto, gli avrebbe dato buoni frutti. Sarebbe bello trovare Berrettini al 100% per il match con Tsitsipas: i due si sono affrontati proprio in Australia, due anni fa al primo turno: vinse il greco in quattro set tirati. Oggi ci sarebbero le premesse per una bella partita, ad alto tasso spettacolare. Un contrasto di stili. Speriamo che Matteo riesca a difendersi al meglio. Lo meriterebbe.

Matteo Berrettini ha 48 ore di tempo per riprendersi dal fastidio addominale