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MIAMI OPEN

Pantaloni cort(issim)i e un coach sotto processo: occhio a Machac

Per molti è soltanto “il fidanzato di Katerina Siniakova”, eppure Tomas Machac sta iniziando a brillare di luce propria. I successi su Rublev, Murray e Arnaldi lo spingono tra i top-50 e sarà il prossimo avversario di Sinner. Il tutto mentre il suo coach rischia il carcere per aver emesso false fatture. 

Riccardo Bisti
27 marzo 2024

Era scritto che Jannik Sinner dovesse affrontare un tennista old style nel suo percorso al Miami Open. Ma attenzione: non si parla di stile di gioco, bensì del vezzo di indossare pantaloncini particolarmente corti. Avrebbe dovuto affrontare Tommy Paul negli ottavi, ma l'americano si è fatto male. E allora troverà un altro giocatore che rifiuta i bermudoni che tanto vanno di moda nel tennis moderno: Tomas Machac è un mezzo miracolato perché l'infortunio alla caviglia di Andy Murray gli ha dato una grossa mano, ma si è meritato i quarti in virtù del successo contro Andrey Rublev (prima vittoria in carriera contro un top-10). Ha poi confermato l'ottimo stato di forma superando 6-3 6-3 Matteo Arnaldi, impedendo un match tutto italiano. Nato a Beroun, sobborgo di Praga, non è un giocatore che conquista al primo sguardo. Gioca un tennis semplice e ha bisogno di essere sempre al top, perché non è sorretto da chissà quale fisico. Ma ne è consapevole e ha preso spunto da una leggenda come Michael Jordan. Pur non avendolo mai visto, è affascinato dal suo personaggio e – grazie alla mitica serie The Last Dance – ne ha assimilato la filosofia.

“Grazie a lui ho imparato che devi continuare a lottare nei momenti in cui non stai bene, sei malato, o le cose vanno male. Puoi sempre migliorare qualcosa”. Lui lo sta facendo da sempre, da quando ha iniziato a giocare sull'onda della sorella maggiore Katerina, fanatica di tennis che avrebbe dato tutto per diventare una campionessa. Giocava tornei dappertutto, così il piccolo Tomas era costretto a seguirla. Ma anziché seguire i suoi match trascorreva pomeriggi interi a tirare pallate contro un muro. E scoprì che quello bravo, in famiglia, era proprio lui. La prima svolta è arrivata a 10 anni di età, quando si è trasferito presso lo Sparta Praga, uno dei club più blasonati del Paese. “Ma soltanto intorno ai 18 anni mi sono dedicato pienamente al tennis. Prima non mi ero reso conto che potesse essere la mia vita” dice Machac, che fino a qualche tempo fa era noto soprattutto per essere il fidanzato di Katerina Siniakova, una delle migliori doppiste in circolazione. Nonostante sia un valido professionista, per molti è rimasto nell'ombra fino a pochi giorni fa. Di sicuro a chi deve redarre le didascalie per le foto di Getty Images, principale agenzia fotografica mondiale.

«Grazie a Michael Jordan ho imparato che devi continuare a lottare nei momenti in cui non stai bene, sei malato, o le cose vanno male. Puoi sempre migliorare qualcosa» 
Tomas Machac

In occasione di un evento mondano a Indian Wells (laddove hanno anche giocato il doppio misto), i due sono stati immortalati e nel testo di accompagnamento è stato definito guest, ospite. Chissà se il dettaglio lo ha spinto a giocare ancora meglio al Miami Open, laddove deve affrontare anche alcune pressioni extra-tennistiche. Il suo coach di lunga data Daniel Vacek (ex n.3 ATP di doppio) è con lui all'Hard Rock Stadium, ma rischia un processo e fino a otto anni di carcere per la storiaccia che ha coinvolto la federtennis ceca e ha messo fine all'eterna presidenza di Ivo Kaderka. In sintesi, i sussidi statali destinati alla federazione non sarebbero stati utilizzati per scopi istituzionali ma qualcuno li avrebbe intascati in modo illecito. Tra loro anche Vacek, il quale avrebbe emesso fatture fittizie alla società SOFOS S.R.O. Per il suo ruolo di allenatore di Machac. Per quale motivo dovrebbe farsi pagare da una società esterna per il suo lavoro con un giocatore? Se lo domandano in molti, al punto che qualcuno ha chiesto a Machac se chiuderà il rapporto professionale con Vacek.

“Per ora non voglio commentare il caso e concentrarmi sulla prestazione sportiva. Grazie per la comprensione” ha detto Machac, che a Miami è regolarmente seguito dal suo coach, molto vicino a Vojtech Flegl, che sembra il più compromesso dopo le indagini delle autorità (è un ex giocatore e aveva vinto 3 titoli di doppio con lo stesso Vacek). Per adesso ci sta riuscendo benissimo e sta rafforzando la rinascita del tennis ceco, che dopo qualche anno di appannamento sta tornando grande, anche in Coppa Davis. Lo scorso anno si sono fermati nei quarti contro l'Australia, ma lui aveva fatto il suo dovere battendo Jordan Thompson. Dopo il matchpoint si inginocchiò: “È la seconda volta in tutta la mia vita. La precedente era stata quando ho vinto il mio secondo Challenger consecutivo a Mouilleron Le Captif, dando solidità al mio posto tra i top-100. Fu un grande sollievo”. In realtà si è ripetuto a Melbourne dopo la vittoria contro Frances Tiafoe, e ogni settimana aggiunge un tassello al suo gioco, anche in virtù dei successi in doppio. Da qualche tempo fa coppia fissa con Zhizhen Zhang: i due hanno raggiunto la semifinale all'Australian Open e si sono aggiudicati il primo titolo in coppia a Marsiglia.

Prima di battere Arnaldi, Tomas Machac aveva superato Andrey Rublev: è stata la prima vittoria contro un top-10

“Il doppio mi aiuta molto anche per il singolare, soprattutto nel servizio e nella risposta. Per esempio, si serve molto di più al corpo e questo è molto allenante per il singolare” dice Machac, che però è un po' deluso per non aver potuto giocare il doppio nel Sunshine Double. “Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna wild card, spero che in futuro gli organizzatori dei tornei ci possano dare una mano”. Non poteva che amare la disciplina, visto che la fidanzata è una delle principali esponenti della specialità, anche dopo l'addio alla Krejcikova. “È un bel vantaggio essere fidanzato con una tennista, anche perché ci sono sempre più tornei combined e in queste occasioni possiamo stare insieme. Lei mi comprende e mi aiuta moltissimo, io spero di fare altrettanto” dice il ragazzo che da un mesetto ha cambiato sede di allenamento: bye bye Sparta Praga, è stato tesserato dal Tennis Club Agrofert Prostejov, laddove ritroverà tutti i migliori giocatori cechi: Jiri Lehecka, Jakub Mensik, Vit Kopriva e Adam Pavlasek. Come se non bastasse, il capitano è quel Jaroslav Navratil che guida anche la Davis.

A parte lo scontato successo in Extra Liga (il campionato a squadre ceco), la vedono come una possibilità per allenarsi e stare insieme in vista della Davis, specie adesso che la Repubblica Ceca vuole tornare a essere un fattore. Numero 60 ATP a inizio torneo, con i quarti a Miami si è già garantito il best ranking al numero 42 e potrà giocare a braccio sciolto contro Sinner, in un match senza nulla da perdere. In tutta onestà, non sembra avere chissà quale arma per mettere in difficoltà l'altoatesino. Per esempio, non possiede le variazioni e lo slice che hanno permesso a Christopher O'Connell di creare qualche grattacapo a Sinner nel primo set. Però possiede la fiducia necessaria dopo il successo contro Rublev e – in passato – ha spesso fatto bella figura contro i migliori, arrivando a un passo dal successo contro Djokovic e Tsitsipas, oltre a mettere in difficoltà Ruud e Berrettini. Exploit che però non gli hanno permesso di essere considerato qualcosa più che un guest di Katerina Siniakova. Ci vuole qualcosa in più, e Tomas Machac lo sta facendo. Un passo alla volta.