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SUPERFICI

La Grande Sfida di Biella. E se Djokovic...

Organizzare quattro ATP Challenger in piena pandemia poteva apparire una follia, invece si sta rivelando una scommessa vincente che ha portato avanti Cosimo Napolitano. Grazie anche a partner come Mapei e una superficie che avrebbe fatto comodo anche al numero uno del mondo...

Lorenzo Cazzaniga
16 febbraio 2021

Ci vuole coraggio per organizzare un evento sportivo in piena pandemia, ma per metterne insieme quattro serve anche un pizzico di follia. Quella che è servita a Cosimo Napolitano per diventare il salvagente dei tornei ATP Challenger in Italia in questo primo scorcio di stagione. Cancellato il tradizionale torneo di Bergamo, un evento che si basava soprattutto su una straordinaria presenza di pubblico (e che per primo ha vissuto le problematiche del COVID-19 con la cancellazione della finale 2020), il rischio era quello di vivere un periodo di magra organizzativa. Nelle scorse stagioni, l’Italia è diventata la patria dei tornei Challenger, con una ventina di tornei l’anno e altrettante occasioni per i nostri giovani di fare esperienza in un contesto favorevole, sia di gioco sia di opportunità, perché le wild card dispensate ai giocatori italiani sono un valido supporto, se ben distribuite (generalmente erano gestite dalla Fit in cambio di un contributo, una di quelle operazioni che nel marketing definiscono win-win). Una strategia considerata tra le ragioni principali della crescita del nostro movimento professionistico e che certifica la qualità dei nostri club, ben disposti a sacrifici per ospitare questo genere di manifestazioni.

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Tuttavia, la pandemia ha scoraggiato la maggior parte degli organizzatori. Senza il supporto delle amministrazioni e con la contrazione delle sponsorizzazioni dovuta anche all’impossibilità di avere pubblico e affiancare qualsiasi attività di public relations, il rischio era di veder sparire dal circuito una fetta importante dei nostri tornei Challenger. Un rischio che attualmente sembra confinato a qualche singola realtà e che invece ne ha spronate altre. La MEF di Marcello Marchesini è stata talmente protagonista nella scorsa stagione da ricevere richieste di aiuto dall’estero, ora Napolitano si è inventato un poker di tornei nella sua Biella, sfruttando il PalaPajetta e una struttura indoor adiacente (il Joker Club) per infilarci due campi e sostenere l’attività professionistica in Italia.

Ciliegina sulla torta, la presenza a Biella di Andy Murray che ha permesso di raggiungere quasi 40.000 spettatori per il live streaming ufficiale della finale

Ciliegina sulla torta, la presenza di Andy Murray (sconfitto in finale nel primo torneo da Illya Marchenko. Lo scozzese, con i suoi tre Slam vinti e l’oro olimpico, è il giocatore col miglior palmares ad aver mai partecipato a un torneo Challenger italiano (Rafael Nadal vinse a Barletta nel 2003 ma a 17 anni, ben prima di realizzare un ventello nei Major, e Novak Djokovic a Sanremo nel 2005, quando ne aveva 18) e ha offerto un’attenzione mediatica insperata quanto gradita (con quasi 40.000 spettatori per il live streaming ufficiale della finale: negli altri due Challenger della settimana non si è arrivati a 8.000).

Napolitano non ha agito da solo in questa avventura. Tra i suoi partner, Paolo Fina del’AMC Green, società di impiantistica sportiva specializzata nelle pavimentazioni sintetiche, che ha provveduto a un dettaglio non trascurabile: installare i campi in un contesto complicato e con margini di tempo ridotti. «Sono passati solo 52 giorni dalla firma del contratto all’installazione dei campi – ha raccontato Fina – e 24 ore dopo la posa stavano già giocando. Ho accettato questa sfida perché avevo al fianco come partner Mapei, col sostegno di Marco Cattuzzo (Product Specialist Sport Line di Mapei n.d.r.): sono una garanzia assoluta di qualità del prodotto e di assistenza tecnica».

Per non farsi mancare nulla, si è scelta una nuova soluzione tecnica per i campi Mapecoat TNS: «È qualcosa di innovativo perché nei tornei indoor si era abituati a montare delle tavole di legno e poi applicare la resina direttamente sopra. Mapei ha studiato una nuova soluzione, inserendo nel mezzo un tappeto in pvc da 4mm» dice Fina. Il risultato? Un terreno decisamente più confortevole, senza alterare la velocità del campo. Il pvc offre impatti più morbidi che proteggono le articolazioni, soprattutto negli appoggi e nelle frenate, sempre più frequenti anche su questo tipo di superficie. Il feedback dei giocatori è stato estremamente positivo: la superficie era già stata utilizzata per un match di Fed Cup in Polonia ma il progetto-Biella è più complesso perché si tratta di quattro settimane di torneo e non di un week-end. «E poi nel palazzetto è stata posata sopra un parquet – continua Fina -, al Joker sopra l’erba sintetica, grazie a un tavolato a incastro con il quale abbiamo creato un piano di legno e poi incollato i rotoli, prima di passare sei mani di resina per circa 3mm. Siamo in grado di adattarci a tante situazioni». Tra i giocatori che hanno particolarmente gradito il comfort del campo, proprio Andy Murray, visti i noti problemi fisici che ha dovuto affrontare nelle ultime stagioni.

La caduta di Novak Djokovic sul logo del campo all'Australian Open che gli ha causato un infortunio

Ma non solo Murray. Altri giocatori, pur Down Under, avrebbero gradito una certa attenzione nei dettagli, a partire da Novak Djokovic. Cosa c’entra il numero uno del mondo col Challenger di Biella? Ce lo spiega Angelo Nobili, Corporate Director Line di Mapei: «Curare i particolari è nel nostro DNA e, in questo caso, mi soffermerei sulle righe del campo. Generalmente si usano due produzioni diverse per la superficie e le righe, in quanto vi è un cambio colore e la quantità di bianco che serve per le linee è piuttosto ridotta. Noi abbiamo voluto percorrere una strada diversa per offrire la massima qualità e abbiamo assicurato per questi campi la stessa identica resina ovunque, senza alcuna differenza tra campo e righe». Dunque, niente più imprecazioni quando la palla scivola sulla riga. E lo stesso principio vale per i loghi presenti direttamente sul campo di gioco. E qui torna alla mente Djokovic e la sua scivolata sul logo dell’Australian Open (vedi il video qui sotto) che l’ha quasi costretto al ritiro per un fastidio muscolare nel match di terzo turno vinto in cinque set contro Taylor Fritz. Ecco, è accaduto a Melbourne, non sarebbe successo a Biella.

«Curare i particolari è nel nostro DNA. Per esempio, per questi campi abbiamo assicurato la stessa identica resina ovunque, senza alcuna differenza tra campo, righe e loghi. E nessun rischio di scivolare...» Angelo Nobili, Corporate Director Line di Mapei

Interessante anche il modello di business nato dalla partnership tra Mapei e AMC Green: «Ho acquistato i due campi – ha detto Fina – e poi affittati al torneo, un vantaggio per tutti. Si tratta di campi che possono tranquillamente essere montati e smontati una decina di volte, sempre passando una mano di resina prima di tornare a giocarci. Potremmo anche andare oltre ma alla fine preferiamo rivenderli usati a un circolo e ricominciare l’operazione dal principio». La superficie può essere utilizzata sia per tornei indoor sia outdoor («Abbiamo installato un campo in casa di un avvocato ed è molto soddisfatto» dice ancora Fina) e il sistema di noleggio pare efficace. «È ancora presto per tirare delle somme ma la qualità del prodotto è tale da lasciarci molto fiduciosi. Chiaramente un sistema così innovativo prevede dei costi di produzione un filo più alti ma il sistema del noleggio garantisce un’offerta competitiva con un supporto tecnico adeguato». A partire da adesivi specifici che arrivano direttamente dagli Stati Uniti e che «offrono un’adesività molto potente ma lasciano la superficie perfettamente pulita nella fase di smontaggio. In ogni caso, servono squadre specializzate per posare questo prodotto e sfruttarne tutte le caratteristiche perché, anche nello smontaggio, vanno confezionati con cura in modo che siano pronti per il torneo successivo. Perché sarò stato stato un po’ folle nell’accettare questa sfida, ma ero cosciente della capacità organizzativa e tecnica di Mapei».

La nostra giuria

L’elenco dei negozianti specializzati che hanno composto la nostra giuria, in rigoroso ordine alfabetico: A-Tennis Lissone (MI)AffiTennis Affi (VE)All Around Alba (CN)Angelo Sport PiacenzaBanny Sport Moncalieri (TO)Bartoni Tennis RomaBreak Point ComoBT Sporting Shop CasertaCa’ Sport Tennis 1979 Rivarolo Canavese (TO)Colombo Sport Arluno (MI)DNA Tennis MilanoDoctor Tennis Massa e Cozzile (PT)Doctor Tennis MilanoEiffel 59 Tennis Shop Casale Monferrato (AL)Facci 3.0 Arzignano (VI)Favaron Sport Volpiano (TO)Frattini Sport Carpi (MO)Gandosport Lendinara (RO)Gran Slam ParmaIl Piccolo Slam PratoIl Podio Sport CuneoJolly Sport TorinoL’Albero dello Sport Lucrezia (PU)LBJ Shop CagliariMatch Point CesenaMilano Tennis MilanoMix Sport Riccione (RN)Nake Sport MilanoNewMatchPoint San Giuseppe di Cassola (VI)New Tennis Castellanza (VA)Parma Sport ParmaPianeta Tennis ModenaPiccoli Amici Sport Bisceglie (BT), Sereva Sport Ciriè (TO)Slalom Saluzzo (CN)Smash Tennis Specialist (LE)Sport Center Lonate Pozzolo (VA)Sportwear PordenoneTecnica Sport PalermoTennis Corner Club Forte dei Marmi (LU)Tennis Corner FirenzeTennis Fun BolognaTennis Player Program ModenaTennis Point BergamoTennis Service TorinoTennis Warehouse EuropeTennis World NapoliTennis World RomaTennis3 MestreTennisMania Novate Milanese (MI)TuttoSport Banditella LivornoTuttoTennis Musile di Piave (VE)Zaccà Sport Misterbianco (CT).