The Club: Bola Padel Roma
AUSTRALIAN OPEN

Errani-Giorgi ok, L'Italdonne va

Camila Giorgi regola in due set la rientrante Shvedova in poco più di un’ora. Sullo stesso campo, Sara Errani rimonta magnificamente Qiang Wang regalando all’Italia del tennis femminile il migliore degli esordi possibili.
Lorenzo Marchi
8 febbraio 2021

GIORGI - SHVEDOVA 6-3 6-4
Desta molta curiosità l’incontro d’esordio di Camila Giorgi - 37esima partecipazione Slam per la 29enne di Macerata - opposta sul campo 8 a Yaroslava Shvedova, 33enne russa naturalizzata kazaka ed ex numero 25 al mondo. L'azzurra si presenta a questa sfida in condizioni fisiche da verificare, dopo il recente infortunio alla coscia patito durante il secondo turno del torneo 500 di Yara Valley (Melbourne) contro la statunitense Sofia Kenin, match giocato su buoni livelli dalla marchigiana (7-5 Kenin) fino al momento del fastidio muscolare che l’ha vista costretta ad abbandonare. Shvedova, dal canto suo, rientra nel tennis che conta dopo 3 anni abbondanti di assenza: un serio infortunio alla caviglia e la gravidanza l’hanno tenuta lontana dal tennis dal 2017 fino alla recente apparizione nei tornei di Abu Dhabi e Yara Valley (due sconfitte al primo turno con Turati e Lapko), giocati (come questo Australian Open) grazie alla garanzia del ranking protetto. C’è un precedente datato 2015 sull’erba di ’s-Hertogenbosch a favore di Camila Giorgi (4-6 6-3 7-6), ma valori e variabili odierne sono assai diverse da quell’incontro. Una sparuta dozzina di spettatori accolgono alle 11.07 locali l’ingresso in campo delle due giocatrici. Giorgi si scalda con una vistosa fasciatura alla gamba sinistra, sintomo di una non perfetta guarigione dal guaio fisico patito nei giorni scorsi, ma l’inizio di partita non lascia presagire nessuna grossa difficoltà nei movimenti: classico suo gioco aggressivo da fondo condito da alcuni gratuiti di troppo. La kazaka pare imballata nei fondamentali, 3 anni senza competizione si fanno sentire, ma compensa le legittime difficoltà con grande tocco nei pressi della rete e ottime percentuali con la prima di servizio (3 ace e 8/8 con la prima nei primi due turni di battuta). Il primo doppio fallo di Giorgi portano in dote a Shvedova la prima palla break, puntualmente trasformata con un bel rovescio diagonale: a sorpresa, 3-2 e servizio per la kazaka.

Ma il vantaggio è illusorio: Giorgi trova immediatamente il contro break aumentando intensità dei suoi colpi, portandosi poi agevolmente 4-3 tenendo il servizio a 0, rimettendo in sesto questo primo parziale. Una lunga carrellata di errori non forzati (dritto specialmente) di Shvedova, portano in dote a Giorgi il primo set: 6-3 in 33 minuti, chiuso con un ace di seconda (solo 34% di prime in campo per l’italiana). Il fondamentale che può tenere accese le flebili speranze della kazaka è il servizio, che però perde efficienza col passare dei minuti e nel terzo game del secondo set c’è subito il break che indirizza al meglio la partita per Giorgi, in pieno controllo ora dopo le difficoltà iniziali. Shvedova dà l’impressione di essere in debito costante di ossigeno, coi piedi non riesce quasi mai a trovare il miglior punto d’impatto sulla palla e mostra un sorriso quasi rassegnato alla sconfitta (i 100.000 dollari australiani riservati al perdente in primo turno potrebbero aiutare ad accettarla con filosofia). Sprazzi di ottimo rovescio per la kazaka, ma la splendida italiana (vestita sempre elegante e con nuovo sponsor tecnico di racchetta) non si lascia intimorire dall’abbozzo di reazione di Shvedova e chiude la partita sfondando la resistenza dell’avversaria “picchiando” dalla linea di fondo, come consueto: una ficcante risposta di rovescio sancisce il 6-3 6-3 definitivo in un’ora e 14 minuti. Un buon test, superato a pieni voti seppur considerando il valore non eccelso espresso dall’avversaria. Con tutta probabilità, il prossimo turno sarà decisamente più impegnativo per Camila: troverà Iga Swiatek, campionessa in carica del Roland Garros. Due tenniste attaccanti nate per un pronostico aperto e uno spettacolo garantito.

ASICS ROMA
Qiang Wang si è spenta nel momento in cui si è trovata in svantaggio. Ha chiuso con un doppio fallo, sigillando la sconfitta nonostante abbia vinto più punti dell'avversaria (93 a 91)

ERRANI - WANG 2-6 6-4 6-4
Sempre sul campo numero 8, alle 2.36 ora italiana scende in campo la seconda azzurra impegnata nel Day 1: si tratta della ex numero 5 del mondo (ora 134) Sara Errani, che si è guadagnata l’acceso a questo Australian Open in 3 tiratissimi turni nelle qualificazioni disputate a Dubai. La romagnola, in cerca di nuovi importanti risultati che possano dare uno slancio deciso alla sua seconda parte di carriera, si gioca un posto al secondo turno contro la forte cinese Qiang Wang, che qui a Melbourne ha da difendere la pesante cambiale dei punti ottenuti nel 2020 raggiungendo gli ottavi di finale (con tanto di vittoria su Serena Williams). Errani parte sfavorita, ma lo stato di forma non ottimale di Wang (sconfitta da Jasmine Paolini all’esordio nel Gippsland Trophy una settimana fa) e la tenace caparbietà di “Sarita” potrebbero risultare fattori determinanti per stravolgere il pronostico. Non ci sono precedenti tra le due. Errani parte al servizio ed è subito break Wang. Le difficoltà per Sara a iniziare lo scambio in situazione di vantaggio, sia al servizio che in risposta, paiono purtroppo evidenti. Si scambia tanto da fondo: la palla di Wang è pesante, regolare, precisa, e fiacca la generosa resistenza dell’italiana nella maggior parte dei lunghi scambi. Il pallino del gioco è in mano alla cinese: Errani corre molto, il match è intenso e piacevole. Il servizio non è il fondamentale prediletto da entrambe, i break si susseguono, ma è Wang a portarsi meritatamente nella situazione di poter chiudere il primo parziale issandosi sul 5-2. Con palle nuove, tiene a 15 la battuta concludendo con il suo quinto ace.

L’allenatore della cinese per il 2021 è l’ex campione australiano Pat Cash, e dal box può ritenersi più che soddisfatto della qualità della sua atleta. Errani prova a reagire a inizio secondo set, portandosi 3 a 0 grazie a colpi d’attacco di pregevole fattura e riuscendo a spingere fin da inizio scambio. Wang sembra non riuscire più a chiudere il punto con facilità, Errani prende sempre più fiducia ed è lei questa volta a salire 5-2. Problema all’adduttore per Wang e lungo medical time out (fuori dal campo) per lei. La cinese torna sistemata dalla massaggiatrice, ma Errani pareggia i conti chiudendo in risposta il set 6-4. La sensazione è quella di una partita ora alla portata per la tennista romagnola. Errani delizia con tocchi di volo e con stoiche difese cerca di contenere Wang, che martella con dritto e rovescio lungolinea, tornati sui livelli di efficienza del primo set. Altalena di emozioni e continui ribaltamenti di fronte, con il vento che si alza dal mare di Melbourne dando non poco fastidio alla due giocatrici. Gioco infinito il nono, chiuso da Errani con l’anomalo servizio da sotto e millimetrico lob a seguire per il 5-4 a favore di Sarita. Wang si spegne nel primo momento in cui si trova in svantaggio: regala due match point consecutivi a Errani e chiude con un doppio fallo a sigillare il 2-6 6-4 6-4 in un incontro durato 2 ore e mezza con due punti vinti in meno dell’avversaria sul tabelloni delle statistiche finali (91 Errani, 93 Wang). Vittoria fortemente voluta e iniezione di fiducia per l’italiana, che al secondo turno incontrerà Venus Williams (vincente su Kirsten Flipkens), in un incontro affascinante dal sapore vagamente romantico.

A sei anni e mezzo dall'ultimo precedente di Flushing Meadows, Sara Errani ritroverà Venus Williams