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NEXT GEN FINALS

Un po' modello, un po' detective: Milano scopre Jack Draper

Niente italiani in semifinale: Lorenzo Musetti cede nettamente a Jack Draper. Era stanco, ma il britannico ha giocato un match-super. E lo aveva già battuto a Wimbledon jr. Il curioso percorso di un predestinato: suo padre prendeva più di un primo ministro, gioca con la sinistra ma è destro e aveva previsto l'esplosione di Emma Raducanu.

Riccardo Bisti (Foto Giampiero Sposito - FIT)
11 novembre 2022

Avrà pure giocato in trasferta, anche se c'era qualche tifoso con la bandiera britannica. Ma osservando i suoi avversari nel Gruppo Rosso delle Next Gen Finals, tuttavia, Jack Draper avrà fatto un salto indietro nel tempo e si sarà sentito come a casa. Per un tennista britannico, “casa” è Wimbledon. Quattro anni fa raggiungeva la finale nella prova junior dopo aver battuto Lorenzo Musetti nei quarti, il colombiano Mejia in semifinale (19-17 al terzo dopo 4 ore e 23 minuti), salvo poi perdere contro Chun Hsin Tseng in finale. Due di loro li ha trovati a Milano: con Tseng si è preso la rivincita dopo la sconfitta contro Stricker nel match inaugurale. Contro Musetti si giocava l'accesso in semifinale e ha giocato un match monumentale, un 4-1 4-0 4-3 maturato in meno di un'ora, che ha cancellato i tennisti italiani dal torneo, dopo che nel pomeriggio erano arrivate le eliminazioni di Matteo Arnaldi e Francesco Passaro. “Lorenzo era sicuramente stanco dopo il match di ieri, ma sono contento di come ha giocato” ha detto il mancino di Sutton, sobborgo a sud di Londra. Il suo tennis non è spumeggiante come quello di Stricker, ma è dotato di grande potenza e un servizio che non ha lasciato spazio a Musetti.

Numero 265 ATP a inizio anno, si è presentato a Milano in 41esima posizione in virtù di una crescita imperiosa, fatta di quattro titoli Challenger (tre a Forlì, uno a St. Brieuc) e i primi risultati nel circuito ATP: semifinale a Eastbourne, quarti al Masters 1000 di Montreal (con vittoria su Tsitsipas) e terzo turno allo Us Open, in cui si è preso lo scalpo di Felix Auger Aliassime. Quest'ultimo exploit è molto significativo, perché in un'intervista della scorsa primavera raccontò di aver osservato a lungo il canadese. “Vedendo i suoi risultati, mi ero costruito l'idea di essere in ritardo. Ma poi ho capito che ognuno ha il suo viaggio, il suo percorso”. Quello di Draper è il viaggio di un predestinato. La figura più importante della sua vita – e lo ha ricordato anche in questi giorni – è mamma Nicky, ex ottima giocatrice che faceva la maestra di tennis ed è stata la prima a intuirne le capacità. “Che ci crediate o no, ha tirato i suoi primi colpi a un anno di età” racconta la signora Draper, che faceva la maestra presso il Sutton Tennis and Squash Club. Aveva anche un gruppo di ragazzi molto piccoli, fino ai tre anni di età, e spesso il figlio si aggregava. “Sin da subito, ho notato che aveva una coordinazione occhio-mano impressionante” dice del figlio, che pure è destrorso naturale.

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«Mio fratello Ben mi dice sempre di utilizzare le dating app, di uscire e divertirmi... Ma non si rende conto che la mia giornata finisce alle 18, ho bruciato 5.000 calorie e sono troppo stanco per andare a un appuntamento» 
Jack Draper

L'ascesa di Jack Draper raccontata dalla LTA

Per questo, la Lawn Tennis Association gli ha meso gli occhi addosso e lo ha mandato presso la Weybridge Tennis Academy, sotto la guida di coach Justin Sherring, suo coach dal 2006 al 2016. A proposito di LTA, Draper è figlio di quel Roger che per anni è stato amministratore delegato dell'associazione, peraltro con scarsi risultati. Non si ricordano iniziative particolarmente illuminate sotto la sua guida, ad eccezione di una lieve risalita dei praticanti negli anni d'oro di Murray. Di Draper Sr., semmai, si ricorda l'impressionante stipendio: nel 2013 era arrivato a guadagnare 640.000 sterline (circa 800.000 euro), il quadruplo dell'allora Premier David Cameron. La cosa fece scalpore, e poco tempo dopo fu sollevato dall'incarico. Pochi sapevano che aveva un figlio aspirante campione, anche se poco professionale. Provenendo da una famiglia benestante, non aveva la sacra fame di chi proviene da ceti inferiori. Lui è reo confesso: “Mangiavo schifezze e mi comportavo male durante gli allenamenti”. Ma nel 2017, ecco la svolta: al suo angolo si siede Ryan Jones, figlio di Alan (coach di Jo Durie negli anni '80).

“Lui sapeva tutto su come si diventa professionisti, d'altra parte aveva già lavorato con Kyle Edmund. Mi ha insegnato a comportarmi in un certo modo”. Un anno dopo arrivava la finale a Wimbledon jr, poi l'approdo tra i professionisti. Ma c'era un problema: Jack si infortunava un po' troppo spesso. L'episodio più grave risale all'anno scorso, quando si è strappato i legamenti della caviglia mentre cercava di giocare un dritto. A Miami era addirittura collassato durante un match. E così, a fine anno, la scelta di lasciare Jones. “È stata molto dura, perché negli ultimi quattro anni avevo trascorso più tempo con lui che con mia madre”. Ma la scelta ha pagato, con un 2022 sfavillante che potrebbe concludersi con un successo che non dà punti, ma tanta visibilità. “La cosa di cui sono più felice è che nel 2022 ho potuto giocare senza problemi fisici, dopo che negli anni scorsi mi avevano attanagliato” dice Jack, mentre la madre è più colorita nei ricordi. E menziona i tempi duri: “È il giusto premio al suo impegno: il passaggio da junior a professionista è stato molto duro, perché ti abitui a giocare in posti splendidi e frequenti gli Slam, poi ti ritrovi a giocare i tornei ITF in Messico, laddove gli spettatori sono un uomo e un cane”.

Al recente torneo di Basilea, Jack Draper ha ceduto 7-5 al terzo contro il n.1 Carlos Alcaraz

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Non solo tennis: Jack Draper fa anche il modello per conto di IMG

Era l'estate del 2019 e, in effetti, Draper è andato a giocare un paio di tornei a Cancun. “Che come nome suona bene – dice lui – ma poi ho scoperto che il club si trovava a 20 km di strada sterrata dall'aeroporto. Avevano costruito dei campi da tennis in mezzo alla giungla”. Non ha fatto una piega e ha raggiunto due semifinali. Niente a che vedere con i risultati del 2022, in cui i tornei Challenger gli hanno dato la fiducia necessaria per avere successo nel circuito maggiore. “Nei Challenger tutti hanno fame, ed è la fame che ti porta in alto” dice questo (quasi) 21enne con la passione per il crimine (“In senso buono, ci mancherebbe”) e che – senza racchetta in mano – avrebbe fatto il detective. Nel tempo libero ascolta musica rap, fa il tifo per il Manchester United e non ha tempo per altro, nemmeno per una fidanzata. “Mio fratello Ben mi dice sempre di utilizzare le dating app, di uscire e divertirmi... Ma non si rende conto che la mia giornata finisce alle 18, ho bruciato 5.000 calorie e sono troppo stanco per andare a un appuntamento”. Per adesso le coccole arrivano dal suo cane, un labradoodle australiano, anche se non dovrebbe fare fatica a trovarsi una fidanzata in carne e ossa, visto che è un ragazzo particolarmente attraente.

Al punto che il colosso IMG non si è limitata a metterlo sotto contratto come tennista, ma anche come fotomodello. Il poco tempo libero, dunque, va via in servizi fotografici. L'effetto benefico sono state alcune wild card, come quella al Masters 1000 di Madrid (recentemente acquisito da IMG), che aveva fatto imbestialire Fernando Verdasco. Il povero Jack non c'entrava nulla con la polemica, e si è meritato l'invito battendo Sonego e mettendo in difficoltà Rublev. Ma i palcoscenici importanti non gli fanno paura, anzi, lo esaltano. Come l'anno scorso, quando si è tolto lo sfizio di scippare un set a Novak Djokovic sul Centre Court di Wimbledon. Non era un fuoco di paglia: Jack è un tennista vero, completo, pronto al salto di qualità. Sul medio termine, vediamo per lui un posto tra i top-10. E chissà che non si possa inserire nella battaglia per conquistare i grandi titoli, proprio come la sua amica Emma Raducanu. In un'intervista del giugno 2021, quando lei era ancora una sconoscuta, Jack disse: “Appena giocherà bene, lo farà subito a un livello molto alto”. Poche settimane dopo, avrebbe vinto lo Us Open. Per adesso, un po' modello e un po' detective, Draper s è limitato a bloccare per due volte una corsa di Lorenzo Musetti. Ci sarà tempo per le rivincite, ma intanto – stasera – contro Brandon Nakashima ci giocherà lui.