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IL CASO

Vera Zvonareva arrestata ed espulsa dalla Polonia

La russa avrebbe dovuto partecipare al torneo WTA di Varsavia, ma è stata bloccata dalle Guardie di Frontiera ed è stata espulsa dal Paese. A suo tempo si era schierata contro la guerra. È stata cacciata per un tecnicismo: è entrata in Polonia partendo da Belgrado (dunque fuori dall'Area Schengen).

Riccardo Bisti
23 luglio 2023

Chissà cosa ne pensano Iga Swiatek e papà Tomasz, che con la sua “Tennis Consulting” è anche l'organizzatore del torneo WTA di Varsavia, al via in queste ore sui campi dello storico Legia Tennis & Golf. La numero 1 del mondo sarà la principale attrazione di un torneo che – per farla contenta – ha persino cambiato superficie. Nato nel 2021 a Gdynia, lo scorso anno si è spostato a Varsavia e si era sempre giocato sulla terra battuta. Adesso, invece, le giocatrici troveranno campi in Laykold, dal 2020 superficie dello Us Open. Ma in questa storia il tennis c'entra poco: ad est, la Polonia confina con la Bielorussia e l'Ucraina, ed è forse il Paese che ha espresso la maggiore vicinanza agli ucraini dopo l'invasione russa dello scorso anno. Scelte politiche estese allo sport: qualche giorno fa, aveva fatto scalpore una frase sul sito del Challenger di Grodzisk Mazowiecki, in cui si invitavano i russi e i bielorussi a non iscriversi. È possibile che siano arrivati i rimbrotti dell'ATP, poiché la frase incriminata è stata cancellata e ne è comparsa un'altra, ben più diplomatica.

“L'organizzatore del Kozerki Open desidera esprimere il proprio sostegno alla lotta per la vita e la libertà guidata dall'Ucraina e dal popolo ucraino”. Tra qualche giorno uscirà l'entry list e vedremo se qualche russo o bielorusso si sarà iscritto. Al contrario, il torneo di Varsavia aveva registrato le iscrizioni di Aliaksandra Sasnovich e Vera Zvonareva (oltre a Valeria Savinykh nelle qualificazioni): è notizia di queste ore che la Zvonareva non ci sarà perché è stata bloccata dalla Guardia di Frontiera, e dopo una notte presso l'aeroporto Chopin di Varsavia è stata espulsa dal Paese. Ne ha dato notizia il Ministero dell'Interno polacco: la Zvonareva aveva ottenuto il visto d'ingresso in Francia, e venerdì ha preso un volo da Belgrado a Varsavia. Una volta arrivata è stata bloccata nella zona di transito, dopodichè l'hanno costretta a prendere un volo per Podgorica, in Montenegrro. "Una donna russa nell'elenco delle persone il cui soggiorno è indesiderabile nel territorio della Repubblica di Polonia non è stata ammessa dalla Guardia di Frontiera per motivi di sicurezza dello Stato e tutela della pubblica sicurezza" recita il comunicato ministeriale.

Oltre alle giocatrici iscritte in singolare, al torneo WTA di Varsavia dovrebbe esserci anche la doppista bielorussa Lidzija Marozava

«Se la Swiatek dovesse affrontare una russa, purtroppo, non sarò sui campi del Legia. Anche se dovesse esserci una finale con Iga» 
Kamil Bortniczuk
ASICS ROMA

La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, ripresa persino dall'agenzia ANSA. È normale che faccia rumore, ma non è così sorprendente in virtù di quanto sta accadendo in Polonia in questi mesi. Non solo i fatti del Challenger di Grodzisk Mazowiecki, ma anche le durissime dichiarazioni di Kamil Bortniczuk, Ministro polacco dello Sport e del Turismo, il quale si era detto pronto a boicottare persino le partite di Iga Swiatek se le capitasse di affrontare una russa o una bielorussa. “Sono in forte disaccorso con la politica perseguita da WTA e ATP in merito alle presenza di atleti russi e bielorussi nei tornei, i quali potranno giocare a Varsavia – ha detto – per questo ho deciso di evitare le partite con la loro partecipazione. Sarò lieto di seguire i match di Iga Swiatek, ma allo stesso tempo vorrei che non debba giocare un solo match contro russe o bielorusse. Se accadrà, purtroppo, non sarò sui campi del Legia, anche se dovesse esserci una finale con Iga”.

La policy di ATP e WTA ha avuto un effetto diretto sul torneo, costretto a rinunciare a qualsiasi contributo governativo e istituzionale. “Anche se lo sosteniamo, e siamo consapevoli di quello che è stato fatto affinché si svolgesse nelle migliori condizioni e su una superficie diversa”. Nel momento in cui scriviamo, non sappiamo se Sasnovich e Savynikh siano già in Polonia e se prenderanno parte all'evento (secondo le storie Instagram, la Savynikh si trovava ancora in Spagna nella notte tra venerdì e sabato): tuttavia, va detto che l'espulsione della Zvonareva è avvenuta a causa di un tecnicismo: la russa, infatti, è arrivata a Varsavia partendo da un Paese (la Serbia) fuori dall'Area Schengen: ci sono una decina di Paesi UE (tra cui la Polonia) che non rilasciano visti ai cittadini russi e non consentono loro di attraversare le frontiere esterne all'Unione Europea, compresi i voli internazionali sui loro aeroporti.

Tomasz Swiatek, padre di Iga, è anche organizzatore del torneo di Varsavia. "Credo che alcune giocatrici russe non conoscano la verità. Credono a quello che dicono i loro media"

Il comunicato della WTA sul caso Zvonareva

Qualche mese fa aveva vissuto un'odissea simile Vitalia Diatchenko, che aveva pianificato di viaggiare dall'Egitto alla Francia passando dalla Polonia. Va detto, tuttavia, che se un altro Paese dell'Area Schengen lo consente, i russi possono viaggiare al suo interno. In altre parole, se la Zvonareva posse partita da un altro Paese non sarebbe stata respinta. In pura teoria potrebbe provare a rimettere piede in Polonia partendo da un altro aeroporto. Non si è trattato, dunque, di un'espulsione ad personam, magari dettata da ragioni politiche. Se la Diatchenko aveva espresso opinioni pro-Putin in alcuni vecchi post social, la Zvonareva fu una delle giocatrici che si è maggiormente distinta ai tempi dell'inizio della guerra: durante il torneo di Miami 2022, infatti, scrisse a pennarello “No War” sulla sua visiera, gesto ancor più simbolico delle scritte sulle telecamere di Andrey Rublev, perché permanente. Scelta rischiosa, perché la Russia bandisce i propri cittadini che utilizzano le parole “guerra” o “invasione”: quello che sta accadendo in Russia deve essere definito Operazione Militare Speciale.

Il coraggio della Zvonareva era stato notato dai principali organi di stampa, meritando addirittura un lancio dell'agenzia Reuters. La WTA ha già diffuso un comunicato, sostenendo di essere a conoscenza della questione. “La sicurezza e il benessere delle giocatrici è una priorità assoluta. Vera ha lasciato la Polonia e valuteremo ulteriormente la questione con l'evento”. Il torneo è diretto da Mariusz Fyrstenberg (ex ottimo doppista, lo ricordiamo per un combattutissimo match contro Potito Starace in Coppa Davis), il quale aveva rilasciato dichiarazioni improntate alla tolleranza, non certo in linea con quelle dei connazionali. “Non abbiamo problemi con la presenza di russe e bielorusse – aveva detto – siamo soggetti alle regole ATP e WTA e non possiamo escludere nessuno. Anche per questo diamo grande importanza alla sicurezza. Il tennis è lo sport dei gesti bianchi, in cui anche il pubblico deve comportarsi in un certo modo. Non c'è bisogno di cercare conflitti e tutti meritano rispetto”. Sembra chiaro che il torneo non abbia responsabilità dirette nel caso specifico, ma la situazione rimane profondamente delicata.