Challenger polacco: “Russi, non iscrivetevi. Non siete i benvenuti”

ATTUALITÀ

17 luglio 2023

Riccardo Bisti

Il sito del Challenger di Grodzisk Mazowiecki invita tennisti russi e bielorussi a non iscriversi. “Non siete i benvenuti e non vi garantiamo l'ospitalità in accademia”. È una pressione psicologica senza alcun valore regolamentare: sortirà l'effetto sperato?

Non era mai accaduto che ci fosse così tanta attesa per l'entry list di un torneo Challenger. Tra una settimana uscirà il campo di partecipazione del torneo di Grodzisk Mazowiecki, in programma dal 14 al 19 agosto, nella stessa settimana del Masters 1000 di Cincinnati. In quei giorni si giocherà anche a Stanford, Todi e Winnipeg: finiranno tutti al sabato, in modo da dare 24 ore di tempo in più a chi dovrà recarsi a New York per le qualificazioni dello Us Open. Quella del 2023 sarà la seconda edizione di Grodzisk Mazowiecki, ma il torneo è al centro di un caso diplomatico: sulla home page del sito ufficiale c'è una nota che è rapidamente diventata virale.

“Considerando la situazione in Ucraina e l'aggressione armata della Russia in questi territori, si prega ai giocatori che rappresentano paesi come Russia e Bielorussia di non iscriversi al torneo LOTTO KOZERKI OPEN ATP Challenger. I giocatori che rappresentano Russia e Bielorussia non saranno i benvenuti al torneo e nel complesso Kozerki. Non garantiamo ospitalità nell'accademia per queste persone”. Si tratta di una raccomandazione senza alcun valore legale: sin dall'inizio del conflitto, il tennis ha scelto di consentire a russi e bielorussi di giocare, sia pure senza bandiera e come atleti neutrali. Soltanto l'edizione 2022 di Wimbledon – tra mille polemiche – li ha esclusi.

Lo scorso anno, il russo Alexei Vatutin partecipò al Challenger di Grodzisk Mazowiecki

ASICS ROMA

La pressione dei sindacati ATP e WTA li ha obbligati alla retromarcia, ed è chiaro che l'ATP non veda con favore la nota del torneo polacco. Gli organizzatori non possono in alcun modo impedire che un atleta russo e bielorusso possa iscriversi, e sono tenuti ad accettare un'eventuale partecipazione. Allo stesso tempo, la raccomandazione ha un grosso valore simbolico e psicologico: con quale spirito un tennista russo e bielorusso si iscriverebbe a questo torneo, sapendo che avrebbe tutti gli occhi addosso e probabilmente sarebbe vittima di ostracismo? Lo scorso anno, a guerra già in corso, si iscrissero soltanto due giocatori dei Paesi incriminati: Alexey Vatutin e Bogdan Bobrov, entrambi impegnati nelle qualificazioni.

Il primo le ha passate e si è spinto fino ai quarti di finale. Cosa succederà nel 2023? Al di là delle prime risposte che avremo dall'entry list, la posizione ATP è chiara: per un principio di uguaglianza, tutti i giocatori devono avere gli stessi diritti e opportunità. Con questa presa di posizione, il torneo si è esposto al rischio di multe e possibili provvedimenti da parte della stessa ATP. Vedremo se e come si creeranno situazioni di imbarazzo in questa cittadina che dista mezz'ora di strada a Varsavia e quarantacinque minuti da Lodz, ad appena 150 chilometri dal confine con la Bielorussia.