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ROLAND GARROS

Una consolazione da 62.000 euro

Entrati in tabellone come lucky loser, Alessandro Giannessi e Franco Agamenone sono stati i protagonisti del lunedì azzurro. Hanno accarezzato l'impresa (soprattutto Giannessi), ma la possibilità di giocare il main draw darà una svolta economica alla loro stagione. 

Riccardo Bisti
23 maggio 2022

Quando un giocatore perde all'ultimo turno delle qualificazioni e viene ripescato in tabellone, lo definiscono lucky loser. Perdente fortunato. Il termine è adeguato, soprattutto nei tornei del Grande Slam, laddove vengono distribuiti montepremi da sogno. I giocatori lottano per entrare nel Sacro Graal dei top-100 non solo per la gloria, ma soprattutto per garantirsi una base finanziaria per mantenersi l'attività. Giocare i quattro main draw degli Slam offre la bellezza di 200.000 dollari, sia pure al lordo delle tasse. La premessa serve per descrivere – e temperare – la delusione che avranno provato Alessandro Giannessi e Franco Agamenone, i due azzurri impegnati in un curioso lunedì parigino, in attesa di un vero e proprio Italian Day vedrà in campo ben sette azzurri. Lo spezzino e il cordobese avevano perso all'ultimo turno delle qualificazioni, ma un paio di forfait dell'ultim'ora (quello di Alejandro Tabilo è stato ufficializzato a torneo iniziato) li hanno spediti in tabellone.

Entrambi hanno perso con qualche rimpianto, ma probabilmente il nervosismo si trasformerà in sorrisi quando passeranno all'ufficio del prize money, laddove sono attesi da un assegno di 62.000 euro. Sarebbe stato meglio vincere, portando il guadagno a 86.000 e la prospettiva di giocare un altro match di prestigio, ma tant'è. Per Giannessi era la terza presenza nel main draw di uno Slam, la prima a Parigi dopo un paio di antiche partecipazioni a New York (2016 e 2017). Contro Borna Gojo aveva un'occasione d'oro, per se stesso ma anche per vendicare quell'Italia che lo scorso novembre fu estromessa dalla Davis, a Torino, soprattutto a causa del successo del croato contro Lorenzo Sonego. I due sono rimasti in campo per quasi cinque ore, ma alla fine Gianna si è arreso. Sconfitta dolorosa, giacché si è trovato diverse volte a due punti dal match prima di cedere col punteggio di 6-4 6-7 6-7 7-6 6-4. Si è visto il solito Giannessi, strabordante sul piano atletico e spesso incisivo con il dritto, ma con i consueti limiti, a partire da una notevole asimmetria tra i due fondamentali.

Il futuro dell'Italia non è certo nelle mani di Giannessi e Agamenone, ma per un giorno i protagonisti sono stati loro. Al di là del risultato.
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La rabbiosa reazione di Borna Gojo contro alcuni tifosi italiani 

Pur sbagliando parecchio, Gojo lo ha spesso stimolato dalla parte del rovescio e alla fine ha avuto ragione, anche se l'esito della partita non ha avuto particolari ragioni tecnico-tattiche: semplicemente, si è decisa sui dettagli. Se Giannessi avesse conservato il break di vantaggio conquistato due volte nel quarto, probabilmente sarebbe stato il protagonista di giornata. Ha anche servito per il match sul 6-5, si è difeso orgogliosamente, ma Gojo ha trovato il break al quarto tentativo. Ed era difficile immaginare che potesse vincere il terzo tie-break di fila. Infatti lo ha perso, ha avuto le sue chance nel quinto, ma poi ha ceduto alla maggiore aggressività del suo avversario e a un principio di crampi, comparso già sul finire del terzo set e diventato evidente sul finire della partita.

Qualche polemica al termine, con Gojo che dopo la stretta di mano se l'è presa con qualcuno in tribuna, probabilmente sostenitore di Giannessi, supportato anche da alcuni tifosi croati che non hanno lesinato qualche dito medio. Archiviata la delusione, lo spezzino potrà consolarsi con il prize money e lo scudetto del suo Milan, accolto con gioia la sera precedente. Al contrario, tifa per il River Plate Franco Agamenone, che gioca per l'Italia in virtù di una decisione presa a inizio pandemia, legata a questioni soprattutto economiche. Il fatto che sia argentino e che si inciti dicendo Dale non lo rende meno meritevole di sostegno, vuoi perché è reduce da una carriera complicata, vuoi perché sul campo si comporta come si deve e non ha un brutto tennis.

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Franco Agamenone non aveva mai giocato un match al meglio dei cinque set

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Franco Agamenone ha accompagnato la sua avventura parigina con alcuni post su Instagram

Anzi, il già citato Sacro Graal potrebbe essere alla sua portata, anche se a 29 anni è ancora un esordiente: quello contro Mackenzie McDonald è stato il suo primo match nel circuito maggiore, il primo in uno Slam e il primo al meglio dei cinque set. Si è arreso – con qualche rimpianto – col punteggio di 1-6 6-2 6-3 7-6. Nonostante l'anagrafe indichi un'età maggiore rispetto all'americano, l'ha persa per inesperienza: avanti di un break sia nel terzo che nel quarto set, si è sempre fatto riprendere e ha finito col perderli entrambi, peraltro dopo aver avuto un setpoint che avrebbe allungato il match al quinto. L'avrebbe meritato in virtù di un atteggiamento sempre ordinato e un tennis di discreta qualità, aiutato da un avversario che sulla terra battuta fa grande fatica.

Nel primo set, in effetti, gli è bastato tenere la palla in campo per aggiudicarsi sei game di fila. Dopo un secondo da incubo, nel terzo e nel quarto ha patito le accelerazioni di McDonald (molto incisivo con il dritto in direzione anomala) e qualche punto giocato ingenuamente. Peccato, perché in caso di vittoria la sua storia avrebbe varcato i confini di Italia e Argentina, laddove è ormai conosciuta. Ma intascare 62.000 euro, per un giocatore che più volte era stato sull'orlo del ritiro per ragioni economiche, sarà probabilmente il momento più dolce della sua carriera. Una carriera che al raggiungimento dei 29 anni potrebbe assumere un aspetto completamente nuovo, diverso e piacevole. Il futuro dell'Italia non è certo nelle mani di Giannessi e Agamenone, ma per un giorno i protagonisti sono stati loro. Al di là del risultato.