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LA STORIA

Steve Darcis, un po' coach e un po' capitano

Per continuare ad essere aiutato dalla federtennis belga, l'ex top-10 junior Gauthier Onclin deve raggiungere determinati obiettivi. Per riuscirsi si è affidato alla leggenda nazionale Steve Darcis, che pochi giorni fa è stato nominato capitano di Coppa Davis. Da un paio di mesi sembra aver svoltato. 

Da Rovereto, Riccardo Bisti (foto di Loredana Berguecio Bertolini e Hans Vila)
25 febbraio 2023

Gauthier Onclin non vuole finire nella lunga lista dei top-10 junior incapaci di confermarsi tra i professionisti. I primi anni di carriera avevano alimentato qualche dubbio, ma il suo avvio di 2023 ha cambiato tutto. In meno di due mesi ha scalato cento posizioni ed è entrato a gamba tesa nel circuito Challenger. Dopo aver vinto il torneo ITF di Bressuire, è giunto in semifinale al ricco torneo di Ottignies Louvain, arrivando a sfidare David Goffin. Adesso vuole fare un passo in più dopo aver centrato un'altra semifinale agli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It). Partiva leggermente sfavorito contro Zdenek Kolar, invece si è imposto con un doppio 6-3 che gli ha aperto la strada per la semifinale contro Dominic Stricker. Se Onclin è relativamente sconosciuto a questi livelli, non si può dire altrettanto del suo coach: Steve Darcis è stato un ottimo giocatore, ricordato per alcune imprese in Coppa Davis e per una storica vittoria su Rafael Nadal a Wimbledon (una delle due sole sconfitte dello spagnolo al primo turno di uno Slam). Ha smesso tre anni fa e ha subito iniziato ad allenare, salvo poi diventare – appena una settimana fa – capitano del team belga di Coppa Davis.

Un doppio ruolo che però non lo distrae dall'impegno con Onclin. “Per me non cambierà molto: da quando ho smesso di giocare sono subito entrato in federazione e sono diventato responsabile degli Over 18, oltre ad allenare la top-100 WTA Ysaline Bonaventure quando è in Belgio, mentre in giro per il mondo è seguita da un tecnico francese (Hugo Guerriero, ndr). Quanto alla Davis, si tratta di un impegno di due settimane. Ok, dovrò fare delle riunioni, seguire i giocatori ma l'idea è organizzare delle sessioni di allenamento tutti insieme”. Adesso è focalizzato su Onclin, che sogna a farsi il più bel regalo di compleanno: dovesse arrivare in finale, la giocherebbe nel giorno in cui compie 22 anni. “Oggi mi è piaciuto molto, è stato solido e aggressivo – dice Darcis – questa è stata la chiave. Per lui è importante far muovere l'avversario, perché quando è lui a dover correre non va troppo bene. Se invece riesce a dettare il gioco va molto meglio”.

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«Se Gauthier chiuderà l'anno tra i top-150, credo che continueranno a dargli una mano. In caso contrario dovremmo fare per conto nostro, perché la parte francese della federazione non ha molti soldi» 
Steve Darcis

Onclin è arrivato a sfidare David Goffin al recente Challenger di Ottignies Louvain

Onclin ascolta la conversazione in silenzio, si vede che nutre un grande rispetto per il suo tecnico. “Deve migliorare il servizio – continua Darcis – credo che possa fare molto meglio di così. Per il resto deve continuare a essere solido, come sta facendo da qualche settimana. Adesso sa come giocare a tennis, ha capito come funziona. Sul piano tecnico risponde molto bene e il dritto è un'arma davvero interessante”. Professionista dal 2020, per tre anni ha giocato quasi esclusivamente i tornei ITF. Adesso sembra essere cambiato tutto: frutto di un lavoro particolare durante la offseason o è la naturale evoluzione di un giocatore? “Entrambe le cose – continua Darcis – l'evoluzione procede nel modo giusto, ma in inverno abbiamo cercato di lavorare il più possibile con i migliori belgi. Abbiamo trascorso alcune settimane con Zizou Bergs e lo stesso Goffin. Per lui è stato molto importante, perché si è reso conto che il livello non è così diverso”. Onclin ha vissuto il suo momento di massima popolarità a Ottignies Louvain, laddove ha attirato la curiosità della stampa belga.

Nell'occasione aveva detto di non avere particolari sponsor, lanciando quasi un appello. “Speriamo che trovi qualcosa!” dice Darcis, specificando che per le racchette non ci sono problemi perché utilizza da tempo telai dello stesso marchio. “Per l'abbigliamento è un po' più difficile, perché lui ama giocare con un certo modello di scarpe, e le aziende di abbigliamento vogliono vestire un giocatore dalla testa ai piedi. Io posso sperare che continui a salire in classifica, credo che le attenzioni verranno di conseguenza”. Sempre in occasione del torneo belga, lo stesso Darcis aveva specificato che Onclin deve raggiungere determinati obiettivi se vuole continuare ad avere il sostegno della federtennis belga. Sul punto, è opportuno fare una precisazione: essendo un Paese bilingue, il Belgio ha due grosse associazioni che confluiscono nella Royal Belgian Tennis Federation. Nella parte fiamminga c'è Tennis Vlaanderen, mentre in quella vallone c'è l'AFT (Association Francophone de Tennis). Quest'ultima è quella a cui è associato Onclin.

Gauthier Onclin ha scalato circa 100 posizioni nei primi due mesi del 2023 (Foto di Felice Calabrò)

La storica vittoria di Steve Darcis contro Rafael Nadal a Wimbledon 2013

“La nostra idea è chiudere l'anno tra i top-150 ATP – dice Darcis – qualora dovesse farcela, credo che continueranno a dargli una mano. In caso contrario dovremmo fare per conto nostro, perché la parte francese della federazione non ha molti soldi. E i costi, tra voli e hotel, sono moltissimi. Il primo obiettivo era giocare le qualificazioni del Roland Garros, e credo che sia stato già raggiunto, così come per Wimbledon. Questa è un'ottima notizia. Io mi auguro che continui così, perché in quel caso raggiungerà sicuramente l'obiettivo di fine anno”. Visto che l'annuncio è arrivato pochi giorni fa (con tanto di annuncio in pompa magna sul sito della Coppa Davis), è inevitabile chiedere a Darcis come è nata la sua nomina a capitano di Coppa Davis. “Abbiamo avuto un ottimo capitano per dodici anni: con Johan Van Herck abbiamo raggiunto due finali – premette – alla fine le cose per lui si sono complicate con la federazione. Quando ho smesso di giocare, ormai tre anni fa, ho subito dato la mia disponibilità, ma non ho voluto fare nulla alle spalle di Johan perché è un amico e ho grande rispetto per lui. Quando mi hanno detto che lui avrebbe chiuso la sua esperienza, io ho detto che ero disponibile. C'erano state delle discussioni, ma non c'era ancora nulla di definito”. Darcis racconta di aver appreso della nomina dopo la sconfitta di tre settimane fa in Corea.

“Ne avevamo parlato, ma l'intenzione era far chiudere la stagione a Van Herck. Dopo quella partita hanno cambiato idea, dunque a settembre ci sarò già io. Ma ogni discussione è arrivata dopo la partita di Seul”. Nonostante quella brutta sconfitta, che costringerà a giocare uno spareggio-salvezza contro l'Uzbekistan, il tennis belga sta vivendo un buon momento di salute. “Siamo in buona posizione – dice Darcis – anche se Goffin non è più giovanissimo abbiamo Zizou Bergs e poi stanno emergendo tanti giovani: c'è Gauthier, poi Raphael Collignon, il vincitore dell'Australian Open junior Alexander Blockx e Gilles Arnaud Bailly, che lo scorso anno ha giocato due finali Slam junior. Stanno arrivando tanti giovani e questo è ottimo, perché la competizione spingerà tutti a fare meglio”. Intanto il suo allievo proverà a farsi il più bel regalo di compleanno della sua vita, a piedi delle Dolomiti. Per riuscirci dovrà battere Dominic Stricker, che si è concesso un set di distrazione contro l'ostico Alejandro Moro Canas, entrato in tabellone come lucky loser ma bravo a spingersi fino ai quarti di finale. Nonostante un problema al piede sinistro (che lo ha costretto a chiedere un medical time-out dopo appena tre game), lo svizzero ha evidenziato una superiorità netta su questa superficie. Il match è terminato col punteggio di 6-4 4-6 6-0, ma per lo spagnolo (che si incorda da solo le racchette con una macchina portatile) rimane una buonissima esperienza: per lui è stata la terza volta nei quarti di finale di un torneo Challenger, la prima in un torneo indoor.