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INDIAN WELLS

Sinner regge, Nadal insegna, Medvedev crolla...

La notte del BNP Paribas Open ha offerto tante storie, un po' sfumate a causa dell'orario scomodo. In pillole, vi raccontiamo cosa sta succedendo all'Indian Wells Tennis Garden. L'Italia ride con Sinner e si dispera con la Paolini, Medvedev perderà il numero 1, gli States sognano con Brooksby.

Riccardo Bisti
15 marzo 2022

L'orario notturno e la mancanza di sacralità, che invece è tipica degli Slam, non fa arrivare nel modo giusto i temi e i significati del BNP Paribas Open di Indian Wells. Le 8-9 ore di fuso orario e la programmazione degli incontri (con i match maschili quasi interamente di notte e nessuno sforamento mattutino) lo rendono ancora più complesso per gli appassionati europei, figurarsi per i giornali. Ma si tratta pur sempre del Quinto Slam, in un impianto straordinario e con numeri che nel 2019 lo avevano avvicinato addirittura a quelli degli Slam europei. La percezione di grande evento c'è tutta, dunque vale la pena riportare – in pillole – quanto accaduto nella notte appena trascorsa, con i primi incontri di terzo turno del tabellone maschile e l'allineamento agli ottavi del femminile. E l'Italia protagonista, sia nel bene che nel male.

SINNER PIÙ FORTE DEL MALESSERE
Le difficoltà con cui Jannik Sinner ha superato Benjamin Bonzi farebbero pensare a un match sottotono. In effetti l'azzurro ha rischiato di perdere, salvo imporsi col punteggio di 7-6 3-6 6-4. Ma ha avuto un problema fisico nel primo set, un malessere che lo ha obbligato a fermare il gioco per farsi misurare la pressione del sangue. La partita si è decisa lì: sotto 4-5, ha annullato due setpoint al francese con altrettanti ace. L'ha spuntata al tie-break, col senno di poi decisivo. Bonzi è un giocatore in ascesa, molto più forte rispetto a quello affrontato al Roland Garros 2020, e si è aggiudicato il secondo set. Ritrovata un po' di brillantezza, Sinner ha giocato un terzo set giusto, soprattutto nella gestione dei punti importanti. Ha vinto un delicato turno di battuta sul 3-2, è salito 5-2 con doppio break, poi ha contenuto il ritorno del francese salvo poi chiudere al decimo game. La carriera di un campione si costruisce (anche) con partite come questa, su campi secondari, lontano dai riflettori. Negli ottavi se la vedrà con uno scatenato Nick Kyrgios, che nella notte ha rifilato un doppio 6-4 al nemico Casper Ruud, con il quale si era beccato via Twitter lo scorso anno. La motivazione extra gli ha permesso di sfoderare una super partita, soprattutto al servizio. Per Jannik sarà un test molto affascinante.

LA CADUTA DEL NUMERO 1
Terminerà lunedì prossimo la leadership ATP di Daniil Medvedev. Il russo (che è costretto a giocare senza bandiera) si è arreso all'eterno Gael Monfils, il cui successo gli ha fruttato una foto a tutta pagina in apertura dell'Equipe. “Ho sempre saputo che quando sono in forma posso battere chiunque – ha detto uno sconsolato Medvedev - il problema è mantenere a lungo un certo livello. Per questo i Big Three sono stati surreali: vincono tornei a prescindere dalle superfici e dalle condizioni”. Proverà a riprendersi la leadership a Miami, dove storicamente gioca meglio. “È comunque meglio prendersi il primato anche solo una volta, anziché non averlo mai ottenuto. Pensavo che essere numero 1 mi desse la giusta motivazione. In effetti ero motivato, ma non ho giocato il mio migliore tennis” Il francese ha giocato un terzo set impeccabile, volando 4-0 prima di chiudere 4-6 6-3 6-1, tirando un bel rovescio vincente sul matchpoint. Negli ottavi se la vedrà con Carlos Alcaraz: il rampante spagnolo ha superato Roberto Bautista (e ci poteva stare), ma ha impressionato il modo: 6-2 6-0. Una demolizione di un tennista forte e affidabile, travolto da 29 colpi vincenti (contro uno soltanto...), dei quali 19 con il dritto. I due avevano condiviso il weekend di Davis contro la Romania, e si allenano spesso insieme. “Una delle mie migliori performance” ha detto Alcaraz, sempre più lanciato verso la vetta.

«Il problema è mantenere a lungo un certo livello. Per questo i Big Three sono stati surreali: vincono tornei a prescindere dalle superfici e dalle condizioni» 
Daniil Medvedev
ASICS ROMA

Rafael Nadal è il primo giocatore a raggiungere le 400 vittorie nei tornei Masters 1000

NADAL FA 400 NEI MASTERS 1000
L'unico giocatore ad avere un bilancio migliore di Alcaraz è un altro spagnolo, quel Rafael Nadal ancora imbattuto dopo 17 partite. Dopo aver rischiato grosso contro Sebastian Korda, ha vinto un match complicato contro Daniel Evans, rimontando un break di svantaggio nel primo set salvo poi sbrigare la pratica con sufficiente agio (7-5 6-3). Partita dopo partita, si sta adattando alle particolari condizioni di Indian Wells. “Il match non è partito come volevo, ma per fortuna ho tirato un paio di buoni passanti nei momenti chiave e le cose sono andate meglio” ha detto lo spagnolo, che negli ottavi avrà un test complicatissimo contro il bombardiere ribelle Reilly Opelka (che ha estromesso Shapovalov, prendendosi la rivincita di Melbourne). I due si sono già affrontati lo scorso anno al Foro Italico, in semifinale, e vinse Rafa in due set. Ma sul cemento americano potrebbe essere più complicato, poi Opelka sembra aver preso le misure a un torneo che non sopporta. Tornando a Rafa, ha costruito la sua vittoria nel cuore del match: sotto 4-2, ha vinto otto dei nove game successivi. Ha avuto un po' di fortuna nella palla break che gli ha dato l'unico strappo del secondo (una risposta steccata ha favorito l'errore di Evans), ma è stato impeccabile sul 3-1, quando ha cancellato l'unica chance di Evans con un attento serve and volley. I campioni fanno così.

L'AMERICAN DREAM DI JENSON BROOKSBY
Parlando di lui, Reilly Opelka ha detto che potrebbe diventare numero 1 del mondo. Ci vuole un po' di tempo per abituarsi allo stile un po' sgraziato di Jenson Brooksby, ma non c'è dubbio che sia molto efficace. E la sua grinta ricorda quella del primo Lleyton Hewitt. La vittoria in rimonta contro Stefanos Tsitsipas (1-6 6-3 6-2) gli garantirà l'ingresso tra i top-40 ATP: mica male per un giocatore che dodici mesi fa era fuori dai primi 250 e giocava un Challenger a Cleveland. “Un anno fa non potevo prevedere quello che sarebbe successo, ma l'unica cosa che puoi fare è gestire le cose che puoi controllare. Nella mia testa sapevo di aver il gioco per essere qui, ma non c'è niente di meglio che dimostrarlo sul campo”. Visto che martedì scenderanno in campo altri cinque americani, il tennis a stelle e strisce potrebbe eguagliare il record del 1994, quando arrivarono in sette agli ottavi (ma allora il tabellone era a 56 giocatori). Per Brooksby, tuttavia, Indian Wells vale di più. Nato a Sacramento, da bambino si recava a seguirlo dal vivo. Per artigliare i quarti dovrà battere il campione in carica Cameron Norrie, che ha superato in rimonta Basilashvili nel replay della finale dello scorso anno.

Jenson Brooksby è nato a Sacramento, non troppo distante da Indian Wells

Risultato a sorpresa in campo femminile: Marketa Vondrousova ha superato la favorita Anett Kontaveit

PAOLINI, CHE PECCATO!
Un ottavo a Indian Wells sarebbe stato un gran risultato per Jasmine Paolini, ma la toscana ha fallito per un soffio la classica Prova del 9 contro Viktorija Golubic, da cui aveva perso lo scorso maggio in finale a Saint Malo, nel torneo che le impedì di partecipare agli Internazionali d'Italia. Il solo punteggio alimenta recriminazioni (7-5 1-6 7-6), ma il modo in cui si è sviluppato accresce l'amarezza. In particolare, la Paolini ha servito due volte per il matc, sul 5-4 e sul 6-5 al terzo, ma nel momento cruciale ha vinto appena un punto in due game. Proprio come nel primo set, quando ha perso il servizio (a 15) sul 5-5. Ed è un peccato, perchè se fosse stato un match di pugilato avrebbe certamente vinto ai punti, soprattutto in virtù di un secondo set impeccabile e una gestione dello scambio generalmente migliore. Ma la posta in palio e qualche limite strutturale, soprattutto al servizio, l'hanno tradita. In caso di vittoria avrebbe sfidato Elena Rybakina, finalmente competitiva dopo un periodo di crisi. La kazaka ha addirittura portato alle lacrime Victoria Azarenka, che sul 2-2 nel secondo ha avuto una crisi emotiva. Sulle prime si pensava a un problema fisico, invece era soltanto frustrazione. Dopo il momento di crisi, ha avuto la sua unica palla break, ma il servizio della kazaka (colpo chiave del match) ha cancellato l'opportunità. E alla fine si è arresa col punteggio di 6-3 6-4. Martedì si giocheranno tutti gli ottavi del tabellone WTA.