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INDIAN WELLS

Il nemico Fritz

Sembra che Taylor Fritz abbia un conto in sospeso con gli italiani. Due anni fa ci ha eliminato in Davis, oggi sconfigge Berrettini nel torneo di casa e vuole sgambettare Sinner in un match cruciale per la corsa al Masters. “È convinto di poter battere chiunque. Ma sul serio” dice il coach.

Riccardo Bisti
13 ottobre 2021

Alcuni giocatori faticano a giocare davanti ad amici e parenti. La pressione, si sa, può giocare brutti scherzi. Non è il caso di Taylor Fritz, l'uomo che sta provando a mettere più di un bastone tra le ruote del tennis italiano. Battendo Matteo Berrettini al terzo turno del BNP Paribas Open ha impedito un derby azzurro negli ottavi, e adesso proverà a sbarrare la strada a Jannik Sinner in un match cruciale nella corsa alle ATP Finals (intorno alle 23.30, diretta Sky Sport). L'ultima volta che aveva battuto un top-10 risaliva a due anni fa, proprio contro Berrettini, alle Davis Cup Finals. Come se non bastasse, tre delle sue sei vittorie contro un top-10 (sarebbero sette considerando un successo contro Thiem in Laver Cup) sono arrivate contro un italiano, giacché una volta ha battuto anche Fognini. “Mi trovo molto bene a Indian Wells – ha detto dopo il 6-4 6-3 con cui ha battuto il romano – è la sesta volta che gioco questo torneo, quindi mi sento a mio agio. Non è diverso dagli altri, però sono vicino a casa e ho più fiducia”.

In effetti, Google Maps informa che l'Indian Wells Tennis Garden si trova a poco più di due ore dalla Torrey Pines High School di San Diego, laddove ha studiato prima di diventare professionista. Suo papà e suo zio insegnavano tennis da quelle parti, quindi Taylor conosce ogni segreto dell'impianto. “Era da un po' che cercavo un buon risultato in un grande evento, in carriera ho perso alcune partite che avrei dovuto vincere – ha detto il californiano – quindi è stato bello giocare una partita solida, chiuderla senza patemi e darmi un'altra possibilità di arrivare nei quarti o in semifinale”. Ha davanti a sé ancora qualche tabù: per esempio, non ha mai raggiunto la seconda settimana di uno Slam (nonostante abbia raggiunto sette volte il terzo turno) o i quarti in un Masters 1000. Ci proverà contro Sinner, cercando di dare continuità ad antichi successi al Garden: era il 2015 quando vinse l'Easter Bowl proprio su questi campi. “E in un match di secondo o terzo turno avevo perso il primo set ed ero sotto 5-0 nel secondo, in un campo secondario” ricorda sorridendo, come a dire che questi campi gli portano bene.

ASICS ROMA
"A volte pensa troppo alla tattica, quando invece dovrebbe limitarsi a tirare i suoi colpi e giocare facile. Il nostro compito è semplificargli la vita"
David Nainkin

Un recente video in cui Taylor Fritz ci svela i suoi esercizi preferiti

Più in generale, Indian Wells è un luogo di ricordi. Fatte le debite proporzioni, per un giovane californiano è un po' come per il Foro Italico per un bambino italiano. “Avrò avuto 10-12 anni quando venivo a vedere il torneo insieme ai miei amici, ma preferivamo andare in giro, stare fuori... Non è che guardassimo troppo tennis”. Cresciuto con la racchetta in mano per via della professione di papà Guy, si è definitivamente innamorato del tennis guardando in streaming la finale dello Us Open 2009 tra Del Potro e Federer. L'argentino rimane il suo idolo al pari di Pete Sampras, che nel 2015 si presentò in campo durante il Challenger di Monterrey, in Messico, con tanto di torta. Fu una sorpresa per i suoi 18 anni. Se le partecipazioni al BNP Paribas Open sono sei, in realtà ne vanta alcune nelle pre-qualificazioni, quando era un ragazzino, ma non ebbe particolare successo. “Il pubblico è fantastico nei miei confronti – dice, ricordando che in questi giorni dedica poco tempo alla famiglia per restare concentrato sul tennis – e questo mi dà grande sicurezza”.

Sicurezza è un concetto importante per comprendere il nuovo approccio di Fritz, ex baby fenomeno che sembra essersi incagliato in posizioni di immediato rincalzo. Sognava di vivere una bella estate, ma un antipatico infortunio al Roland Garros lo ha costretto a un piccolo intervento al ginocchio. È tornato a tempo di record per Wimbledon, si è ben comportato, ma poi il cemento americano gli ha dato soprattutto delusioni. “Ma dopo lo Us Open abbiamo vissuto tre grandi settimane di allenamento – dice David Nainkin, uno dei suoi tecnici insieme a Paul Annacone – adesso è in gran forma e credo che possa fare ottime cose nell'ultimo mese di tornei”. Servirebbe a rilanciarlo dopo un inizio di carriera folgorante, al punto che nel 2016 fu nominato Stella del Domani. “Ma si tratta della stessa persona, anche se il suo tennis si è evoluto – continua Nainkin, n.132 ATP nel 1999 – ha faticato a entrare tra i top-20 e ha trovato un muro al terzo turno degli Slam, un ostacolo che non ha ancora superato”.

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Ci sarà tempo per riuscirci, visto che tra un paio di settimane compirà 24 anni. Intanto non ha perso fiducia in se stesso e crede di poter battere tutti, nessuno escluso, nel tabellone di Indian Wells. “Non lo dico io, è qualcosa che pensa davvero – dice Nainkin – ha lo stile di gioco per farlo e sappiamo che nel tennis le cose cambiano molto rapidamente. Negli ultimi due anni ha sentito la pressione, ma adesso è pronto”. Anche perché Taylor è un cerebrale, uno che pensa un po' troppo sul campo da tennis. A volte può essere un problema, ma sul lungo termine elabora un mucchio di informazioni sugli avversari. “Diciamo che a volte pensa troppo alla tattica, quando invece dovrebbe limitarsi a tirare i suoi colpi e giocare facile. Il nostro compito è semplificargli la vita. Lui ribatte dicendo che potrebbe diventare troppo prevedibile, ma gli ho spiegato che andrebbe bene. A volte la bravura sta proprio nella prevedibilità. Anche se il tuo avversario sa quello che fai, se funziona devi continuare a farlo”.

Dalle nostre parti lo hanno soprannominato Amico Fritz per l'omonimia con il protagonista della celeberrima commedia lirica, scapolo incallito. In verità, Fritz è l'esatto opposto: aveva appena 18 anni quando si è sposato con la fidanzatina Raquel Pedraza, e la coppia ha anche messo al mondo un figlio (Jordan, 4 anni e mezzo). La loro storia è terminata nel dicembre 2019 e adesso si consola con la bionda Morgan Riddle. Eppure – nonostante sia americano – pare che uno dei suoi grandi amori sia il calcio. Tifa per il Manchester United e va in fissa per il videogame FIFA. “Ha rotto alcuni joystick giocandoci, perché era deciso a entrare tra i primi 100 al mondo e non ce l'ha fatta. Ha un grande spirito competitivo, adesso si è appassionato al golf. Speriamo che non si lasci prendere troppo”. Un tipo tranquillo ma con le idee chiare, amichevole ma che si è cucito addosso – involontariamente – la nomea di nemico del tennis italiano. Ma contro Sinner, in un match cruciale nella corsa a Torino (oggi si gioca anche un delicatissimo Hurkacz-Karatsev), non giocherà contro l'Italia o gli italiani. Vuole vincere per se stesso, meglio ancora se a due passi da casa.