The Club: Bola Padel Roma
INDIAN WELLS

“Scusate il ritardo”: la doppia missione di Griekspoor

Diventare numero 1 d'Olanda e migliorare il best ranking di coach Kristof Vliegen: ecco gli obiettivi di Tallon Griekspoor, uno dei giocatori del momento. Ha impiegato quasi otto anni per entrare tra i top-100, ma oggi vuole recuperare il tempo perduto. “Finalmente ho compreso il valore del duro lavoro”. A Indian Wells sfida Carlos Alcaraz.

Riccardo Bisti
13 marzo 2023

Non esistono tempi giusti o sbagliati. Ognuno ha i suoi. E non c'è dubbio che quelli di Carlos Alcaraz e Tallon Griekspoor siano profondamente diversi. Lo spagnolo è un fenomeno di precocità, tanto da entrare tra i top-100 a diciotto anni e diventare numero 1 appena quindici mesi dopo. Oggi è un gradino più in basso, ma se dovesse vincere il BNP Paribas Open di Indian Wells supererebbe Novak Djokovic e tornerebbe in vetta. Il suo prossimo ostacolo sarà l'olandese, che invece ha avuto bisogno di molto più tempo per prendersi un posto nel tennis che conta. Da ragazzino gli dicevano che aveva talento, ma lui non sentiva chissà quale fuoco interiore. “Quando facevo lezione chiedevo ogni cinque minuti che ora fosse – racconta Griekspoor – non vedevo l'ora di tornare a casa e giocare alla PlayStation. I miei amici uscivano a divertirsi mentre io dovevo allenarmi tutto il giorno”. Non esattamente lo spirito giusto, infatti il più piccolo dei fratelli Griekspoor (prima di lui hanno tentato la via del professionismo i gemelli Scott e Kevin, cinque anni più grandi di lui) ha impiegato quasi otto anni di tornei per entrare tra i top-100.

Lo ha fatto a ventcinque anni e mezzo, nell'autunno 2021, nel bel mezzo di un'impressionante striscia vincente nel circuito Challenger. Quell'anno ne ha vinti otto, chiudendo la stagione intascandone cinque di fila: Murcia, Napoli, Ercolano, Tenerife e Bratislava. Da allora basta Challenger, anche se la scorsa estate lo hanno convinto a giocare il torneo casalingo di Amersfoort. Puntualmente vinto. C'è da credere che rimarrà l'ultimo per molto tempo, visto che oggi è numero 36 ATP e ha nel mirino la leadership nazionale: Botic van de Zanschulp gli sta davanti di quattro posizioni e un piazzamento nei quarti a Indian Wells gli garantirebbe il sorpasso. Per riuscirci avrà bisogno di un miracolo, perché Alcaraz si è presentato in California in piena forma e con tanta motivazione. “La sua qualità è scoraggiante – dice Griekspoor – ha potenza, velocità, la capacità di variare, giocare il serve and volley... non so cosa gli manchi. Credo che fisicamente sia super, ma anche mentalmente è molto avanti per essere così giovane. Non riesco a trovare un punto debole nel suo gioco. È davvero di un altro livello”.

ASICS ROMA
«Quando facevo lezione chiedevo ogni cinque minuti che ora fosse: non vedevo l'ora di tornare a casa e giocare alla PlayStation. I miei amici uscivano a divertirsi mentre io dovevo allenarmi tutto il giorno» 
Tallon Griekspoor

Vincendo a Pune, Tallon Griekspoor è diventato il 12esimo olandese a conquistare un torneo ATP

I due si sono già affrontati a Wimbledon lo scorso anno e vinse lo spagnolo senza grossi problemi, ma oggi Griekspoor è un altro giocatore. L'illustre connazionale Richard Krajicek è rimasto impressionato dalla qualità del suo tennis a Rotterdam (laddove ha perso in semifinale contro Sinner). “Se va avanti così credo che possa entrare tra i primi 20, forse anche tra i primi 10” ha sentenziato l'ex campione di Wimbledon. In effetti il suo inizio di stagione è impressionante: 14 vittorie e 4 sconfitte. Gli unici KO sono arrivati con Tsitsipas, Sinner, Rublev e Djokovic. In altre parole, tre top-10 e uno che li vale. E si è aggiudicato il primo titolo ATP a Pune: non poteva che accadere in India, per la gioia del suo sponsor tecnico The Indian Maharadja, brand che ha investito pesantemente sul tennis olandese.

Griekspoor compirà 27 anni il prossimo 2 luglio ed è un buon esempio di come non sia mai troppo tardi per iniziare a fare le cose per bene. Il suo tennis non incanta a prima vista, ma i tecnici gli hanno sempre riconosciuto un buon talento. “Non posso certo lamentarmi del mio avvio di stagione – racconta – non solo lavoro duramente, ma mi piace farlo. Immagino che tanto impegno abbia dato i suoi frutti. Da ragazzino ero un po' viziato, poi a un certo punto ho capito che dovevo lavorare sodo. Ho iniziato ad apprezzare gli sforzi, perché ho capito che i momenti difficili rendono più gioiosi quelli belli”. Non che sia cambiato molto, a suo dire: ha chiuso il 2022 perdendo sette delle ultime otto partite, ma il livello era simile. “Perdevo partite di tre set che adesso vinco” sintetizza l'olandese, figlio di un pilota di motocross e fanatico di Formula 1.

Dopo aver lavorato insieme dal 2013 al 2018, Tallon Griekspoor e Kristof Vliegen hanno ripreso la partnership nel 2023

Il messaggio dedicato da Vliegen a Griekspoor dopo il suo ingresso tra i top-100

In realtà qualcosa è cambiato: per divergenze d'opinione ha chiuso il rapporto professionale con Raemon Sluiter e ha ripreso a lavorare con Kristof Vliegen, ex top-50 belga con cui aveva mosso i primi passi nel professionismo. Vliegen si è aggiunto a un team di cui fa parte anche l'esperto Dennis Schenk. “Mi ha telefonato a dicembre chiedendo di prendere un caffè insieme, due giorni dopo ci siamo visti a Rotterdam ed è stato tutto molto semplice” ha detto Vliegen, che giocava le gare a squadre insieme ai suoi fratelli e lo aveva seguito dal 2013 al 2018. Le loro strade si erano separate, ma era destino che sarebbero tornati insieme. Quando Griekspoor è entrato per la prima volta tra i top-100, il belga gli dedicò un sentito post su Instagram. “Non sarei stato qui senza di te, amico” rispose l'olandese. “Sai che puoi sempre contare su di me, amico” replicò Vliegen.

Da quando hanno ripreso a lavorare insieme la carriera di Tallon ha messo il turbo ed è vicino al traguardo auspicato dallo stesso Vliegen: migliorare il suo best ranking. Il belga è stato n.30 ATP nel 2006, traguardo ormai vicinissimo. “Avevo già prenotato le vacanze, dunque non l'ho potuto seguire a Pune – ha detto Vliegen – però ho seguito tutte le sue partite da Capo Verde, ed ero sempre in contatto con il tecnico che lo ha seguito in loco”. Si trattava del preparatore atletico Bas van Bentum. Con quella vittoria ha già fatto meglio di Vliegen, visto che il belga ha giocato due finali (Adelaide 2003 e Monaco di Baviera 2006), perdendole entrambe. “Sento che il mio lavoro con lui non è ancora finito – sentenzia Vliegen – penso di poterlo aiutare molto sul piano tattico perché guardo molto tennis. Sto cercando di ingrandire il libro della sua carriera, aggiungendo pagine nuove. Starà a lui scriverci dentro”. Chissà di cosa parlerà il prossimo capitolo, alla voce Carlos Alcaraz.