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AUSTRALIAN OPEN

Scene dell'altro mondo in arrivo: Melbourne per 390.000 spettatori!

Il Ministro dello Sport del Victoria ha annunciato che l'Australian Open potrà ospitare il 50% degli spettatori, poi il 75% a partire dai quarti di finale. La capienza complessiva sarà quella di metà anni 90, ma per noi saranno scene quasi surreali. Lo Stato non fa registrare casi da 25 giorni.

Riccardo Bisti
31 gennaio 2021

Chi ama lo sport e orbita intorno agli anta, o li ha già superati, ricorderà gli anni 80 e i primi del decennio successivo. Al mercoledì, quando le squadre italiane giocavano in trasferta nelle coppe europee, dalla TV arrivavano immagini improbabili, sfuocate, lontane. Sembrava quasi che provenissero da un altro pianeta. Lo stesso valeva per il tennis, soprattutto con l'Australian Open, rigorosamente su un solo canale (Telecapodistria fino al 1990, Tele+2 fino all'avvento del satellite). Il solo accesso a certe immagini sembrava un privilegio impagabile. La tecnologia sfrenata, internet, il digitale, gli OTT e tutto il resto hanno avvicinato moltissimo l'Australia. Gli oltre 16.000 km che ci separano da Melbourne, oggi, sembrano noccioline.

L'Australian Open 2021, tuttavia, sancirà un ritorno al passato. Non tanto per l'accesso mediatico (Eurosport ed Eurosport Player garantiranno la trasmissione di tutti i match, nessuno escluso), ma per quello che vedremo. I campi di Melbourne Park saranno pieni di gente. Migliaia di persone assembrate per assistere a uno spettacolo. Per noi, assuefatti al distanziamento sociale, sembrerà davvero che certe immagini arrivino da un altro pianeta. Marte, Giove o Saturno, fate voi. A darne notizia è stato Martin Pakula, Ministro dello Sport del Victoria. Il governo ha autorizzato un piano che consente una capacità quotidiana di 30.000 spettatori nei primi otto giorni del torneo (50% del totale), poi ridotta a 25.000 (12.500 per sessione, ma 75% del totale) a partire dai quarti di finale.

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"L'Australian Open sarà l'evento sportivo con la folla più significativa che vedremo dopo moltissimi mesi. L'atmosfera della Rod Laver Arena sarà incredibile, non così diversa da quella che abbiamo visto negli anni passati"
Gli Australian Open sono noti per il loro pubblico colorato e vivace

La somma è presto fatta: 390.000 spettatori in due settimane, circa la metà dello scorso anno, ma cifra impressionante rispetto a quanto visto negli ultimi mesi, con lo Us Open a porte chiuse e il Roland Garros con un migliaio di spettatori al giorno. Per non parlare dei tornei del circuito. “L'Australian Open sarà l'evento sportivo con la folla più significativa che vedremo dopo moltissimi mesi” ha detto Pakula, aggiungendo che l'atmosfera della Rod Laver Arena “sarà incredibile, non così diversa da quella che abbiamo visto negli anni passati”. E poco importa se gli spettatori saranno divisi in tre aree ben distinte e non comunicanti tra loro.

Per noi, che ci aggrappiamo alle parole dei politici (il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ritiene improbabile un'apertura degli stadi, anche solo parziale, prima della fine del Campionato di Calcio), sembrano numeri e situazioni surreali. In Australia se lo possono permettere, avendo quasi azzerato i casi di COVID grazie a una politica di lockdown durissima. Nel frattempo, i giocatori (salvo Paula Badosa, risultata positiva a metà quarantena) sono usciti dall'isolamento, con qualcuno che ha festeggiato la ritrovata libertà allenandosi in piena notte. Secondo Craig Tiley, il 99,9% dei tennisti si è detto soddisfatto. Chi è stato sottoposto alla quarantena più dura ha avuto immediata priorità per le strutture di allenamento.

Nelle fasi finali dell'Australian Open, la Rod Laver Arena si riempirà al 75% della capienza
Durante l'Australian Open, capita spesso che il pubblico diventi protagonista anche durante gli incontri

Nel frattempo, l'Australia sembra di nuovo poter allentare le misure di sicurezza: il West Australia, per esempio, ha abolito la quarantena per chi arriva da altre zone del Paese. Il Victoria (Stato dove si trova Melbourne) non fa registrare casi di COVID da ben 24 giorni, almeno al di fuori della quarantena degli hotel tennistici. Ad essere pignoli, le autorità sanitarie hanno informato che frammenti di virus sono stati individuati nelle acque reflue di alcune città di villeggiatura (Castlemaine, Cowes e Pakenham). Chiunque sia transitato da quelle parti tra il 25 e il 27 gennaio, e avesse qualche sintomo, è stato invitato a sottoporsi al test. Cautela, dunque, ma nulla che impedisca di accogliere 30.000 persone al giorno a Melbourne Park.

Craig Tiley ha detto che la vendita dei biglietti si è ripresa dopo un rallentamento a seguito degli ultimi casi di positività e delle lamentele di alcuni giocatori, scocciati per l'isolamento nonostante risultassero negativi. Qualora si registrasse il sold-out, il numero complessivo di spettatori tornerà indietro di circa 25 anni. Nel 1996 furono 389.598, mentre l'anno successivo 391.504, salvo poi registrare un salto di qualità a partire dal 1998. Tra migliorie organizzative e strutturali, l'Australian Open ha fatto registrare record di pubblico quasi ogni anno fino al picco dell'anno scorso, quando ben 812.174 persone hanno varcato i cancelli di Melbourne Park. Quest'anno sarà un nuovo inizio. Al di là dei numeri, ci sembrerà una straordinaria conquista. Quasi come vedere le immagini da un altro pianeta.