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ROLAND GARROS

Sarà un Roland Garros sotto le luci

Secondo il quotidiano Marca, i francesi illumineranno 8 (o 9) campi in modo da evitare fastidiose sospensioni per oscurità. A ottobre, si fa notte con due ore d'anticipo rispetto a giugno. Il programma originale prevedeva le luci su soli 4 campi. Qualificazioni maschili ridotte a 96 giocatori, niente doppio misto nè torneo delle leggende.

Riccardo Bisti
15 giugno 2020

Se le indiscrezioni saranno confermate, a breve sapremo quando ripartirà il tennis (esibizioni a parte). Il nodo da sciogliere, come è noto, riguarda la stagione americana e lo US Open. Nel frattempo a Parigi si lavora duro, con l'obiettivo di garantire la migliore edizione possibile del Roland Garros. In queste ore, il quotidiano spagnolo Marca ha lanciato alcune indiscrezioni. Il torneo è previsto dal 20 settembre al 4 ottobre, ma sembra ormai certo che slitterà di una settimana. Oltre a ragioni di calendario tennistico, in Francia saranno ben contenti di evitare concomitanze con la fine del Tour de France e la 24 Ore di Le Mans, eventi clou previsti nel weekend del 19-20 settembre.

In Francia, la situazione sanitaria è meno preoccupante rispetto agli Stati Uniti. Il Paese ha avuto meno di 200.000 casi contro gli oltre 2 milioni degli USA, con una percentuale di contagio inferiore allo 0,3% sul totale della popolazione, mentre negli States supera lo 0,6%. Salvo nuovi scenari (su tutti, la temuta seconda ondata), il Roland Garros sembra relativamente al sicuro. Sarà un'edizione particolare, che dovrà giocoforza tenere conto dell'accaduto. I francesi hanno già rimborsato i biglietti già venduti per l'edizione annullata, e sono in attesa di sapere quanti ne potranno mettere in vendita per il torneo autunnale. Difficile (impossibile?) che ci sia un bagno di folla, ma tutto fa pensare a un discreto numero: per ragioni economiche, certo, ma anche per evitare scenari spettrali.

"Nei primi giorni di giugno, in caso di tempo particolarmente buono, a Parigi la notte può calare anche alle 22. Al contrario, nei primi di ottobre alle 19.30 è già impossibile giocare"

Il tetto sul Campo Philippe Chatrier, inaugurato lo scorso febbraio

Nel frattempo, “Marca” ha rivelato alcune indiscrezioni su quello che vedremo. La notizia principale riguarda l'illuminazione dei campi: vista la particolare collocazione in calendario, saranno 8 (o forse 9) i campi muniti di luci artificiali. In questo modo, si dovrebbe prevenire il rischio di tante interruzioni per oscurità. Nei primi giorni di giugno, in caso di tempo particolarmente buono, a Parigi la notte può calare anche alle 22 (ricordate le polemiche per le sospensioni stabilite a orari molto diversi tra loro, spesso a favore dei tennisti francesi?). Al contrario, nei primi di ottobre alle 19.30 è già impossibile giocare. Anche anticipando l'orario di inizio (ma sarà difficile mandare tutti in campo prima delle 10), è pacifico che le luci siano fondamentali. Le avevano già previste nel piano di rinnovamento, che quest'anno mostrerà al mondo la copertura sul Campo Chatrier (che dall'anno prossimo permetterà di istituire le sessioni serali).

Il progetto originale prevedeva l'illuminazione di 4 campi (Chatrier, Lenglen, Mathieu e n.14), con l'aggiunta di tutti gli altri a partire dal 2021. Le particolari condizioni del 2020 avrebbero convinto a effettuare uno sforzo in più, raddoppiando i campi illuminati già da quest'anno. Non potevano fare altrimenti: senza luci, con meno ore a disposizione, ci sarebbe un forte rischio di disparità tra chi termina regolarmente il proprio match e chi sarebbe costretto a tornare in campo il giorno dopo, con più stress e meno riposo. La rivoluzione logistica terminerà nel 2021, con l'istituzione della sessione serale sul Campo Chatrier e il completamento dei nuovi campi 2 e 3. Ci sarà tempo per parlarne: ciò che conta, adesso, è garantire il miglior torneo possibile a giocatori e appassionati.

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Altre novità: con l'obiettivo di ridurre il numero di tennisti in loco, è stata studiata una piccola modifica alle qualificazioni maschili: il tabellone passerà da 128 a 96, imitando il femminile. In questo modo, i qualificati saranno 12 e non più 16. Ne consegue che gli ammessi di diritto saliranno a 110. Le qualificazioni a 96 sono piuttosto usuali tra le donne: fino al 2018, soltanto lo Us Open garantiva tabelloni a 128 mentre gli altri (Roland Garros compreso) avevano scelto il format ridotto. Lo scorso anno, per venire incontro alle tenniste, l'Australian Open lo aveva portato a 128 (anticipando di un giorno l'inizio degli incontri). Per quest'anno, Parigi ha scelto una strada diversa.

Inoltre, sarebbero stati eliminati i tornei delle Leggende e – soprattutto – il doppio misto. Se l'evento con gli ex giocatori è una sorta di esibizione, senza particolare appeal, sorprende la scelta di eliminare il misto, se non altro per la ratio: se l'obiettivo è ridurre il numero di tennisti in loco, perché cancellare un evento i cui giocatori saranno già lì? È evidente, infatti, che quasi tutti i partecipanti al misto siano già impegnati nei tabelloni di singolare e (soprattutto) doppio. A quel punto, avrebbe avuto più senso eliminare i tornei junior, che coinvolgono centinaia di baby-tennisti. È probabile che ci siano ragioni economiche: i tornei giovanili non hanno montepremi, mentre il misto costava quasi mezzo milione di euro alle casse FFT. Per adesso, non ci sono particolari notizie sugli eventi in carrozzina. Il 2020 del tennis è già stato ampiamente rivoluzionato: se Parigi lavora sui dettagli, la sensazione è che il ritorno alla normalità – sia pur graduale – non sia poi così lontano. In attesa di sapere cosa decideranno per la stagione americana.

Il Roland Garros è stato l'ultimo Slam, in ordine di tempo, a dotare di un tetto retrattile il proprio campo centrale