Babolat Pure Drive VS
Test Palle

Wilson Roland Garros

La nuova palla dei French Open, con un nucleo bello consistente, una traiettoria precisa, rimbalzo regolare e una certa vivacità all’impatto e nella presa delle rotazioni. Il feltro tende a consumarsi abbastanza rapidamente.

di Staff Tennis Magazine
8 giugno 2020

Da quest’anno, la nuova palla con cui si giocherà a Roland Garros. Nel corso degli anni, è spesso cambiato il brand associato al Campionato del Mondo di tennis su terra battuta: Tecnifibre, Dunlop, Babolat, ora Wilson. Va ricordato che la Federazione francese non si limita a una trattativa commerciale ma è fortemente partecipe nella scelta e nel controllo delle caratteristiche tecniche della palla che è certamente più veloce rispetto a quelle di inizio secolo, per favorire un gioco d’attacco che sul rosso era pressoché sparito. Anche a livello di club, agonisti e non dovrebbero preferire sul rosso una palla vivace, per evitare scambi infiniti, considerando che non hanno la possibilità di cambiarle ogni nove game, ma spesso la pretesa di non farlo nemmeno oltre la terza ora di gioco.

Appena stappata, la palla è veloce, esce rapida dalle corde ed è piuttosto confortevole all’impatto. Prende bene le rotazioni e la consistenza del rimbalzo è notevole, regolare, con una traiettoria precisa e con una buona tenuta della pressione nel tempo. Il feltro appare abbastanza compresso, generalmente il motivo per cui una palla è così viva. Non serve sostanzialmente periodo di adattamento, nel senso che anche appena stappate hanno queste caratteristiche, senza la cattiva sensazione che scappino via. Una palla onesta, come è stata definita, perché permette di attaccare e difendere senza troppo favorire uno stile all’altro. Inoltre, il feltro resta bello compatto, evitando che si arruffi, rallentando troppo la palla.

Unico problema, la durata. La terra rossa non è certo la superficie più abrasiva, eppure dopo solo un’oretta di gioco, la palla è apparsa piuttosto consumata, un pochino troppo sporca (nonostante il feltro sia studiato per limitare questo tipico problema del gioco sul rosso) e con un aspetto poco rassicurante. In realtà, per un’altra ora di gioco le prestazioni sono rimaste più che accettabili perché a deteriorarsi è più il feltro del nucleo in gomma. Tuttavia, visivamente sembra di tirar fuori una palla utilizzata da più tempo e, in questi casi, l’estetica (intesa come pulizia della palla, il colore e la nitidezza della scritta) ha una certa importanza. Sul cemento, dovesse capitare di usarla, il consumo è ancora superiore e difficilmente si va oltre l’ora e mezza di gioco.

Lo sapevi che...

Americani ed europei hanno abitudini ben differenti nell’utilizzo delle palle da tennis. Negli States spesso si preferisce il tubo da tre, con le palle che vengono usate per un solo incontro (e talvolta riciclate con appositi programmi), aiutati dal costo contenuto (circa 3,50 euro). In Europa invece usiamo tubi da quattro palle (circa 8 euro) per un uso medio compreso tra 3 e 5 ore.