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LA STORIA

Prima o poi, un bel giorno arriverà

Operazioni chirurgiche, due tumori, lutti in famiglia: Allie Kiick ha conosciuto la sfortuna più atroce. Lo scorso anno ha perso il papà, ex running back NFL, e quest'anno ha scoperto di avere un neuroma acustico. No problem: lei tira avanti. “Ci sono cose peggiori”. Prima o poi, la sua tenacia sarà ripagata.

Riccardo Bisti
17 settembre 2021

Qualche giorno prima di compiere 25 anni, Allie Kiick ha ricevuto la peggiore notizia possibile. La madre e il patrigno le hanno comunicato che papà Jim, ex running back dei Miami Dolphins, era morto. Era stato un campione, vincitore di due Super Bowl, ma gli era stato diagnosticato l'Alzheimer a seguito dei tanti colpi ricevuti durante la carriera. L'ennesima mazzata per una ragazza – aspirante campionessa – che ha visto la sua carriera tramutarsi in un calvario. Una via crucis che però non le impedisce di andare avanti e ancora oggi la vede in piena attività, sebbene lontana dagli obiettivi che si era posta da ragazzina, quando Lisa Raymond (ex leggenda del doppio) aveva scommesso su di lei e ha iniziato ad allenarla. Quel giorno di giugno 2020, il compagno della madre l'ha abbracciata e le ha chiesto di essere forte, per la madre e per il fratello. Lei ha eseguito.

In fondo, in famiglia restava la sua amata nonna. “La mia migliore amica”, l'aveva definita. Lo scorso gennaio stava per recarsi a Dubai per giocare le qualificazioni dell'Australian Open, quando le hanno detto che le condizioni della nonna si erano aggravate. Aveva un tumore, ma l'avevano definito benigno e non avrebbe dovuto portarla via. Allie cambiò programma, voleva vederla prima di imbarcarsi, ma non fece in tempo: il giorno prima di raggiungerla, le hanno comunicato che era morta. I lutti non sono finiti qui: qualche settimana dopo è scomparsa la madre del patrigno, mentre a febbraio è morto anche il padre di Lisa Raymond, che continua a restare al suo fianco. In tutto questo, ha continuato a giocare, sgomitando nel purgatorio dei tornei ITF. Miglior risultato, i quarti a Charlottesville. Era contenta perché da lì a poco sarebbe arrivato il suo torneo preferito, il Roland Garros.

ASICS ROMA
"Per quanto possa sembrare strano, mi sento molto fortunata. So che nella vita possono esserci cose peggiori"
Allie Kiick

Avere un papà-campione aveva acceso riflettori su Allie Kiick quando era ancora una bambina

“Ma mi ero dimenticata di iscrivermi per un problema di comunicazione. Per questo motivo, ho avuto un attacco di panico che mi ha portato dritta al pronto soccorso. Nel frattempo sono subentrati problemi di stomaco". Si trovava all'estero, faticava a comunicare, poi ha scoperto che non era nulla di davvero preoccupante: una semplice gastrite. “Quando l'ho saputo, sono crollata. In quelle due settimane avevo messo un tale stress sul mio corpo da rimanere profondamente debilitata”. Qualche settimana dopo era a casa e continuava a sentire una fastidiosa sensazione di nodo alla gola. Meglio effettuare una TAC, da cui è emerso che era una sensazione dettata dall'ansia. Eppure, Allie continuava a pensare che le sarebbe successo qualcosa di brutto. Per settimane ha continuato a convivere con l'ansia, poi ha iniziato ad avere un fastidioso mal di testa. Un giorno, due, poi cinque. A quel punto si è sottoposta a una risonanza magnetica per tranqullizzarsi. Invece scoprì di avere un neuroma acustico.

Si tratta di un tumore benigno, ma può essere molto delicato perché si trova nella parte interna dell'orecchio. Chi ne è vittima lo scopre nel momento in cui perde l'udito, e gli interventi chirurgici non sono semplici perché si lavora intorno al cervello. “Visto che sono giovane, è possibile che io possa sottopormi a un intervento per rimuoverlo prima che sia troppo grande e dunque preservare il mio udito” dice con sorprendente serenità. È stata la seconda volta che l'americana ha ricevuto una notizia del genere. Nella prima parte della sua carriera aveva già avuto parecchi problemi fisici, con quattro operazioni alle ginocchia, ma soprattutto le era stato diagnosticato un melanoma, un tumore della pelle. Era il 18 agosto 2015 e glielo dissero quando stava per effettuare un allenamento in piscina. Quel giorno la sua vita è cambiata. Dopo le lacrime isteriche con la madre, è rimasta fuori dal circuito per 693 giorni, salvo poi tornare nel 2017 grazie alle amorevoli cure di Kathy Rinaldi e dello staff USTA.

Allie Kiick è stata al massimo numero 126 WTA, nel giugno 2019

Nel 2017, la Kiick era convinta che il peggio fosse alle spalle. Si sbagliava

Il lieto fine sembrava scritto quando si è è qualificata per lo Us Open 2017, invece la sua carriera non è mai decollata e poi, negli ultimi dodici mesi, è successo quanto la stessa Allie ha raccontato nella sua testimonianza su Behind the Racquet. Per questo, la sua partecipazione allo Us Open – sia pure nelle qualificazioni – ha avuto un certo valore simbolico. Ma ciò che impressiona è il suo spirito. Ottimista, indomito, quasi paranormale se relazionato a quello che ha dovuto passare. “Per quanto possa sembrare strano, mi sento molto fortunata sapendo che nella vita possono esserci cose peggiori. Non è una questione di vita o di morte: nel complesso sono in salute, così come la mia famiglia e i miei amici, ed è tutto quello che posso chiedere. Gli ultimi anni sono stati incredibilmente duri per il mio fisico e la mia mente, ma so che alla fine tutto migliorerà”.

Quando ha appreso la notizia del neuroma acustico, Lisa Raymond le ha subito detto: “Andrà tutto bene, Allie. Sei sopravvissuta a tutto e continui a sopravvivere. Sei una combattente e sei molto forte. Sei una Kiick”. L'ultima frase le è rimasta impressa. Sei una Kiick. Ed ecco il ricordo del padre, con la sua maglia numero 21 che ancora oggi rappresenta un simulacro, più che un amuleto. I risultati non sono straordinari. A New York ha raccolto quattro game contro la Friedsam, è numero 250 WTA e più in generale il suo 2021 è deludente. Per trovare il suo ultimo piazzamento in semifinale bisogna scorrere fino al novembre 2019, al torneo ITF di Colina, in Cile, quando perse contro la nostra Elisabetta Cocciaretto. Un mese prima aveva vinto il suo ultimo titolo a Cucuta, in Colombia. Da allora, la vita è stata molto severa con la ragazza di Fort Lauderdale, sia dentro che fuori dal campo. Ma Allie ha scelto di non arrendersi, e prima o poi arriverà il suo momento. Magari un semplice ingresso tra le top-100 WTA, o magari una vittoria di prestigio. Ma state certi che quel giorno arriverà.