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US OPEN

Missione Slam tra un docu-film e l'altro

Mentre esce un documentario sui tormenti interiori di Mardy Fish e uno sull'accademia di Rafa Nadal (con un cameo di Federer), Novak Djokovic ha rinviato l'uscita del docu-film sulla sua vita. “Uscirà a fine anno o nei primi due mesi del 2022”. Potrebbe anche diventare una serie, magari con uno Slam da raccontare.

Riccardo Bisti
10 settembre 2021

Il tennis non è particolarmente adatto al cinema, anche se ci sono stati parecchi tentativi – alcuni ben riusciti – di condurlo nel grande schermo. L'ultimo esempio è il lungometraggio “Final Set”, finalmente uscito dal solo mercato francese e ambientato al Roland Garros. Tuttavia, il nostro sport ben si adatta a documentari, docu-film e prodotti di questo tipo, sempre più in voga nell'epoca di Discovery, Netflix e Amazon Prime. Giusto in questi giorni è uscita la puntata della docuserie Untold dedicata a Mardy Fish, intitolata “Fish vs. Federer”, match fantasma dello Us Open 2012, quando l'americano diede forfait pochi minuti prima di scendere in campo. “Ero arrivato al limite” racconta Fish in un bel documentario in cui si parla dei meccanismi psicologici che pervadono lo sport professionistico. Per raccontare queste dinamiche, ha messo a disposizione la sua storia e immagini inedite.

La vicenda parte nel 1993, dal centro tecnico USTA di Saddlebrook, in cui c'era un preparatore mentale che incitava i giocatori a evitare piagnistei, proteste e scappatoie. Fish dovrà convivere con queste pressioni per tutta la carriera, fino alla decisione di non giocare con Federer, presa insieme alla moglie nel tragitto che li conduceva a Flushing Meadows. Da allora la sua carriera ha intrapreso una parabola discendente, anche perché si è impegnato in un lungo percorso di psicoterapia, accompagnata da farmaci e meditazione. Oggi Fish sta bene ed è diventato capitano del team americano di Coppa Davis. Tuttavia, c'è grande attesa per il documentario su Novak Djokovic, di cui lo stesso numero 1 del mondo (che si trova a due soli match dal sogno Slam, e stanotte affronterà Alexander Zverev in quello che sembra l'ostacolo principale) parla da diversi mesi. Aveva ipotizzato una possibile uscita prima dello Us Open.

ASICS ROMA
"Stiamo registrando anche a New York, poi ci sarà il montaggio e dovremo capire se sarà un film o una docuserie. Sarà una decisione di squadra"
Novak Djokovic

Il trailer di "Fish vs. Federer", documentario tratto dalla serie Netflix "Untold"

I piani sono cambiati, forse perché vogliono capire se ci sarà da raccontare il raggiungimento del Grande Slam. Durante la sua avventura a New York, Nole ne ha parlato. Sembra che il prodotto sarà più di ampio respiro, con la possibilità di diventare addirittura una serie in più puntate. “In questi mesi ci sono stati alcuni cambiamenti – ha detto Djokovic – visto che volevamo girare ancora più materiale. In questo momento, il piano è che il documentario esca verso la fine di quest'anno, oppure nei primi due mesi del 2022. Stiamo registrando anche a New York, poi ci sarà il montaggio e dovremo capire se sarà un film o una docuserie. Sarà una decisione di squadra”. Sebbene non si conosca nemmeno il titolo, Djokovic ne parla molto volentieri. “Il lavoro riguarda la mia carriera e la mia vita, compresi alcuni aspetti intimi e privati. Tutte le persone che mi sono più vicine hanno rilasciato interviste in cui parlano di me.

Credo che sarà molto interessante e spero che alla gente piaccia. Inoltre sarà una bella occasione per conoscermi meglio fuori dal campo, anche per quelli che sanno meno di me”. Il rinvio è comprensibile: non avrebbe avuto senso farlo uscire adesso, con i conseguenti impegni promozionali, in un momento cruciale della sua carriera. Qualora fosse già uscito e poi arrivasse il Grande Slam sarebbe una vera beffa. E allora, per Nole, è meglio concentrarsi sul tennis dopo la convincente vittoria contro Matteo Berrettini. Il romano ha giocato una primo set a intensità straordinaria, ma per lui è stato impossibile mantenere quel livello per i tre set successivi. E adesso a Nole mancano solo due partite. Come detto, stanotte (non prima dell'1, diretta Eurosport) troverà l'ultimo avversario capace di batterlo, e che gli ha impedito di conquistare il Golden Slam.

Una fase dell'inaugurazione dell'accademia di Nadal: partecipò anche Federer, convinto testimonial del progetto

C'è anche Roger Federer nel documentario sulla Rafa Nadal Academy

Il fermento per i documentari non finisce qui: sebbene Rafa Nadal abbia chiuso in anticipo il suo 2021, è molto coinvolto nella Rafael Nadal Academy, maxi-progetto che porta il suo nome ed è diretto dallo zio Toni. Sempre più giocatori hanno scelto Manacor come base per i propri allenamenti o come centro di supporto. Tra i più noti si segnalano Casper Ruud, Caroline Garcia, Felix Auger Aliassime e il giovanissimo Leo Borg. L'accademia è stata inaugurata cinque anni fa e nell'occasione partecipò Roger Federer, il quale disse che vi avrebbe sicuramente mandato i suoi figli se avessero voluto intraprendere la carriera tennistica. Fedele a quanto aveva detto, lo svizzero ha avuto un cameo nel documentario realizzato da Amazon Prime.

Il lavoro uscirà a breve, ma in queste ore è stato pubblicato il trailer in cui compare King Roger, che in questi giorni – nella riservatissima Svizzera – ha iniziato la riabilitazione dopo l'intervento al ginocchio. Il documentario è realizzato principalmente in spagnolo, ma ci sono alcuni passaggi in inglese, tra cui quello con Federer. Ribadendo il concetto espresso cinque anni fa, Federer scherza dicendo che spera di mandare i suoi figli all'accademia. “Spero che un giorno possa succedere, poi andarli a prendere la settimana dopo, chiedere come è andata e sentirmi dire che non vogliono più tornare indietro”. Al di là del valore narrativo e giornalistico di tre prodotti molto diversi da loro, l'uscita (imminente o già avvenuta) di documentari con protagonisti i Big Three - sia pure in vari ruoli - è lo specchio fedele del tempo che passa. Di un'epoca tennistica che forse ha ancora qualcosa da raccontare, ma ormai prossima al termine. È la vita.