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SINNER-MUSETTI

L'inizio della saga dice Sinner

Finisce 7-5 6-2 per Sinner il primo scontro diretto tra i due baby-fenomeni del tennis italiano. Pronostici rispettati in un match gradevole, in linea con lo stato di forma di entrambi. Sinner lavora al duro al servizio mentre insegue il Masters, Musetti si sta ritrovando dopo la crisi estiva.

Riccardo Bisti
21 ottobre 2021

Qualcuno già pregusta una rivalità storica, altri sono più scettici. Ma non c'è dubbio che la sfida tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti al secondo turno di Anversa fosse particolarmente attesa. Non ce ne vogliano gli altri azzurri (su tutti il nostro leader Matteo Berrettini), ma le suggestioni per il futuro si accalcano sull'altoatesino e il carrarino, meno di 40 anni in due e gli ingredienti necessari per creare una viva dicotomia. Il 7-5 6-2 con cui Sinner si è imposto in Belgio è il primo scontro diretto ufficiale, anche se si erano affrontati un paio d'anni fa nelle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia. Anche l'episodio zero andò a Sinner, sia pure in modo più laborioso. Da allora, la crescita dei due ha seguito percorsi diversi: Sinner (che è più grande di sette mesi) sta scalando la classifica ATP come un carrarmato, abbattendo ogni ostacolo per arrivare al suo obiettivo. Alcuni sono più impegnativi di altri, ma è clamoroso – e non va dimenticato – che ad appena 20 anni abbia già intascato quattro titoli ATP (due volte Sofia, il "500"di Washington e Melbourne) e giocato una finale Masters 1000.

Non sarà semplice presentarsi da titolare alle ATP Finals, ma il Pala Alpitour è destinato a diventare un approdo abituale dal 2022. Al contrario, Musetti cresce a strappi. Momenti di profonda ispirazione alternati ad altri di difficoltà spiegano un ranking che lo vede al numero 69 ATP (è stato 57 un mese fa). Numeri eccezionali, ci mancherebbe, ma è questione di prospettiva. Fantastici se paragonati a tutto il mondo, meno clamorosi se il termine di paragone è Sinner. Non c'è dubbio che Lorenzo provenga da una crisi di risultati: quest'anno ha vinto 19 partite nel circuito ATP, ma soltanto tre da giugno a oggi. C'è stata una crisi interiore, tra questioni di cuore e una programmazione modificata in extremis (guarda un po', proprio a causa della rinuncia olimpica di Sinner). Ne sta uscendo un passo alla volta, anche con l'aiuto di uno psicologo, e dunque il risultato di Anversa non sorprende.

ASICS ROMA
"Non ci alleniamo mai insieme, quindi è stato un match nuovo. È un giocatore incredibile, molto giovane. Ha un grande talento, spero di affrontarlo nuovamente"
Jannik Sinner

Sinner-Musetti è stato il match-clou nella terza giornata dell'European Open di Anversa

Un buon match che ha offerto anche qualche risposta tecnica: per esempio, il cemento indoor è certamente più amico di Sinner. Più la superficie è veloce, meglio è per l'altoatesino. Si è visto un match in linea con lo stato di forma dei due: discreto quello di Sinner (che sta sperimentando parecchio col servizio), in convalescenza quello di Musetti. Bello spettacolo nel primo set, affrontato da Musetti con la giusta spavalderia. Sapeva che le sue variazioni, un mix tra fantasia e senso artistico, avrebbero potuto disunire il carrarmato Sinner. Ha giocato meglio fino al 5-5, peraltro arrivando per primo a palla break sul 2-1. Sinner l'ha cancellata col servizio, poi ha giocato un gran turno di risposta nell'undicesimo game e si è preso il primo set. Più che disunirsi, Musetti è stato travolto dalla progressione di Sinner, sempre più a suo agio nello scambio di ritmo. La sua capacità di giocare con i piedi nei pressi della linea, unita a una notevole profondità di palla, ha costretto Musetti ad arretrare il raggio d'azione. Concedere troppo campo su una superficie rapida non è mai una buona idea.

Mentre Sinner giocava sempre meglio, Musetti perdeva un po' la misura del dritto e cedeva per due volte di fila il servizio (al terzo e al quinto game), evitava il tris sul 5-1 annullando due matchpoint, ma doveva alzare bandiera bianca. “Forse sono partito un po' meglio, ma ho avuto troppa fretta. Poi sono calato” ha detto un Musetti comunque sereno. “Anversa è il primo torneo in cui ho avuto buone sensazioni dopo un po' di tempo”. I due si sono scambiati un caloroso abbraccio al momento della stretta di mano, ricordandoci che il concetto di rivalità è alimentato soprattutto dai guardoni, mentre per loro è diverso. E poi abitano nello stesso stabile a Monte Carlo, laddove spesso si incrociano. “Non è mai facile giocare contro di lui – ha detto Sinner – non ci alleniamo mai insieme, quindi è stato un match nuovo. È un giocatore incredibile, molto giovane. Ha un grande talento, spero di affrontarlo nuovamente. Ovviamente sono soddisfatto del mio livello di oggi”. Anversa evoca ricordi speciali per Sinner, che proprio in Belgio ha raccolto la sua prima semifinale nel circuito ATP. Oggi ha bisogno di conquistare punti preziosi per la corsa al Masters.

Anversa evoca buoni ricordi a Jannik Sinner: due anni fa vi giocò la sua prima semifinale ATP. Batté Monfils e Tiafoe prima di perdere contro Wawrinka

Jannik Sinner e Frances Tiafoe hanno provato a indovinare chi ha pronunciato alcune frasi iconiche

“Sono cambiate tante cose negli ultimi due anni – ha detto Sinner, accompagnato da coach Riccardo Piatti – ma allo stesso tempo ho ancora molto da migliorare. Sono felice della posizione in cui mi trovo, ma c'è ancora un po' di tennis da giocare e spero di esprimere un grande livello”. La sua avventura proseguirà nei quarti contro il francese Arthur Rinderknech, con cui ha perso cinque mesi fa a Lione. Il cemento indoor gli è amico e punta a raccogliere punti importanti per avvicinarsi a Hubert Hurkacz e Cameron Norrie, i due che dovrà superare per arrivare a Torino, entrambi a riposo. La lotta per il Masters si infiammerà nelle prossime due settimane, ma Sinner può incamerare punti preziosi. In questo momento deve recuperare 155 punti a Norrie (2640 contro 2795) e 315 a Hurkacz (2955). Vincere l'European Open gli permetterebbe di superare il britannico e presentarsi in buona posizione al rush finale di Vienna e (soprattutto) Parigi Bercy. A proposito di Vienna: ci sarà anche Musetti, omaggiato di una wild card dagli organizzatori.

Una scelta che la dice lunga sulla considerazione di cui gode su scala internazionale, anche se negli ultimi mesi non ha ottenuto i risultati sperati. E chissà che non possano vedere altri derby azzurri, anche considerando la presenza di Berrettini, Fognini e Sonego. Sul piano tecnico, il match di Anversa ha raccontato un paio di evidenze: Riccardo Piatti e Simone Tartarini sapranno bene cosa fare, ma è chiaro che Sinner ha bisogno di una migliore percentuale di prime palle (oggi solo il 47%, sia pure con ottime percentuali di trasformazione), mentre Musetti dove trovare il modo di giocare un po' più vicino al campo, aumentando la velocità di crociera. Le variazione e le giocate a sorpresa sono una risorsa eccezionale, ma non possono rappresentare il piano A, soprattutto contro giocatori così forti. Giocando un po' più vicino al campo ridurrà gli errori, che poi sono l'origine statistica del risultato: a parità di colpi vincenti (12-10 per Musetti), il carrarino ne ha commessi 26 contro gli 11 dell'avversario. Un po' troppi. Ma la strada è ancora lunga per entrambi.