Il Masters femminile si giocherà qui. Tra due settimane

WTA FINALS

28 ottobre 2021

Riccardo Bisti

Mancano tredici giorni alle WTA Finals, ma lo stadio non è ancora pronto. “Nessuna preoccupazione, ma non dobbiamo abbassare la guardia” dice il direttore del torneo. Un evento ad alto rischio, visto che si limiterà a una sola edizione e non avrà la numero 1 del mondo.

Il tennis femminile sta entrando in una fase decisamente interessante, con un ricambio generazionale che promette spettacolo e divertimento. E poi dovrebbe beneficiare di un possibile calo di appeal del maschile quando si ritireranno Federer, Nadal e Djokovic. Eppure la WTA ha faticato a trovare una sede per le sue Finals. Vista l'impossibilità di giocare in Cina (Shenzhen aveva firmato un accordo multimilionario fino al 2028, poi prorogato fino al 2030), si sono dovuti accontentare di Guadalajara, in Messico. Mancano meno di due settimane, e lo stadio che ospiterà gli incontri si presenta nelle condizioni mostrate nella foto a corredo di questo articolo. Si sta lavorando giorno e notte per fare in modo che lo stadio da 7.600 posti sia pronto per il 10 novembre, prima giornata di gare. Sebbene Guadalajara avesse già un impianto tennistico, utilizzato per i Giochi Panamericani e il torneo WTA, gli organizzatori non l'hanno ritenuto sufficiente per ospitare le prime 8 del mondo.

E così hanno deciso di costruirne uno nuovo, laddove prima sorgeva un campo da calcio. Il direttore dell'evento, Gustavo Santoscoy, è ottimista. “Stiamo costruendo uno stadio completamente nuovo, e stiamo lavorando per realizzare le migliori installazioni per le giocatrici: sale, spogliatoi e ristoranti. Stiamo andando a tappe forzate”. A suo dire, i lavori sono completati all'80%. “Mancano due settimane: faremo in tempo e andrà tutto bene, non c'è preoccupazione ma non possiamo abbassare la guardia". Il torneo si giocherà presso il Polideportivo Metropolitano di Zapopan, comune che confina con Guadalajara e il cui vecchio campo centrale ospita appena 2.500 posti. Nemmeno il Messico è esente dalla pandemia, dunque – almeno per ora – potrà accedere solo il 50% del pubblico, ma non è detto che non possa esserci un aumento. “Se lo stato dovesse consentirci di ospitare più pubblico saremo felici, ma siamo più che soddisfatti della situazione attuale”.

L'attuale condizione dello stadio che ospiterà le AKRON WTA Finals

Santoscoy dirige il torneo WTA di marzo, piccolo evento che però è servito come laboratorio per le WTA Finals. "Per esempio, è stato organizzata una bolla perfetta. Il rispetto di tutte le norme di sicurezza ha permesso di non avere neanche un positivo”. Augurandosi che sia tutto perfettamente pronto per il 10 novembre, ci si domanda quale sarà l'immagine di questo torneo, in una sede provvisoria, che nella migliore delle ipotesi sarà pronta per un soffio e senza la numero 1 del mondo. E pensare che il Masters femminile, grazie all'accordo con i cinesi, aveva raggiunto un montepremi siderale, superiore a quello delle ATP Finals. Ma se gli uomini hanno trovato sede a Torino per i prossimi 5 anni (con conseguente aumento del montepremi), la WTA spera che la pandemia finisca per tornare nella miniera d''oro cinese. Per ora si devono accontentare del Messico.

Quando ci hanno assegnato l'evento, meno di tre mesi fa, abbiamo iniziato a lavorare. Abbiamo cercato i fornitori per realizzare lo stadio, il campo, la parte alimentare. Non è stato facile, ma abbiamo trovato le persone giuste e in meno di tre settimane stiamo allestendo uno stadio che in tempi normali richiederebbe un anno” dice Santoscoy. Per Guadalajara, città senza grande appeal turistico, è una straordinaria occasione di visibilità. “Avremo dei maxischermi in alcuni posti della città, inoltre siamo in trattativa con il Segretario del Turismo per fare in modo che i ristoranti trasmettano le partite: vogliamo che Guadalajara viva l'evento come una celebrazione”. La passione e il coraggio messicano meritano un incoraggiamento, così come una certa indulgenza se le cose non dovessero andare al meglio. La sensazione è che il Messico darà più di quanto riceverà, sapendo che si tratta di un evento una tantum. Meritano che sia un successo, perché a volte il cuore conta più della forma. E ci voleva tanto cuore per lanciarsi in questa avventura.

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